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Berlino 2015: Giorno 8
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Penultimo giorno di proiezioni per il Festival di Berlino, che propone 13 Minutes di Oliver Hirschbiegel e, soprattutto, Vergine giurata di Laura Bispuri, regista romana al suo primo lungometraggio.

 

13 Minutes

Diretto da Oliver Hirschbiegel e scritto da Léonie-Claire Breinersdorfer e Fred Breinersdorfer, 13 Minutes racconta la vera storia di Georg Elser, l'uomo che avrebbe potuto cambiare il corso della storia del Novecento e salvare milioni di vite con il suo tentativo di assassinio nei confronti di Adolf Hitler l'8 novembre 1939. 13 Minutes, sin dal titolo, focalizza la sua attenzione su quei 13 minuti in più che avrebbero permesso a Elser di portare a termine l'attentato al Bürgerbräukeller di Monaco e consegnare alla storia un percorso differente di quello a cui ha portato il nazionalsocialismo tedesco.

Lo stesso Hirschbiegel non fa mistero di aver voluto riportare in luce una figura fin troppo presto dimenticata: «Conosco la storia di Elser sin da ragazzino, da quando ho cominciato ad approfondire la storia del Terzo Reich. Mi sono sempre chiesto come Hitler sia riuscito ad affermare il suo potere e perché non si sia mai creato in Germania un serio movimento di Resistenza. Ho incontrato poi la figura di Elser quando preparavo il mio La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler e ne sono stato definitivamente catturato: Elser non era un uomo politicamente organizzato ma semplicemente uno spirito libero che credeva nell'individualismo e nell'autodeterminazione, un uomo curioso del mondo che desidera scappare dalle costrizioni della vita rurale. Oggi, lo definiremmo un hippie».

Maggiori dettagli nel nostro extra.

 

Vergine giurata

Diretto da Laura Bispuri e sceneggiato dalla regista con Francesca Manieri, Vergine giurata si ispira all'omonimo romanzo di Elvira Dones per raccontare la storia di una donna che sacrifica la propria femminilità in nome della libertà prima di dover anni dopo rinunciare all'onore per diventare nuovamente una donna. Viaggio all'interno delle complessità di una donna, Vergine giurata ha inizio quando Hana Doda, ancora ragazzina, scappa dal suo destino di serva e moglie, una sorte imposta a tutte le donne che vivono nei villaggi più interni dell'Albania. Con l'aiuto dello zio. Hana si appella alla tradizionale legge Kanun giurando di rimanere vergine per tutta la vita in cambio della possibilità di poter portare un fucile e vivere libera come gli uomini. Da quel momento, diventerà per tutti Mark, una "vergine giurata".

«Vergine giurata è ispirato al libro di Elvira Dones. Ho combattuto per realizzare questo film, spinta dal grande amore per il personaggio di Hana/Mark e da un senso di responsabilità verso la storia, vista come una metafora del rapporto tra la libertà femminile e il mondo. Fin dall'inizio, mi ha incuriosito il modo in cui erano tracciati i personaggi, i temi sociali e le zone uniche in cui la storia ha luogo. Dopotutto, Vergine giurata parla di questioni molto ampie e universali nonostante l'azione presenti aspetti della cultura albanese e della vita di un remoto villaggio tra le montagne del nord, dove vige il Kanun con le sue leggi. Vergine giurata è un film sul corpo, su un corpo congelato che non può essere né maschile né femminile o che è entrambi al tempo stesso. Il percorso italiano di Hana/Mark corrisponde a un lento e progressivo sbrinamento: Mark è spaventato ma anche curioso, cerca, sperimenta, si apre al mondo e si chiude nuovamente, prima di liberarsi lentamente. Per me era importante che alla fine Mark non solo ritornasse a essere nuovamente Hana ma comprendesse entrambe le sue componenti».

Maggiori dettagli nel nostro extra.

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