Espandi menu
cerca
24° COURMAYEUR NOIR INFESTIVAL – SECONDO ED ULTIMO GIORNO PER ALAN SMITHEE– BLACK SEA CON JUDE LAW SI AGGIUDICA IL LEONE NERO – MA LA SERATA è TUTTA PER GABRIELE SALVATORES.....E PER BLADE RUNNER -FINAL CUT
di alan smithee ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 218
  • Recensioni 6676
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

locandina

Black Sea (2014): locandina

 

 

Cielo nuvoloso ma totale assenza di neve qui a Courmayeur, che, se nulla cambierà nei pochi giorni che ci separano dalle feste, si prepara a trascorrere un Natale tra prati verdi o spelacchiati e il candore innevato visibile solo sulla cresta prospiciente del gigante che la circonda come a proteggerla.

Piste da sci inesorabilmente chiuse e di conseguenza sci che rimangono chiusi in macchina e l'idea di iniziare la mia stagione sciistica qui al mio primo festival, coronando la fantasia di sciare la mattina e darsi ai film dal pomeriggio, è un proposito combinato che resta un sogno, destinato ad essere rimandato, magari al prossimo anno.

In giro per la centrale e luccicante via Roma, faccio sosta al centro congressi conosciuto come “Jardin de l'ange”, dove i direttori del festival., Giorgio Gosetti e Marina Fabbri intervistano lo scrittore Carlo Lucarelli che ci parla di giallo e di noir, della doppia anima che caratterizza certi autori e le scelte stilistiche di questi sull'opera e sulla carriera. Lucarelli poi illustra al pubblico le caratteristiche del suo prossimo impegno televisivo, in onda su Sky Arte, dal titolo “Muse inquietanti”, che ha come epicentro alcuni misteri legati ad artisti o alle opere da essi concepiti. Insomma un Carlo Lucarelli che racconta i segreti nascosti dell'arte. L'incontro con il regista e la bella e brava interprete di In the box, visto ieri, ossia Giacomo Lesina e Antonia Liskova, concludono una mattinata interessante.

Veronica Gentili, Stefano Cassetti

La casa delle conchiglie (2014): Veronica Gentili, Stefano Cassetti

Al pomeriggio tre cortometraggi mi immergono nuovamente nel mondo della sala cinematografica.

Il primo, LA CASA DELLE CONCHIGLIE, a differenza degli altri due, veri e propri work in progress, è un corto finito e completo: un omaggio che il regista Domiziano Delvaux Cristopharo ha voluto dedicare alla figura di Dylan Dog, ovvero la resurrezione del fumetto italiano da metà anni '90 ad oggi in una delle più celebri storie di casa Bonelli. Ad interpretare il fosco personaggio ecco Stefano Cassetti, gli occhi di ghiaccio del cinema italo/francrese, l'indimenticato Roberto Succo del celebre film di Cedric Kahn del 2001.

Stefano Cassetti protagonista e Andrea Cavalletto autore della sceneggiatura de La casa delle conchiglie, tentativo interessante di riportare al cinema il mito di Dylan Dog.

 

Un bianco e nero che rende la desolazione di un luogo sperduto di campagna in cui il detective per qualche motivo si trova con una avvenente compagna: una tempesta in arrivo li costringe a ripararsi in un maniero apparentemente disabitato, ma con importanti indizi e segni di vita al suo interno. Una notte da incubo li aspetta, una delle molte che caratterizzano la vita avventurosa e tetra del celebre personaggio. Un piccolo film indipendente girato in bianco e nero ed in lingua inglese, ironico e con qualche dialogo intrigante, che funziona e convince.

VOTO***1/2

 

Marco Manetti alla presentazione di Rex Undercover, webserie in lavorazione e definizione

 

REX UNDERCOVER dei Manetti Bros è il pilota di soli 10 minuti di una web serie sperimentale che prende spunto dal celebre serial televisivo tedesco (girato in Italia) a cui hanno collaborato pure i celebri fratelli registi, e che ha come protagonista di riferimento il celebre pastore, tedesco per l'appunto.



<p>
<?EM-dummyText Didascalia>

</p>

Qui il cagnone, che sfoggia pure un simpatico ed ironico io narrante con accento crucco, fa il doppiogioco inserendosi nella vita sconclusionata di un imbranato rapinatore da mezza tacca (Sermonti), allo scopo di intrappolarne il fratello gemello (sempre Sermonti), boss del malaffare da tempo irreperibile.

Pietro Sermonti alla presentazione di un insolito Rex doppiogiochista, nonché attivo giocatore del "Doppio giallo", torneo di tennis organizzato dalla manifestazione.

