Espandi menu
cerca
Cannes 2015: Love di Gaspar Noé
di Redazione ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

Redazione

Redazione

Iscritto dal 20 novembre 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 227
  • Post 504
  • Recensioni 1
  • Playlist 1155
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

È il film scandalo, fuori concorso, del Festival di Cannes 2015. Un melodramma in 3D sull'amore che comporta bene e male, sull'amore come necessità genetica, sull'amore come uno stato alterato della coscienza, sull'amore come una droga pesante e come una malattia mentale. Ma anche sull'amore come gioco di potere, come flusso di sperma, lacrime e fluidi. Sull'amore tra un ragazzo, una ragazza e un'altra ragazza ancora.

Klara Kristin, Karl Glusman

Love (2015): Klara Kristin, Karl Glusman

Diretto e scritto dall'argentino Gaspar Noé, Love racconta il triangolo amoroso tra il giovane Murphy, la moglie Omi e l'amante Electra. La storia inizia la mattina di Capodanno, quando al suono di un telefono, il venticinquenne Murphy si sveglia circondato dalla giovane moglie e dal figlio di tre anni. Poi ascolta la segreteria telefonica e trova un messaggio della madre di Electra, che chiede della figlia che non vede da tempo e a cui teme sia accaduto qualcosa di grave. Nel corso di una lunga e grigia giornata, Murphy si ritrova solo nel suo appartamento e inizia a ricordare la sua più grande storia d'amore durata due anni con Electra: una passione amorosa fatta di promesse, giochi ed eccessi, bruscamente interrotta dopo aver tentato una relazione a tre.

Con la direzione della fotografia di Benoit Debie, le scenografie di Samantha Benne e le musiche diKen YasumotoLove viene così presentato dal regista: «Per anni ho sognato di fare un film che riproducesse a pieno la passione di una giovane coppia innamorata e tutti i suoi eccessi fisici ed emotivi. Una sorta di amor fou, simile alla quintessenza di ciò che io e i miei amici abbiamo realmente vissuto. Un melodramma contemporaneo che incorporasse molteplici scene d'amore e che trascendesse la ridicola nozione secondo cui nessun film "normale" può contenere scene esplicitamente erotiche, nonostante tutti amino fare l'amore. Volevo filmare ciò che al cinema raramente è consentito, sia per scopi commerciali sia per motivi legali: fissare sul grande schermo, la dimensione organica dell'essere innamorato. In molti casi, l'essenza dell'amore giace nell'attrazione della coppia. Il punto di partenza era quello di mostrare l'intensa passione in maniera naturale, animalesca, giocosa, gioiosa e anche triste. A differenza dei miei precedenti lavori, per una volta non avrei trattato altro che di violenza sentimentale ed estasi amorosa.

A dispetto di un budget risicato, ho iniziato a girare in CinemaScope e in 3D, grazie alle camere di ultima generazione. Spero che questa decisione porti lo spettatore a vivere un'esperienza più coinvolgente. Affascinato dalle immagini tridimensionali, ho scattato prima una serie infinita di foto in 3D, sia analogiche sia digitali. La posta in gioco era alta e l'esperienza si è rivelata più problematica del previsto, soprattutto quando si deve filmare una persona cara che sta morendo. Tornando poi agli scatti presi, si ha la sensazione di aver mantenuto in vita una parte della persona morta all'interno di una piccola scatola. Un'immagine tridimensionale dà l'impressione, anche se infantile e illogica, di avere fermato un momento del passato in maniera migliore rispetto a qualsiasi immagine piatta. Poiché Love racconta la storia di un amore perduto, ho sentito che il 3D avrebbe permesso allo spettatore un maggiore senso di identificazione con il protagonista e la sua nostalgia. Allo stesso modo, la voce fuoricampo e la musica sono state scelte per riflettere meglio il suo fallimento emotivo e il suo essere perso nei gesti e nei pensieri.

Più che in precedenza, devo il risultato ottenuto all'audacia e alla fiducia dei tre attori (Aomi, Klara e Karl) che con gioia hanno accettato di interpretare i tre ruoli principali. Grazie al loro impegno, talento e carisma, Love è diventato cento volte meglio di quanto avessi potuto sperare. La stessa esistenza del film, la devo poi a Vincent Maraval, il fondatore della società di produzione e distribuzione WildBunch. Di tutti i miei lavori, Love è quello che si avvicina di più a tutto ciò che ho potuto conoscere dell'esistenza, compresa la parte più malinconica. E mi regala molto piacere poter condividere questa breve galleria di gioie ed estasi, incidenti ed errori».

 

In anteprima, un "innocente" estratto.

Love (2015): Clip 1 | Cannes 2015

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati