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Legami: Spence e Kathy.
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"Quel picnic sull’erba era la sua felicità... Un giorno la settimana tutto per noi, cinquantenni (ed anche sessantenni) con l’aria dei fidanzatini alle prime scampagnate. Pensava a tutto lui: sandwich, bevande, frutta, e la coperta da stendere sull’erba. Passava a prendermi con l’auto piena di borse e sacchetti di carta. Non avevamo una meta fissa, ma il nostro pezzetto di prato, sul quale trascorrere ore distensive e felici, doveva essere sempre lungo un fiume o in riva ad un lago...”.

Un uomo straordinario, un compagno adorabile, schietto e autentico come pochi, con quella sua maschera burbera, sotto la quale si nascondeva un bambinone dal cuore d’oro, generoso, innamorato, con tanta gioia di vivere, nonostante gli acciacchi provocati (più che dall’età) dall’enfisema polmonare che lo tormentava da tempo. Non ne volle perdere uno solo, dei nostri picnic sull’erba, neppure quando si sentiva a corto di energie: l’ultimo, lo trascorremmo in riva ad un laghetto non lontano da Los Angeles tre giorni prima della sua morte. Da poco più di due settimane avevamo finito di girare il nostro ultimo film insieme, Indovina chi viene a cena?.

Questo è uno dei tanti ricordi rilasciati da Katharine Hepburn dopo la morte di Spencer Tracy. Per questo tipo di dichiarazioni l'attrice americana fu molto criticata dalla stampa e da un certo pubblico, che l'accusava di speculare su un rapporto amoroso adultero e forse anche falso.

 

Katharine Hepburn, Spencer Tracy

Indovina chi viene a cena? (1967): Katharine Hepburn, Spencer Tracy

 

Quando un rapporto diventa un legame? Il mio vagare per il web mi ha fatto trovare una bellissima lettera che Katharine Hepburn scrisse a Spencer Tracy ben 18 anni dopo la sua morte.

Dopo tanti anni il suo ricordo è ancora talmente vivo e pieno di passione che ho deciso di non scrivere molto altro sulla loro storia. Dirò solo che da quando si incontrarono per la prima volta sul set de “La donna del giorno”-1941 di George Stevens non si lasciarono più per 25 anni, e fu la morte di Spencer a troncare bruscamente il loro rapporto. Morte avvenuta pochi giorni dopo la fine delle riprese di “Indovina chi viene a cena?”. Morte avvenuta tra le braccia di Katharine.

Spencer non divorziò mai dalla moglie Louise Treadwell: molto cattolico non se la sentì di lasciare la famiglia e il figlio John nato sordo. Non  hanno mai vissuto in una casa insieme, ma insieme hanno viaggiato molto, passato tutto il tempo libero a loro disposizione e girato ben 9 film. 

 

Spencer Tracy, Katharine Hepburn

La costola di Adamo (1949): Spencer Tracy, Katharine Hepburn

 

La Hollywood chiacchierona, la stampa gossip e tanti libri scritti anni dopo la morte dei due attori, asseriscono che il rapporto tra Spencer e Kathy fu costruito a tavolino dagli Studios per nascondere l'omosessualità di entrambi. Nessuno tranne loro può conoscere la vera natura del loro legame amoroso, ma sfido chiunque -dopo aver letto questa lettera che mi appresto a pubblicare- che tra i due non ci fosse un amore profondo fatto di complicità, stima, conoscenza intima, tenerezza, rispetto, ammirazione e devozione. Ci vuole altro per definire “Amore”?

 

 

Caro Spence, chi l'avrebbe mai detto che ti avrei scritto una lettera?

Sei morto il 10 giugno del 1967. Perbacco sono passati 18 anni! E' tanto tempo. Sei felice finalmente? Ti stai finalmente riposando? E questo ti compensa da tutto quel rigirarti che facevi quando eri in vita? Lo sai che non ti ho mai creduto quando mi dicevi che non riuscivi a dormire. E io pensavo: Oh - piantala - tu dormi - se tu non dormissi a quest'ora saresti morto. Saresti così sciupato... Poi mi ricordo di quella sera in cui non so cosa avevi - ma non ti sentivi bene - e io ti dissi: forza vai a letto. Io mi sdraierò sul pavimento accanto a te e ti parlerò fino a farti addormentare. Mi limiterò a parlare e tu ti annoierai così tanto che sarai costretto a prendere il largo.Allora entrai in camera, presi con me un cuscino e Lobo il cane. Mi sdraiai guardandoti e accarezzando il vecchio cane. Chiacchieravo di te e del film che avevamo appena terminato - Indovina chi viene a cena - del mio studio e del tuo nuovo cappotto di tweed, del giardino e di altri argomenti soporiferi, di cucina e di pettegolezzi noiosi, ma tu non la finivi di rigirarti a destra e a manca, spostavi i cuscini, tiravi su le coperte e via di seguito. Alla fine, ma proprio alla fine, ti sei calmato. Ho aspettato un po', poi sono sgusciata via.