 

Cosa succederà alla vicenda non lo sappiamo, e neppure i registi che stanno decidendo se immettere liberamente nel web tutta la serie, prodotta a costi bassissimi e coadiuvata da una valido intervento grafico che scandisce lampresentazione dei protagonisti e le fasi culminanti degli avvenimenti. Interessante anche se da definirsi.

VOTO ***

 

 

Un bellissimo esemplare di lupo e una controfigura in costume alla presentazione della fiction valdostana Gorchlach - The legendo of Cordelia

 

In un festival dominato dalla presenza di cani (quelli del bellissimo White God di ieri, di Rex, di un cagnetto protagonista di un godibilissimo corto che precede Big Hero 6 della Disney, alla presentazione dello spot della fiction valdostana GORCHLACH – THE LEGEND OF CORDELIA, appare in sala un bellissimo e timido esemplare di lupo, addomesticato, educato e portato al guinzaglio da un personaggio in costume, la controfigura del protagonista, Sergio Muniz, che non ha potuto partecipare alla presentazione. Il trailer di soli 5 minuti non permette di trarre considerazioni né tantomeno giudizi su un prodotto certo ambizioso, coraggioso, in cui passato e presente convivono e si intrecciano grazie ad un misterioso oggetto, un manufatto di origine celtica dai poteri magici e misteriosi. Grandi vedute valdostane tra castelli e montagne, riprese alla Peter Jackson con vertiginose panoramiche mozzafiato. Da vedere per intero per poter giudicare, e dunque non valutabile al momento, ma senz'altro stuzzicante, invitante, curiosa risulta questa fulminea anteprima qui al festival.

locandina

Big Hero 6 (2014): locandina

Evento speciale della giornata, prima del film a sorpresa di questa notte dopo la premiazione, è l'avventura Disney scatenata ed intelligente di BIG HERO 6: il cartoon di Natale di Don Hall e Chris Williams su un gruppo apparentemente improvvisato di sei eroi, 5 genietti precoci ed un sofisticato robot dalle sembianze opulente ma morbide dell'omino Bibendom della Michelin, in grado di eseguire diagnosi mediche perfette in pochi secondi, inventato dal geniale fratello di Hiro, il nostro bambino protagonista, prima di morire in un brutto incidente.

scena

Big Hero 6 (2014): scena

Il ragazzino - che comprende troppo tardi dal sacrificio del fratello che l'intelligenza è un dono da utilizzare per scopi benefici e per il progresso ed il bene dell'umanità, e non per lucrare facili guadagni in losche topaie clandestine che egli frequentava con assiduità facendo combattere un suo robottino tosto in lotte illegali con scommessa - si unirà ai quattro amici studiosi e nerd del fratello ed al robot di cui sopra per contrastare un complotto micidiale che minaccia la metropoli di San Fransokyo (ogni riferimento alla quasi omonima notissima città americana è del tutto evidente e plateale).

locandina

Big Hero 6 (2014): locandina

scena

Big Hero 6 (2014): scena

Gran ritmo, effetti speciali e 3D sempre più sofisticati che rendono quasi inscindibile la differenza tra l'animazione e la realtà cinematografica, specie quando subentra il lato fantascientifico ad azzerarne praticamente le distanze; ma ancora tanta ironia, buoni sentimenti e simpatia, tenerezza e voglia di costruire una storia dinamica e appassionante adatta anche per un pubblico più adulto e smaliziato, che non potrà provare dentro di sé una stretta al cuore nel seguire la tenace crescita morale e spirituale del nostro giovane e valoroso eroe e della sua scombinata ma irresistibile banda di amici, ognuno caratterizzato al meglio con i suoi tic, i difetti ed i pregi che li contraddistinguono e li rendono unici ed indispensabili, al gruppo e alla salvaguardia dei destini del mondo.

VOTO ****

 

locandina

The Salvation (2014): locandina

Ultimo film in concorso è un bellissimo western di origine danese, THE SALVATION, visto ed apprezzato nelle sale francesi dove è uscito da tempo. Se volete informazioni potete trovarle cliccando qui.

Eva Green

The Salvation (2014): Eva Green

VOTO ****

 

La serata conclusiva è introdotta da un mini-concerto di un gruppo tecno-rock che porta il nome di BEBE DONGE, traendo spunto da un romanzo di Simenon che dunque ce li rende perfettamente pertinenti in un contesto giallo-noir.

I Bébé Donge in concerto.

