Dopo il teso e angosciante Polisse, Maïwenn Le Besco (o, semplicemente, Maïwenn, come ormai ama farsi chiamare) torna alla regia con Mon Roi, un'opera lontanissima dalla precedente, raccontando una storia solo all'apparenza banale e già vista: quella di un amore che si rivela essere un incubo.
Diretto da Maïwenn Le Besco e scritto dalla regista con Etienne Comar, Mon roi racconta la storia di Tony, una donna che, dopo un grave incidente sugli sci, viene ricoverata in un centro di riabilitazione e che, totalmente dipendente dal personale medico e dagli antidolorifici, si perde nel ricordare la tumultuosa storia vissuta con Georgio. Nel porsi molte domande (perché le piaceva Georgio? Chi era davvero l'uomo che amava? Come resisteva a quella passione soffocante e distruttiva?), Tony affronta una ricostruzione per lei difficile, che le permetterà forse di liberarsi del peso che porta addosso e di ritornare a camminare (metaforicamente e non) sulle sue gambe.
Con la direzione della fotografia di Claire Mathon, le scenografie di Dan Weil e i costumi di Marité Coutard, Mon Roi ripercorre una storia d'amore appassionata e distruttiva che si sviluppa nel corso di dieci anni. Dopo i primi momenti felici vissuti all'inizio della loro relazione, la protagonista Tony e l'amato Georgio si ritrovano ad affrontare nevrosi e conflitti che finiscono con il rimodellare il sentimento che provano. Georgio, interpretato da Vincent Cassel, è un uomo molto complesso e pieno di ombre, non facilmente identificabile con uno stereotipo, mentre Tony, avvocato guerriero impersonata da Emmanuelle Bercot, non è la tipica bellezza con cui l'uomo era solito accompagnarsi prima. Ella porta con sé un infortunio pazzesco (se vogliamo, anche assurdo), che confida a Georgio durante la prima notte d'amore insieme, facendo iniziare un'intimità singolare ed estrema tra loro due.
Gran parte delle vicende di Mon Roi vengono rivissute dalla protagonista Tony attraverso lunghi flashback che le permettono di guardare agli eventi con distanza. Ricucire le ferite del passato, per lei, è necessario per curare il proprio corpo e riprendersi dall'incidente sugli sci all'interno del centro di riabilitazione, in cui inevitabilmente è tagliata fuori dalla società e non ha gli stessi bisogni o necessità di tutti i giorni. Nella sua esistenza, inoltre, grande ruolo ha il fratello Solal, portato in scena da Louis Garrel.
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