Mi dicevi la verità, vero? Non riuscivi a dormire sul serio.

E io mi chiedevo allora - ma perché? E me lo chiedo ancora oggi. Prendevi delle pillole che erano piuttosto forti. Suppongo che mi dirai che senza non avresti mai potuto chiudere occhio.

Vivere non era facile per te, non è vero?

Cos'è che ti piaceva? Ti piaceva andare in barca, soprattutto col brutto tempo. Amavi il polo. Ma poi Will Rodgers morì in quel brutto incidente aereo e tu non giocasti più a polo. Mai più.

Il tennis, il golf... no... non proprio. Avresti battuto poche palle. Orgoglioso come eri non saresti mai andato a ciondolare al circolo del golf. (Ma esiste il verbo "ciondolare"?).

Nuotare? Non ti piaceva l'acqua fredda. E camminare? No... non faceva per te. Camminare era una di quelle cose che ti avrebbe spinto a pensare a questo, a quello... ma a cosa Spence?

C'era qualcosa nella tua vita che ti dava particolarmente pensiero, come la sordità di John o il tuo essere cattolico... un cattivo cattolico? Non ne avevi nessun conforto. Ricordo Padre Ciklic quando ti diceva che eri sempre e solo concentrato sul male e non sul bene che la tua religione poteva offrirti. E questo deve essere stato qualcosa di molto importante e sempre presente nei tuoi pensieri.

Eppure, cosa veramente incredibile, eccoti là, il più grande attore del cinema. Lo dico perché ne sono convinta e perché l'ho sentito dire da molti che sono del mestiere. Da Olivier a Lee Strasberg a David Lean... Ti si chiedeva qualcosa e tu la facevi. E la facevi con quella gloriosa semplicità e immediatezza. La facevi e basta.

Non eri in grado di entrare nella tua vita, però potevi trasformarti in qualcun altro. Sei stato un assassino, un prete, un pescatore, un giornalista sportivo, un giudice... e lo diventavi in un istante.

Era raro che dovessi studiare. Imparavi immediatamente le battute. Che sollievo! In men che non si dica potevi essere un'altra persona. Non eri più tu... eri al sicuro.

Ti piaceva ridere, vero? Non ti perdevi mai quei comici: Jimmy Durante, Phil Silvers, Fanny Brice, Frank McHugh, Mickey Rooney, Jack Benny, Burns e Allen, Smith e Dale e, il tuo preferito, Bert Williams.

Ti piacevano le storie divertenti e le sapevi raccontare brillantemente. Sapevi ridere di te stesso. E ti piacevano l'amicizia e l'ammirazione di persone come i Kanins, Frank Sinatra, Bogey e Betty, George Cukor, Vic Flemming, Stanley Kramer, i Kennedy, Harry Truman, Lew Douglas. Con loro eri divertente, ti divertivi e ti sentivi al sicuro.

Poi di nuovo le prove della vita. Oh diavolo, prendi un drink... forse... no... meglio di no. Allora smettevi di bere. Eri veramente grande in queste cose, Spence. Potevi smettere quando volevi. E io come ti ammiravo per questo! Era una cosa fuori dal comune. A questo proposito dicevi sempre: non sarai mai al sicuro fino quando non sarai sette piedi sotto terra.

Ma perché avevi bisogno di una via di fuga? Perché la tenevi sempre aperta? Per sfuggire da te stesso?

E per quale motivo, Spence? Volevo chiederti questo. Hai capito di cosa si trattava?

Cosa hai detto? Non ti sento...”

Personalemente penso che queste siano le parole di una donna innamorata alla quale manca tanto il suo compagno.

Spencer Tracy è morto avendo accanto Katharine Hepburn, la donna che per gli ultimi 25 anni gli era stata vicina sempre. Katharine Hepburn decise comunque di non essere presente al funerale per rispetto alla moglie, dalla quale Spencer non aveva mai divorziato.

Katharine Hepburn, Spencer Tracy

La donna del giorno (1941): Katharine Hepburn, Spencer Tracy

 



 

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