Diretto da Stéphane Brizé e scritto dal regista con Olivier Gorce, The Measure of a Man racconta le vicende di Thierry, un cinquantunenne che dopo venti mesi di disoccupazione inizia un nuovo lavoro che lo pone subito di fronte a un dilemma morale: pur di mantenere il suo lavoro, deve accettare tutto ciò che gli propongono i superiori oppure deve tirarsi indietro davanti alla prospettiva di spiare i propri colleghi?
Con la direzione della fotografia (in cinemascope) di Éric Dumont, le scenografie di Valérie Saradjan e i costumi di Ann e Diane Dussaud,The Measure of a Man conta sull'interpretazione dell'attore Vincent Lindon, circondato da un cast di attori non professionisti. In concorso al Festival di Cannes 2015, The Measure of a Man viene così spiegato dal suo regista: «I miei film hanno sempre parlato di qualcosa di intimo che mette in relazione l'uomo con l'ambiente sociale in cui vivo. Il passo successivo è stato quello di osservare la brutalità dei meccanismi e degli accordi che disciplinano il nostro mondo mettendo in evidenza l'umanità di un individuo in una situazione di precaria violenza nella nostra società. Ho scritto la sceneggiatura con Oliver Gorce, che conosco da molto tempo ma con cui non avevo mai lavorato prima. La sua analisi e il suo sguardo verso i temi sociali e politici sono molto forti e si è rivelato il compagno di viaggio ideale per The Measure of a Man.
Sin dall'inizio, anche a causa del basso budget a disposizione, sapevo che avrei realizzato il film con attori non professionisti e che avrei avuto una sola "star", Vincent Lindon. Non tutti i film possono essere realizzati in questo modo ma The Measure of a Man rappresenta una sorta di dichiarazione che mette in luce come è possibile realizzare un'opera nel momento in cui l'industria cinematografica ha rimesso profondamente in discussione i suoi meccanismi di finanziamento. Ciò mi ha portato a dover rivedere la mia messa in scena, il mio modo di lavorare e i temi da trattare. Si può anche dire che The Measure of a Man è la risposta a un'esigenza finanziaria particolare.
The Measure of a Man può essere definito un lungometraggio politico, dove per politico si intende il modo in cui è organizzata la società. Racconta della storia di un uomo che ha dato corpo, anima, tempo ed energie, a un lavoro per 25 anni prima di essere messo da parte dai suoi capi, che hanno deciso di trasferire il lavoro in un altro paese del mondo dove la manodopera è meno cara. Thierry è stato licenziato non perché ha fatto male il suo lavoro ma solo perché qualcun altro vuole aumentare i propri profitti: egli vive sulla propria pelle la conseguenza meccanica dell'arricchimento di alcuni azionisti invisibili. Si tratta di un aspetto della disoccupazione di cui sentiamo parlare tutti i giorni, a cui non facciamo quasi caso ma che nasconde una tragedia assoluta. Thierry è un uomo normale che vive dunque una situazione brutale: disoccupato per più di 20 mesi dopo la chiusura della sua fabbrica, è costretto ad accettare qualsiasi altro lavoro. E quando il nuovo lavoro lo pone in una situazione morale ingestibile cosa può fare? Accettare e diventare complice di un sistema iniquo o ritornare nell'incertezza e nella precarietà? Questo è il tema centrale di The Measure of a Man: il posto di un uomo all'interno del sistema».
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