Sebbene la 01 distribution sia il più grande distributore di cinema italiano, per una volta, nel presentare il suo listino, partiamo dai titoli stranieri, 4 dei quali veramente accattivanti. Martin Scorsese, ormai aficionado della casa che ha già distribuito “The aviator”, “Hugo Cabret” e “The wolf of Wall Street” dirige “Silence”, mentre Quentin Tarantino, dopo “Django Unchained” si confronta di nuovo con il western di “The hateful eight”.

Spazio anche al grande e dimenticato Peter Bogdanovich il cui “Tutto può accadere a Broadway”, più volte rimandato, dovrebbe finalmente uscire a novembre e a Denis Villeneuve autore che in questi anni si sta sempre più affermando e alla regia di “Sicario” (fine settembre) già in concorso a Cannes.

E’ sempre 01 “Legend”, per la regia di Brian Helgeland con un, si dice, stratosferico doppio Tom Hardy a ripercorrere le gesta dei famigerati gemelli Kray, gangsters nella Londra degli anni sessanta, già al centro del pregevole “The krays – I corvi” (decisamente da riscoprire) di Peter Medak. Ci sono anche “Adam Jones” (ottobre) di John Wells (regista de “I segreti di Osage County”) con Bradley Cooper e Sienna Miller, ma anche Uma Thurman e Emma Thompson), “Southpaw” (inizio settembre) con il sempre più bravo e trasformato Jack Gyllenhaal (alla regia, però, purtroppo c’è Antoine Fuqua e non è una gran garanzia) e “Tulip Fever” con Christopher Waitz da un romanzo di Deborah Moggach, ambientato nella Amsterdam del XVII secolo. Dirige Justin Chadwick, suo titolo più famoso, “L’altra donna del re”, film in costume non proprio imprescindibile.

Trait d’union tra America e Italia è Gabriele Muccino, già al lavoro con il suo nuovo film “L’estate addosso” (sempre 01), ma pronto ad uscire ad ottobre con “Padri e figlie” e il suo cast stratosferico (Crowe, Jane Fonda, Diane Kruger, Aaron Paul e tanti altri).

Dalla rivale Medusa arriva anche un altro regista dal respiro internazionale: Giuseppe Tornatore, per la prima volta in casa Rai, firma “La corrispondenza” (Jeremy Irons protagonista) e tenterà di bissare il successo del precedente “La migliore offerta” (l’uscita, a gennaio, va in quella direzione).

Tra gli altri autori di punta della casa tornano Marco Bellocchio e il suo “Sangue del mio sangue” (con ogni probabilità a Venezia), Paolo Virzì con “La pazza gioia” (Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi in fuga da un manicomio) e Ferzan Ozpetek con “Rosso Istanbul”.

Grande attesa per “Suburra” di Stefano Sollima, mentre, a leggere il brevissimo accenno di trama, spaventa un po’ “Le confessioni” di Roberto Andò.

Sul fronte commedia, quest’anno vero punto debole della casa ma del cinema italiano in genere, poche illusioni. Oltre al sequel del fresco e fortunato “Smetto quando voglio”, ci sono Pieraccioni (a cui il cambio di casacca non ha dato alcun giovamento, anzi…) con “Il professor Cenerentolo”, Fabio Volo (ancora lui???) in “Un paese quasi perfetto” di Massimo Gaudioso, Massimiliano Bruno con “Gli ultimi saranno ultimi” (titolo su cui si punta molto), “Poli opposti” commedia sentimentale con Luca Argentero, “Tutte lo vogliono” con Vanessa Incontrada e Enrico Brignano e, dulcis in fundo, “Io che amo solo te” di Marco Ponti con Scamarcio e Laura Chiatti. Di sorprese, a parte il fatto che manca un film con Claudio Bisio, neanche l’ombra.

In listino, accanto al drammatico “Alaska” con Elio Germano diretto da Claudio Cupellini, si segnalano infine “In guerra e in amore”, nuovo lavoro di Pierfrancesco Diliberto dopo il successo di “La mafia uccide solo d’estate”, “Non c’è più religione” per la regia di Luca Miniero e i prossimi film di Antonio Albanese, Alessandro Siani e Cristina Comencini.