Grazie, Maestro!
Nel mentre che è trentenne, l’eccellente (nelle lettere regge, è legge, splende)
ben nel ventre terrestre se ne scende: c’è gente greve, erede del serpente
che fece pecche becere e tremende e se ne pente.
“Caro assessore Nottola, mi permetta di chiamarla così: lei verrà eletto, ne sono sicuro. Ma non è per questo che la importuno; al contrario, vorrei chiederle di ospitare un giovane autore di cinema che, ne sono certo, avrà un glorioso futuro. E’ sua intenzione riprendere le meravigliose strade della nostra amata città, la zona della marina, il porto, quello mercantile, s’intende, dove è allocata l’area dell’attracco navi. In quel contesto, dove ormai le ruspe sono in azione tutto il giorno, egli saprà valorizzare l’area prospiciente piazza Municipio e il teatro Mercadante, illuminare con la sua macchina da presa il tempio della lirica, il San Carlo e l’antica piazza del Plebiscito. Il nostro giovane amico verrà a trovarla presto: il suo nome è Francesco Rosi.
La ringrazio anticipatamente,
con affetto, Rod Steiger”
Napoli, 1963
Avevo ritrovato questa lettera ormai ingiallita, qualche tempo fa, recandomi ad un incontro con il Maestro dell’impegno civile, su a Castel Sant’Elmo, nel cuore del Vomero. Ma non fiatai. Forse, perché mi bastò sentirgli dire che aveva fatto i film che si dovevano fare allora.
Le scrivo oggi poche righe, sperando che esse colgano il calore che mi avvolge quando penso alle Sue opere:
Dopo la tragedia che qualche tempo fa l’ha colpita, Maestro, non ho provato più a contattarla. Ho pensato che Lei preferisse restare solo con il suo dolore. Mi la sci, però, dire che ritengo Lei un bene necessario per l’Italia tutta: descrivendo l’ambizione di un uomo che non è secondo a Citizen Kane, ha lasciato che pochi mettessero Le mani sulla città.
Grazie.
Lei ha avuto il coraggio di essere il più ambizioso dei registi mediterranei.
Da qualche parte nel mondo, 2011
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