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A Milano aprirà in centro un nuovo Apple Store. Sì. Proprio come a New York, con un gran cubo di vetro come sulla 5th Avenue. Apple puntava da anni a una location di prestigio nel capoluogo lombardo e Prada, anni fa, gli soffiò sotto il naso lo spazio in Galleria Vittorio Emanuele. Peccato che per rifarsi ora quelli della Apple si sono presi il cinema Apollo, un bel multisala moderno ma di qualità, gestito da Lionello Cerri e dalla sua Anteo Spa al 50%. Sui social forum inveiscono contro il sindaco, ma si trattava di una vendita tra privati e il Comune non poteva farci niente: i proprietari dei muri non hanno resistito all’offerta sicuramente irresistibile di Cupertino e l’Apollo chiuderà entro un anno, contro la sua volontà. Non siamo tra quelli che danno addosso alla politica sempre e comunque ma non siamo proprio sicuri che il Comune non potesse farci niente. In più i permessi per il cubo di vetro in Piazza Liberty chi li dà? Morale: un altro cinema che programmava film di qualità sparisce. E il centro cittadino è sempre più devoto ai grandi marchi. Tra un po’ sembrerà di essere nel duty free di un aeroporto. A volte si sceglie anche non scegliendo.

Eppure. Non è vero che nel tempo le sale di Milano (parliamo di Milano, ma è solo perché è un esempio disponibile) sono diminuite. Tempo addietro pubblicammo questa interessante ricerca che mostra come nel tempo la chiusura di molte sale si è accompagnata all’apertura di molti mutlisala, il risultato è stato l’aumentare complessivo degli schermi. 

Eppure. Il 2015 è un anno felice per i cinema in Italia. Già a fine agosto il Ministro della Cultura Franceschini batteva sul tamburo, vantando i risultati di un anno che probabilmente terminerà con un +10% di biglietti venduti sull’anno precedente (non sono chiari i suoi meriti su questo). 

Eppure. Nel 2014 il film che ha incassato di più è stato Maleficent con 14 milioni. Quest’anno già nove film lo hanno superato. E almeno due (Minions e, a giorni, Inside out) sono andati sopra ai 20 milioni di euro. 

In più. A luglio, se ricordate, abbiamo fatto un sondaggio (sì, stiamo ancora lavorando a quell’ipotesi che sapete…). Ci avete risposto in tanti, siete stati meravigliosi. Ma un dato vi interesserà: la maggioranza dei rispondenti era di età compresa tra i 40 e i 70 anni. Maschi, per lo più. Non il pubblico di Minions e Inside Out, così a occhio (magari del secondo sì, dai). E nemmeno quello di 50 sfumature di grigio o di Fast & Furious 7.

In più. La cosa cambiava abbastanza radicalmente tra i rispondenti che provenivano da coloro che hanno messo “mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Lì la maggioranza era nella fascia compresa tra i 20 e 40 anni. Non solo: c’erano anche molte, molte più donne. E alla domanda "cosa guardate e dove" questo gruppo diceva con convinzione “serie tv, online”.

 

Non sappiamo bene come mettere in fila questi fatti sparsi. C’è un percorso che li unisce? Seguendo il filo si arriva da qualche parte? Voi avete un’idea?

Aiutateci a dipanare la matassa. 

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