“Il lavoro sulle location è consistito nella ricerca di luoghi reali che, però, potessero sembrare ricostruiti in studio. Così abbiamo scoperto delle vere e proprie scenografie dal vero che si sono rivelate perfettamente organiche alle molteplici ricostruzioni presenti nel film. Sono edifici e panorami che sembrano il frutto della fantasia più accesa, ma che invece esistono davvero, portando su di sé i segni del tempo e della bizzarria di chi le ha progettate, o il lavoro, imprevedibile della natura con i suoi materiali: rocce, acqua, vegetazione. Oltre ai bellissimi castelli, penso anche alle gole dell’Alcantara, alle Vie Cave, al Bosco del Sasseto, che sembra una scenografia preraffaellita.”
Matteo Garrone - Note di regia
Molto probabilmente, appena usciti dalla visione del Racconto di Racconti di Garrone vi verrà la curiosità di sapere quali e dove siano i luoghi - in certi casi davvero incredibili - che sono stati usati come scenografia nel film. In alcuni casi è facile che li conosciate, altri però potrebbero essere più difficili da individuare.
Qui l’elenco dei principali.
Castello di Sammezzano - Reggello (Firenze)
Incredibile struttura eclettica in stile moresco, fu costruita nel 1605 dalla famiglia Ximenes d’Aragona. Circondata da un parco splendido ed enorme, la villa è stata adibita a hotel di lusso nel dopoguerra prima di cadere in stato di semi- abbandono.
Nel film è stato utilizzato per gli interni nella vicenda della Regina di Selvascura, con Selma Hayek, John C. Reilly e i gemelli Lees tra i protagonisti. Si distinguono chiaramente la Sala Bianca, dove si tiene la prima scena in cui dei giullari cercano di rallegrare la Regina, e la Sala degli Amori (che è stata modificata con gessi per renderla ancor più candida), dove la Regina consuma il suo pasto.
Castel del Monte - Andria
Straordinario esempio di architettura medioevale, di tutti i luoghi usati da Garrone è forse il più noto.
Fu voluto da Federico II e costruito nel 1240 e la sua pianta ottagonale racchiude uno splendido cortile, anch’esso un ottagono. È un luogo in parte misterioso: non si è mai capito esattamente a che servisse ed è carico di suggestioni esoteriche e simboliche. Nel Racconto dei Racconti è la dimora del Re di Altomonte, che ha per protagonisti Toby Jones, Bebe Cave e l’incredibile orco Guillaume Delaunay.
Castello di Donnafugata - Ragusa
Anche questo presente nella favola della Regina di Selvascura, è utilizzato invece per gli esterni. La villa - che propriamente castello non si può dire, nonostante il nome - è, nelle forme che le conosciamo oggi, del tardo ‘800. Nel parco si trova il labirinto di pietra, usato per una bella scena del film. Vi sono stati girati diversi film: l’episodio La giara di Kaos, dei fratelli Taviani, alcune scene di I Viceré di Faenza, diversi episodi di Montalbano.
Castello di Roccascalegna - Chieti
Spettacolarmente adagiato su uno sperone di roccia, il Castello di Roccascalegna è una fortezza assai antica che ha subito vari rimaneggiamenti e che oggi è visitabile. È utilizzato nell’episodio del Re di Roccaforte, che ha come protagonista Vincent Cassel. È curioso sapere che ad esso è legata una leggenda che riguarda un proprietario del castello, il barone Corvo de Corvis, che pretese di far valere la norma dello ius primae noctis che obbligava le donne del paese a passare la prima notte di nozze con lui: l’ultima però non fu d’accordo e lo accoltellò.
Bosco del Sasseto - Acquapendente (Viterbo)
50 ettari di bosco mesofilo, quindi assai fresco e umido, con querce e lecci secolari, una straordinaria varietà di vegetazione e di fauna, e rocce e massi di pietra lavica sparsi ai piedi degli alberi e coperti di muschi e licheni. Ha un aspetto fatato e alla fine dell’800 il marchese Cahen, che ne era proprietario, lo trasformò in una sorta di giardino naturale, facendo costruire vialetti per percorrerlo e visitarlo. Si vede anch’esso nell’episodio del Re di Roccaforte.
Vie Cave - Grossetano
Spettacolare rete di vie di epoca etrusca scavate come trincee tra ripide pareti di tufo, nel territorio dei comuni di Sovana, Sorano e Pitigliano. Ce ne sono una ventina di principali e altrettante secondarie, alcune sono lunghe anche un chilometro (il cosiddetto Cavone) sono larghe sino a 4 metri e e una è profonda 25 metri (la via cava di San Sebastiano). Non si sa esattamente a che servissero: l’unico dato certo è che erano prossime a delle necropoli. E qui che si svolge la fuga della principessa Viola di Altomonte.
Gole dell’Alcantara - Sicilia
Si tratta del canyon naturale percorso dal fiume Alcantara, che scorre nelle province di Messina e Catania. Non è - come si può pensare - il risultato dell’erosione dell’acqua: al contrario il corso del fiume si è adagiato in questo canyon prodotto da eventi sismici che hanno prodotto profonde crepe in due laghi basaltici. Per questo le pareti dei canyon sono formate da rocce laviche, con spigoli ancora vivi, che danno luogo a formazioni spettacolari.
Falesie di Statte - Taranto
Le gravine scavate nella roccia a Statte, in un profondo canyon molto suggestivo sono caratterizzate da pareti assai scoscese, che le hanno rese molto frequentate da climbers. Le si vede nell’episodio del Re di Altomente.
Villaggio Petruscio - Mottola (Taranto)
Altra location pugliese dove si trova un villaggio ipogeo che sarebbe stato scavato dai profughi di Mottola, distrutta nell’847 dC dai Saraceni, per nascondersi e abitarvi. È qui che si trova la grotta dell’Orco dove viene portata la principessa di Altomonte, Bebe Cave.
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