Ultimo giorno di proiezioni per i giurati del Festival di Berlino: si chiude infatti con Big Father, Small Father and Other Stories di Phan Dang Di, Chasuke's Journey di Sabu e Cenerentola di Kenneth Branagh. L'appuntamento adesso è con il palmares di domani sera.

Big Father, Small Father and Other Stories

Saigon, fine anni Novanta. Lo studente di fotografia Vu affitta una stanza in un appartamento condiviso. Con la macchina fotografica regalata dal padre, esplora le persone, i luoghi e le cose che lo circondano. Subisce inoltre il fascino del coinquilino Thang, un giovane carismatico che è di casa tra i trafficanti di droga, i giocatori d'azzardo e le prostitute che di notte popolano la città. Una sera Thang invita Vu a fare sesso con una ballerina, nonotante Vu si senta più attratto dall'amico. Costretti per una serie di circostanze a fuggire dalla città, Vu e Thang si rifugiano nel villaggio del primo sul delta del Mekong. Qui, Vu sarà costretto a frequentare Huong, la donna che il genitore desidera prenda come moglie. A Vu di Huong interessa ben poco e ben presto guarda con gelosia al legame che Thang e la ragazza instaurano...

Con una storia d'amore magica con al centro il tema dell'omosessualità come tabù, Phan DangDi usa le immagini della natura e del paesaggio selvaggio del Mekong come metafora degli stati emotivi e psicologici dei protagonisti.

Chasuke's Journey

Diretto e sceneggiato da Sabu, Chasuke's Journey è l'adattamento dell'omonimo romanzo scritto dal regista e racconta, tra fantasy e commedia, di un ipotetico aldilà in cui appositi 'drammaturghi' sono chiamati a scrivere i destini dell'umanità. In tale contesto, Chasuke, un servitore celestiale di te, si interessa alle vicende di una giovane donna di nome Yuri, destinata a morire in un incidente stradale. Per evitarle che la ragazza ponga fine ai suoi giorni terrestri, Chasuke sarà disposto a ritornare sulla Terra e a cambiare il corso degli eventi, scoprendo nuovi poteri in sua dotazione e nemici da sconfiggere.

«Molti dei miei film fino ad ora hanno tratto temi inerenti al destino o agli incontri predestinati. Guardando indietro al mio percorso di regista, noto che anche questo è stato modellato dalle varie persone che ho conosciuto lungo il cammino. Sentivo che quegli incontri non erano una semplice coincidenza ma che erano semmai controllati da qualcuno che mi lasciava segni per strada. Sono diventato chi sono oggi perché ho riconosciuto quei segni. Ho incentrato il mio romanzo e poi il film su quest'argomento, seppur all'inizio non avevo nulla di specifico in mente», sostiene il regista.

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Cenerentola

Diretto da Kenneth Branagh e sceneggiato da Chris Weitz, Cenerentola riporta sul grande schermo e in live action la celebre fiaba popolare resa celebre prima da Charles Perrault e poi dai fratelli Grimm. Coadiuvato da una messa in scena imponente e dalla produzione targata Disney, Branagh ripercorre la storia d'amore tra la bella Cenerentola, sottomessa alle angherie della matrigna e delle sorellastre, e dell'affascinante Principe, che riesce a conquistare durante una fatidica notte di ballo al castello.

Con la direzione della fotografia di Haris Zambarloukos, le scenografie del premio Oscar Dante Ferretti, i costumi di Sandy Powell e le musiche di Patrick Doyle, Cenerentola si rifà al classico dell'animazione degli anni Cinquanta prodotto dalla stessa Disney, che investì oltre 3 milioni di dollari in un progetto considerato rischioso per i tempi ma rivelatosi un successo planetario e un capolavoro del cinema d'animazione, tanto da rientrare nella lista dei "dieci migliori film d'animazione" dell'American Film Institute. Punto forte della favola è senza ombra di dubbio il trionfo del bene sul male e sulla tragedia, un concetto in cui tutti possono facilmente identificarsi.

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