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FareWell Daddy Blues : (In) Serie : BOARDWALK EMPIRE, 4a stag. ( p. 1 di 2 ).
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(In) Serie [ un Mash-Up ? No, un ReCap ( Amadis de Gaula 4 – BOARDWALK EMPIRE, 4a st. : FareWell Daddy Blues - p. 1 di 2 ) ] - XII

Proseguo questa serie di ReCap di irrinunciabili ( quel che fu e comportò Amadigi di Gaula per Don Chisciotte ) lanciati contro i mulini a vento mossi da "gli Occhi del Cuore" affrontando la 4a e penultima stagione di BoardWalk Empire, che comprende anche il sottoinsieme in progressiva processione dei personaggi saturnini, che non solo ugolinescamente fagocitano i loro figli e le persone amate sbranandone l'esistenze nutrendosene per sopravvivere alle proprie debolezze, ma lo fanno con la scusa e l'aggravante del classico complesso statunitense dell'assenza ( più acuta presenza ) del Padre : e da questo PdV il personaggio di Enoch "Nucky" Thompson ne racchiude la quintessenza, strattonato e stritolato com'è tra i personaggi ( e i loro fantasmi ) del Commodoro e di Jimmy Darmody.

Per quanto riguarda le prime due stagioni di BwE ho dedicato molto spazio ai singoli episodi in svariate playlist passate ( che non sto qui ad elencare e segnalare ), mentre ho riassunto la terza in un'unica playlist ( cliccando sulla riga corrispondente si aprirà la pagina in questione ) :

1a  ( 12 ep.)  :  2010  =  1920
2a  ( 12 ep.)  :  2011  =  1921
3a  ( 12 ep.)  :  2012  =  1922
4a  ( 12 ep.)  :  2013  =  1924
5a  ( 8 ep.)  :  2014  =  1884 – 1897 – 1931 

FareWell Daddy Blues.

I.  Il simbolismo li ha sovrastati, annichiliti.


A capitolo alternati, proprio come faceva/farebbe un romanzo-feuilleton che si rispetti – da una parte per esempio il cecchino reduce ( sfregiato da una granata sterminatrice di suoi coscritti commilitoni e dispensatrice di casuale salvezza parziale fornendo al momento della sua deflagrazione - una bolla a forma di disco schiacciato come fosse una galassia in minuscola scala infinitesimale – un arbitrario cono d'ombra a guisa di riparo di ventura dalla sua stessa propria onda d'urto di fuoco e schegge performante il di lui destino superstite, il suo condizionato futuro ), divenuto cecchino arruolato al soldo della più varia malavita e della altrettanto valida committenza privata, Richard Harrow, e dall''altra la figura – per tutt'altri versi formali ma nella stessa misura pratica sostanzialmente consimili – altrettanto mitologica ed epica di Nelson Van Alden –, ma a volte convergenti e paralleli, BoardWalk Empire procede a tratti, e per lunghi tratti, quasi che non se ne vede la fine, senz'anima : senza alcuna prospettiva che si possa ricondurre a quella che non si può definire – atto valido in quanto quella fisica sensazione c'è, e punto – se non col termine troppo carico d'inflazionato sentimento : speranza.
BoardWalke Empire è esentato dall'ossessione dell'anima, com'è giusto che sia : si dovrebbe affibbiare un'anima posticcia ad Al Capone ( Stephen Graham ) e a Lucky Luciano ( Vincent Piazza ) ? Un ritratto completo che esuli dal santino buono per tutte le stagioni del mainstream normalizza-to/nte deve comprendere luci e ombre : e le umbratili legioni di regioni in ombra che avvolgono, permeano e vengono prodotte da questi personaggi non possono essere rischiarate – con una versione politically correct delle quote rosa – da artificiali fiammelle erte a ruolo di fuochi fatui della realtà.


Vi sono serie che basano il loro impiantito sui personaggi più che sull'ambiente ( the SopranosDavid Chase - Terence Winter - Matthew Weiner ) e altre che si conformano e strutturano preponderatamente sull'habitat che ritraggono e in cui si muovono

( the Wire e Treme - David Simon : per questo Autore-Reporter la Città è la stessa Struttura Portante del Racconto ( lo trasla, costituisce, in-genera, in-sorge ) : alla base architettonica e grammaticale di ciò si situa la compartimentazione pratica del Soggetto Sociale : ogni stagione è principalmente ( ma mai assolutamente ) basata sulle varie infra-strutture ( e a volte vere e proprie sotto- e sovra-strutture ) che costituiscono la metropoli : polizia, crimine, politica, giornalismo, scuola, lavoro : insomma i classici poteri legislativi, esecutivi e giudiziario, più il corpo sociale trasversale ad essi, ad essi surrogato : il lavoro, il backyard, il quotidiano. The Wire e Treme sono il Ritratto-Biografia-Elegia di specifiche Città - all'occasione Universali ( come per esempio Fargo ), ma radicalmente ed intimamente del tutto Particolari -, rispettivamente Baltimora e New Orleans ),

e poi, tra questi due estremi [ tenendo ben presente che i luoghi di the Sopranos – nella loro ''anonimità'' ( sic - ogni concreto ha il suo astratto ) – e i personaggi di the Wire – con la loro profondità ed empatia – non sono niente affatto trascurabili, anzi : si vuole denotare solamente un lieve ma visibile primato della bilancia rispettivamente verso due reciprocamente opposti modi di affrontare la tecnica della narrazione e della pratica d'uso della sintassi filmica ], in un'ordalia autoaccavallantesi di sequele incrociate, vi sono ''tutte'' le altre serie ( in medio stat virtus, ma anche in ''media'', direbbe Don Draper ) : Mad Men - Matthew Weiner ( gran personaggi, e una ricostruzione storico-stilistica e socio-mediatica pazzesca ( e in piccola parte anche ''propria'', particolare, inventata-reificata, e a tratti, per altri versi, onirica ), Six Feet Unders, Oz, Game of Thrones, the Newsroom, Breaking Bad..., e l'esemplare che racchiude meglio in sé le due parti, raggiungendo un equilibrio significativo : BoardWalk Empire - Terence Winter.
Che comunque, giusto per contraddirmi subito, di facce ci vive.

BoardWalk Empire : la serie con le facce più fiche, i visi più frusti e i volti più furiosi.

Da Chalky White che stringe la mano a Richard Harrow nel vicolo dietro all'Onyx Club...

...a Nelson Van Alden che fa cenno con la mano di salire in auto ad Eli Thompson

( scena visibile nella sequenza finale linkata al termine del post ) :

i personaggi "secondari" che "volevamo" ( Terence Winter voleva che lo volessimo ) interagissero maggiormente tra loro ( senza ''forzare'' la sospensione dell'incredulità : ma è logico che le loro relazioni passate e presenti devono fare per forza di cose i conti col futuro dove tutti i nodi sono già venuti al pettine : la scelta dei personaggi da raccontare è dettata dal loro destino ) ed acquistassero più spazio, lo acquistano, lo occupano, lo requisiscono, lo invadono.

Iniziamo con Michael Stuhlbarg ( Arnold Rothstein ).


Ma dove l'abbiamo già vista questa faccia ? Perché, restringendo di una unità la forma pronominale passando dal noi al voi, sono sicuro che l'avete già vista, e sono altrettanto sicuro che la maggior parte di voi – come me del resto, prima di avatarizzarlo giusto per l'occasione, è capitato a me - non sa proprio ricondurla ad un film particolare. Questa è una qualità. Direi senz'altro più positiva che negativa. Positiva ( perché è un modo come un altro per allenare le rotelle che ingranano le meningi ) per il pubblico, indifferente ( come sempre ) per l'industria, e negativa per...l'attore che la possiede ( dato che l'industria preferisce, oltre ai divi, i caratteristi che siano...caratteristici : ma siccome l'industria capisce 'na sega, ecco che per l'appunto non coglie le caratteristiche distintive di questo attore – adesso esagero di brutto – Sellersiano, di un'inventiva e di una mimesi particolarissime e preziose ).

Eppure... Eppure l'avete visto e ascoltato un sacco di volte, e infatti eccolo lì che gigioneggia e giganteggia in minore : lui è il particolare, lui è lo sfondo, lui è l'oggetto cui ruota attorno la scena, lui è un Uomo Serio, lui è l'uomo che (non) c'era, lui è lì, in primo piano, e nel frattempo vi sta fregando a carte, il conto in banca, la moglie...
L'Arnold Rothstein originale è senz'altro (apparentemente) più pacioccoso e meno carismatico, ma se la cava pure lui.


Michael Stuhlbarg col suo Arnold Rothstein non rientrerà nella season finale ( che ristretta a soli 8 episodi – invece dei soliti 12, sempre della durata di circa 60' - divaricherà il proprio focus narrativo temporale fino a raggiungere il secolo scorso ( l'ottocento ) e il...tubo catodico ), se non forse in qualche accenno di dialogo : ma in 4 stagioni s'è reso indimenticabile.

Quindi : mini Michael Stuhlbargheide :
Key to Reserva ( Freixenet Cava ), per la regia di un giovin autore promettente cui è anche stato affidato il compito di girare il pilot della serie in questione...
https://www.youtube.com/watch?v=P5nAxzH4OPs

( BoardWalk Empire / A Serious Man )

( A Serious Man )

( Hugo Cabret )

( Men in Black 3 )

Proseguiamo con l'impersonificazione, incorporazione moderna di quest'Era della Protesi
( parentesi : " Che epoca per le protesi questa in cui viviamo ! " :


solo i Simpson possono permettersi di citare con cognizione di causa Richard Powers ! ) :
il Richard Harrow interpretato da Jack Huston.


Continuiamo quindi con Jeffrey Wright e il suo tremendamente magnifico/malefico Valentin Narcisse : provate anche voi a pronunciare la parola “Sir” arricciando verso l'alto un angolo del labbro superiore.
Da Marcus Garvey a Stokely Carmichael, quanti Valentin Narcisse a predicarne le spoglie e spolparne le idee per i propri tornaconti, sfruttando l'ancora acerbo grado di consapevolezza del Black Power...


E veniamo dunque a Michael Shannon - Nelson Van Alden, che assieme a Martin Freeman, Joaquin Phoenix, Sam Rockwell, Mark Ruffalo, Vinicio Marchioni e agli stessi Jeffrey Wright e Michael Stuhlbarg di cui sopra, è il miglior attore ( della cinematografia mainstream-indipendente ) della sua generazione.

Qui di seguito relativa playlist dedicata all'attore : //www.filmtv.it/playlist/50137/michael-shannon/#rfr:none

Rimpinguiamo questa veloce e doverosa carrellata sui volti e i visi di BoardWalk Empire con un'ulteriore sequenza di facce ( protagoniste assolute e co-protagoniste ) che abitano e performano la serie :


Quindi, terminiamo con un "addio, amore" ( ch'è un arrivederci alla stagione 5 ).
Daughter Maitland [ che nel nome porta inciso a sangue ( da Valentin Narcisse ) il proprio destino ( Sindrome di Stoccolma, Capture-Bonding ), fino a quando un certo Chalky White...], la splendida Margot Bingham

FareWell Daddy Blues

{ classico di "Ma" Rainey ( nata Gertrude Malissa Nix Pridgett, 1886-1939 ), un Twelve-Bar Blues registrato/inciso per la prima volta - come B-Side - nell'Agosto del 1924 [ https://www.youtube.com/watch?v=E3bdDHzvzaE ], proprio durante lo svolgersi degli eventi narrati in questa 4a e penultima stagione della serie creata, showrunnerizzata e co-diretta da Terence Winter } :

Audio :
https://www.youtube.com/watch?v=Q99vcyNzGsQ  [ 1080p ]
https://www.youtube.com/watch?v=fY1hkeRrUNg  [ 1080p ]

Scena ( e SPOILER, e lacrime, copiose lacrime, e come non ''innamorarsi''...) :
https://www.youtube.com/watch?v=b_Usr-LZ1B0  [ 360p : qualità A/V inferiore ma completo di final season ]
https://www.youtube.com/watch?v=fpQveBVSD1Y  [ 1080p ]

St. Louis Blues :
Scena :
https://www.youtube.com/watch?v=tbzyQ6wjgdY  [ 720p ]

Per i successivi punti ( " II. Osservate il Fiero Selvaggio " e " III. L'Esiliato Non Sceglie la Sua Babilonia " ) rimando alla prossima seconda e conclusiva parte del post ( in fieri ).

Update : //www.filmtv.it/post/30762/our-man-in-harlem---iyesbsirbi---in-serie--boardwalk-empire/#rfr:user-47656

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