 

Poi i due direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri introducono l'ospite clou della serata, Gabriele Salvatores, che riceve il premio alla carriera da parte del festival e ci parla della sua ultima fatica, IL RAGAZZO INVISIBILE, di imminente uscita nelle sale per le feste natalizie. (Per la recensione cliccate qui su IL RAGAZZO INVISIBILE)

Un interessante filmato dal set ci mostra le tecniche e gli effetti speciali impiegati per rendere l'invisibilità improvvisa del protagonista, ed il regista ci rivela come l'Italia abbia sempre un po' troppo snobbato il genere a favore di un (neo)realismo con cui ci si voleva legare ad una massa generalizzata di pubblico, avendo paura che il genere limitasse troppo l'affluenza e l'accoglienza del prodotto finito. Una disattenzione ed un disinteresse per la specificità di un prodotto che invece ha saputo rendere grandi i pochi che si sono ostinati a percorrerlo lungo tutta la loro straordinaria carriera (e Leone o Argento sono solo due degli esempi più eclatanti).

locandina

Il ragazzo invisibile (2014): locandina

 

Jude Law

Black Sea (2014): Jude Law

Leone nero, assegnato quest'anno unicamente dal pubblico (dato che le giurie sono un costo sempre più proibitivo, come ben sa pure lui da quest'anno il Festival di Roma) all'opera inglese di Kevin McDonald BLACK SEA, storia di sommergibili, di claustrofobia e caccia all'oro che purtroppo non sono riuscito a vedere e che, a detta di Gosetti, ha superato di un soffio uno degli altri sei antagonisti in gara per il premio. Un film ad alta tensione che ha suscitato entusiasmi o comunque apprezzamenti generali, che dovremmo tuttavia riuscire a vedere a febbraio 2015, e che i due direttori ci hanno confidato di aver "catturato" tra mille difficoltà e tentennamenti dei distributori, all'ultimo momento, dato che il film non è mai apparso prima ad alcuna presentazione ufficiale, e dunque Courmayeur risulta come la sua prima, trionfale passerella prima della sua avventura commerciale.

Federico Zampaglione, Claudia Gerini

Remember (2014): Federico Zampaglione, Claudia Gerini

REMEMBER è il cortometraggio con cui Federico Zampaglione, un habitué di questo festival, manifesta anche quest'anno la sua partecipazione. Un cortometraggio incentrato su un incubo, che riflette a sua volta una delle più tremende paure dell'umanità dall'ultimo dopoguerra dopo il lancio della bomba atomica in Giappone. Il film infatti è dedicato alle vittime degli esperimento nucleari sfuggiti dal controllo.

scena

Remember (2014): scena

La protagonista è una bambina con metà volto deformato, che intenta ad ultimare un puzzle, viene distolta dall sua camera verso un regno tetro fatto di stanze incombre di detriti e rifiuti. In una di queste alcuni medici tutti fasciati di verde stanno eseguendo un'operazione d'urgenza su una piccola vittima, che muore poco dopo sotto i ferri, che si rivela essere il fratellino della bimba. Poi la bambina fugge via all'aperto, e specchiandosi in un corso d'acqua ritrova le sembianze gradevoli che l'hanno sempre contraddistinta prima dell'incubo nucleare.

scena

Remember (2014): scena

Un piccolo film di grande impatto, girato da Zampaglione con la consueta abilità e capacità d ricostruzione di ambienti e situazioni sinistri ed altamente inquietanti.

VOTO ***

 

La serata si conclude col film a sorpresa: tutti ormai pensavamo al film di Salvatores, che sarebbe stata una gustosa seppur breve anticipazione di una settimana rispetto alla proiezione ufficiale.

locandina

Blade Runner. The Final Cut (1982/2007): locandina

La scelta invece ricade su BLADE RUNNER – FINAL CUT: pare esistano ben sette versioni del capolavoro di Ridley Scott: con unicorno, senza unicorno, con finale in macchina prestato dall'inizio di Shining o senza. Dettagli a mio avviso magari importanti, interessanti, ma superflui qualora ritenuti necessari ad influenzare il destino di un capolavoro senza età, che non perde smalto e rimane potentissimo nel suo splendore barocco e decadente, nella rappresentazione di un mondo aggrappato ad un alveare di cemento dove una pioggia nera ed incessante finisce per divenire una costante imprescindibile che fa da sottofondo alla più straordinaria e discriminante caccia all'androide; inno alla diversità e alla tolleranza, al pacifismo e alla rivalsa dei diritti dei reietti, siano pure essi il frutto di tecniche sofisticatissime che li hanno resi più perfetti e potenti dell'uomo stesso che li ha creati.

VOTO *****

 

 

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati