Il semaforo nasce come momento di pura evasione. Non c’è critica né approfondimento ma solo la sana e consapevole libidine di ciarlare del nulla, di sfogarsi di seguito ad un’intensa settimana cinematografica fatta di uscite in sala, film in televisione, dichiarazioni sui giornali ed inevitabili polemiche. Ogni fine settimana film o personaggi saranno presi di mira o premiati per qualcosa che li riguarda. Il meccanismo è semplice: tre semafori rossi per qualcosa da bocciare, tre gialli per qualcosa che ci ha lasciati perplessi e tre verdi per qualcosa da premiare. In più, ai semafori potrebbero aggiungersi anche due pass speciali, uno positivo chiamato All Access e uno negativo denominato No Entry, concessi in via del tutto eccezionale a chi si è distinto notevolmente per un verso o per l’altro. Nello spazio commenti, chiunque può contribuire a dire la sua durante l’arco della settimana e vedere il weekend successivo la propria osservazione passare sotto i riflettori per un confronto più ampio.
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Nessuno si salva da solo: In uscita a marzo, il film interpretato da Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca segna il ritorno alla regia di Sergio Castellito dopo il poco compreso Venuto al mondo (a proposito, si consiglia a tutti la extended version trasmessa qualche tempo fa da Sky piuttosto che il cut cinematografico). Dopo Non ti muovere e Venuto al mondo, Castellitto torna ad adattare un altro romanzo della moglie Margareth Mazzantini. Quando si dice fare tutto in famiglia.
Ryuzo and the Seven Henchmen: Takeshi Kitano ruggisce ancora e scalda i motori per il prossimo festival di Cannes. La storia, manco a dirlo, è incentrata su un gruppo di uomini della yakuza. Dal primo trailer diffuso, si riconosce la mano del maestro, pronto a far parlare di sé gli amanti del suo cinema senza sconti e a stupire con un inedito spirito da commedia.
A Mother: E dopo Elio Germano abbiamo esportato in Francia anche il nostro Pierfrancesco Favino. Impegnato sul set italiano di Suburra di Sollima, il talentuoso Favino ha trovato anche il tempo per farsi dirigere da Christine Carrière per un dramma al femminile interpretato dalla sempre in forma Mathilde Seigner. Il titolo del film? Una madre...
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Mia madre: Esce il prossimo 16 aprile il nuovo film di Nanni Moretti e la data lascia abbastanza perplessi: salta la partecipazione a Cannes? Alcuni sostengono che è abitudine di Nanni sbarcare prima nelle sale italiane e poi volare sulla Croisette (come già fatto con Habemus Papam) mentre i più cattivi dicono che Rai Cinema voglia puntare tutto su Garrone. Chi avrà ragione? Intanto, in anteprima assoluta, il primo scatto di scena mostra la protagonista Margherita Buy assorta in chissà quali preoccupazioni.
Mia madre (2015): Margherita Buy
Con il sole negli occhi: A poca distanza da Il bambino cattivo e Un matrimonio, Pupi Avati torna a dirigere un prodotto per la tv incentrato sullo spinoso tema dell'immigrazione clandestina. Con protagonisti Laura Morante, Paolo Sassanelli e Lina Sastri, il tv movie andrà in onda su Rai 1 e tocca nervi molto scoperti. Ci si chiede, però, se non era meglio affrontare al cinema il soggetto piuttosto che farci subire l'inutile Un ragazzo d'oro.
Amnesia: Il fin troppo sottovalutato Barbet Schroeder torna dopo ben sette anni a dirigere un nuovo film. Il regista di Barfly, Il mistero von Bulow e Prima e dopo, si concentra adesso su una storia che ha per protagonista una donna scappata dalla Germania pre-nazista. Discutibile il disinteresse del giornalismo cinematografico per un film che quasi sicuramente avrà la sua premiere al prossimo festival di Cannes. In anteprima, nella scheda del film le prime immagini di scena.
Amnesia (2015): Marthe Keller, Max Riemelt
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Daniel's World: Se c'è una cosa che il festival di Berlino ama, è creare polemiche. E ne susciterà qualcuna il documentario della regista Veronika Lišková, che ha pensato di concentrare il suo sguardo su un pedofilo e sui suoi stati d'animo. Per farlo, ha raccolto testimonianze da una quarantina di pedofili. Avremmo evitato volentieri, dal momento che la regista asserisce di voler mettere alla prova la nostra tolleranza.
Florence, Marguerite: Neanche il tempo di ultimare L'ultima leggenda, film dedicato al ciclista Armstrong, che Stephen Frears è già tornato al lavoro con il biopic Florence, incentrato sulla figura della 'stonata' Florence Foster Jenkins, cantante lirica a tutti i costi. Peccato che la stessa storia sia stata già usata da Xavier Giannoli per Marguerite. Chi avrà la meglio in questo duello basato sull'originalità?
I am Michael: Presentato al Sundance e prossimamente a Berlino, la biografia di Michael Glatze - attivista gay divenuto pastore cristiano - ha già scosso l'attenzione mediatica. Il motivo? Glatze è interpretato da James Franco, che non si è risparmiato scene di sesso omosex a tre. Del resto, con l'ammiccamento al pubblico gay Franco ci ha costruito mezza carriera. Sarebbe l'ora di finirla.
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"Chi è?": Un ex direttore di una nota rivista cinematografica si diverte su Facebook a scriverne di cotte e di crude su colleghi, editori e giornalisti, rei secondo la sua ottica di averlo esiliato e isolato dai giri che contano. Non mancano le parole sprezzanti e le osservazioni pungenti. Ci si chiede: perché usare i social media quando esistono le sedi adatte per tali problemi? Ah, qualcuno glielo dica...
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Rocco Siffredi: Partito come concorrente di punta del reality L'isola dei famosi, il cinquantunenne Roccone nazionale ha di che essere felice. Mentre in Honduras infuriava la tempesta che ha annientato il kick off del programma, in America è stato insignito dell'ennesimo AVN Award, l'Oscar del porno, come miglior attore straniero. Con una quarantina di statuette sulla propria bacheca, Siffredi ha di che essere fiero. Purtroppo, per ovvie ragioni, non si può linkare il video della performance per il quale è stato premiato.
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