Io mangio, tu no!
“Guardati!...Lo specchio non dice il vero, è la bilancia che ti svela la verità: sei ancora grassa!....devi perdere ancora un po' di peso, se mi ami”.
Sonia si guarda ancora, e ancora, e ancora...ma non riesce più a vedersi nello specchio che le riporta un'immagine illusoria e deformata, è il suo amore quello che le mostra, e non è ancora arrivato all'essenziale, bisogna levare dell'altro, il superfluo....bisogna limare fino all'osso.
“Io mangio, tu no!....posso nutrirti con il mio amore, se tu mi ami puoi dimostrarmelo dandomi ogni grammo del tuo corpo”...ma Sonia comincia a vacillare, la fame è primitiva e sporca e insozza il patto che aveva stipulato con Vittorio...L'istinto di mangiare è incontrollabile, e il corpo esige il cibo e lo espella senza poter essere controllato...
La spina dorsale è una lunga collana, le gambe sono fragili bastoni, il viso scarno un ciondolo che ormai vacilla, leggerissimo...limato fino all'osso l'amore non è come pensava Sonia.
Vittorio intanto continua a cesellare il suo gioiello migliore, il più prezioso, da custodire e portare in segreto nei momenti di massima gioia...Tocca la pelle di Sonia, la pesa, la controlla, la lavora come una pietra preziosa da incastonare...ma la pietra si sta opacizzando tra le mani di Vittorio, e quando un diamante perde la luce perde valore e bellezza.
40 chili è il peso dell'amore? E se fosse 38? E se fosse 35?....
“Io mangio, tu no!”...non è amore questo, neanche a 30 chili...lo specchio non dice più la verità, non la dice più Vittorio, non la dice più la testa di Sonia che è diventata troppo leggera...
Sonia si accuccia, denudata di tutto, non trova calore e conforto nell'amore esigente di Vittorio, e la fame diventa un languore affettuoso, l'attesa che l'amore può ancora giungere, se solo lei riuscisse a perdere ancora qualche chilo...ancora uno, solo un altro...e potersi contare meglio ogni osso del corpo, come tante perline da infilare per una lunghissima collana preziosa...
“Sarò il tuo gioiello più prezioso, il più bello che tu abbia mai cesellato” non dice Sonia, lo pensa soltanto ormai perché anche il fiato pesa “contami ogni grammo che perdo, ogni costola che riesci a toccare, le calorie che non ingerisco. Controllami e impediscimi di scappare, che la collana non si spezzi mai, che tu possa essere il filo che la tiene unita...Non abbracciarmi più, non baciarmi più, non toccarmi più...che possa rimanere perfetta davanti a te, come tu mi vuoi...e continua a mangiare. Tu mangia, io non lo farò più”
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