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Il Semaforo - Numero 34
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Ilona Staller

 

 

Il semaforo nasce come momento di pura evasione. Non c’è critica né approfondimento ma solo la sana e consapevole libidine di ciarlare del nulla, di sfogarsi di seguito ad un’intensa settimana cinematografica fatta di uscite in sala, film in televisione, dichiarazioni sui giornali ed inevitabili polemiche. Ogni fine settimana film o personaggi saranno presi di mira o premiati per qualcosa che li riguarda. Il meccanismo è semplice: tre semafori rossi per qualcosa da bocciare, tre gialli per qualcosa che ci ha lasciati perplessi e tre verdi per qualcosa da premiare. In più, ai semafori potrebbero aggiungersi anche due pass speciali, uno positivo chiamato All Access e uno negativo denominato No Entry, concessi in via del tutto eccezionale a chi si è distinto notevolmente per un verso o per l’altro. Nello spazio commenti, chiunque può contribuire a dire la sua durante l’arco della settimana e vedere il weekend successivo la propria osservazione passare sotto i riflettori per un confronto più ampio.

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Vergine Giurata: L'opera prima di Laura Bispuri avvince e convince al Festival di Berlino. In attesa di sapere se rientrerà nel palmares dei vincitori, piace sottolineare come sia stata dalle critiche internazionali esaltata la performance della nostra Alba Rohrwacher, definita da Variety e dall'Hollywood Reporter come l'erede di Tilda Swinton. Che sia d'auspicio per un nuovo premio come migliore attrice? Intanto, vi annunciamo che Alba sarà presto su queste pagine. 

 

Microbe et Gasoil: Dopo i fasti di Mood Indigo, Michel Gondry ritorna a un cinema più artigianale e meno fastoso. Seppur con la mega protezione del colosso Studio Canal, il più visionario dei registi francesi ha quasi pronta la sua nuova fatica, interpretata da due giovanissimi e sconosciuti attori e impreziosita dal cammeo di Audrey Taotou. Non vediamo l'ora.

 

Deathgasm: L'SXWX Festival ha diramato la sua lineup e particolarmente interessante appare la line up dedicata agli horror di mezzanotte. Tra questi, figura Deathgasm del neozelandese Jason Lei Howden, titolo che ancora una volta mette in evidenza come il cinema agli antipodi dell'Italia tenti di affermarsi nel mondo con un genere rivitalizzato e fuori dai canoni. Non a caso mezzo mondo (Italia esclusa) ha acquistato e distribuito What We Do in the Shadows.

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La giovinezza: Brutte notizie per chi sperava di vedere Paolo Sorrentino e la sua nuova fatica al prossimo Festival di Cannes. Sembra infatti che il film non ce la faccia a essere completato in tempo e che Medusa debba spostarne l'uscita in sala al prossimo settembre. Il distributore internazionale intanto lo ha venduto a mezzo mondo, sperando adesso che i festival di Venezia e di Toronto gli diano il giusto risalto. Intanto, per un aspirante cannense in forse, ce n'è un altro che è quasi sicuro della vacanza sulla Croisette: si tratta di Luca Guadagnino, che dovrebbe portare (fuori concorso) la piscina di A Bigger Splash.

 

Chiamami Francesco: Sono già a metà le riprese del nuovo film di Daniele Luchetti, prossimamente distribuito da Medusa. Produzione italo-argentina, Chiamami Francesco racconta la vita di papa Bergoglio. Beh, ci sembra un po' troppo presto per farne un santino, a due soli anni di distanza dalla sua elezione. Ecco la prima immagine ufficiale.

 

Torno indietro e cambio vita: Che fine ha fatto l'ultimo film dei Vanzina, pronto da quasi un anno e non ancora sbarcato nelle sale? In molti si chiedono il perché di tale ritardo, giurando che non si tratti di un problema di qualità artistica. Troppe commedie in giro? Paura degli incassi deludenti quanto quelli di Sapore di te? Ai posteri l'ardua sentenza.

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EFM: Si è appena concluso a Berlino il mercato del film. I dati statistici in sé sono esaltati. Un po' meno le notizie che vengono dal fronte italiano. A un Latin Lover acquistato in ogni dove e ben supportato da Rai Cinema, rispondono i nostri distributori comprando meno titoli degli altri anni. Basti pensare che, ad oggi, del concorso della Berlinale vedremo certamente solo Every Thing Will Be Fine, 45 Years, Taxi e Ixcanul. E gli altri?

 

Blood Father: Mel Gibson è uno di quelli che se ne frega delle critiche. Non pago di essere definito di estrema destra, si tuffa ultimamente in progetti non proprio educativi. Buone speranze qualitative vengono adesso dal nuovo thriller di Jean-François Richet, il regista di Assault on precinct 13 e Nemico pubblico n. 1. Ce la farà Mel a ritornare nei giri che contano? Intanto, in anteprima due immagini del film in questione.

 

 

50 sfumature di grigio: E finalmente è arrivato il gran giorno. L'attesa (da chi?) trasposizione cinematografica è al cinema. Le critiche sono severissime, eppure gli italiani sono corsi in massa i primi due giorni: 470.898 gli spettatori paganti, per un incasso pari a 3.427.341 euro. Peccato che gli stessi non sappiano quanto più erotismo vi sia in 9 settimane e mezzo...

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Cicciolina: No, non è una fissazione l'hard. La colpa è di Rocco Siffredi che, catalizzando l'attenzione sul genere con la sua partecipazione all'Isola dei famosi, riporta in luce attrici e attori in cerca di visibilità. Questa è l'unica spiegazione che ad esempio spinge Ilona Staller, meglio nota come Cicciolina, a dichiarare di voler tornare sul set a scop... ehm, recitare. Unica clausola: la devono ben pagare. Chi avrà il coraggio di reclutarla per un milf movie?

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Alessandro Siani: Ok, il comico napoletano ha fatto una figuraccia al festival di Sanremo (eh, non storcete il naso: lo vedete anche voi, altrimenti non si spiegherebbero gli ascolti). Ma da qui ad augurargli le peggiori cose sui social network ce ne vuole. Tra l'altro, sarebbe anche l'ora che qualcuno mettesse un freno alle tribù di haters che quotidianamente infestano le bacheche di personaggi noti, manifestando odio, frustrazione e cattiveria. Occorrerebbero regole e pene per chi, in nome spesso di un vigliacco anonimato, non ha alcun freno.

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