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32° Torino Film Festival: se sei vivo guarda!
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Martedi 11 novembre si sono tenute a Roma e Torino le conferenze stampa di presentazione del 32° Torino Film Festival, che si svolgerà nel capoluogo piemontese dal 21 al 29 novembre 2014.

Ed in contemporanea è stato finalmente pubblicato on line il programma del festival, come sempre ricchissimo di film che paiono davvero interessanti. 15 i film per un concorso aperto anche ai generi, come commedia e horror, ma molti di più quelli visibili nelle varie e succose sezioni del festival: 65 lungometraggi tra opere prime e seconde, 45 anteprime mondiali e 23 internazionali, 3 anteprime europee e 70 italiane, per un totale di ben 197 titoli. Insomma, tanta roba.

Un festival che, come sempre, si dimostra quanto mai vario per autori e tematiche affrontate, sia alte che "basse".

Tra le tante cose che si potranno vedere cito a caso un po' di titoli: i documentari su Nick Cave, Lucio Dalla e Tiziano Sclavi (papà di Dylan Dog), la retrospettiva dedicata a Giulio Questi, regista atipico nel panorama nazionale e autore di film fuori dall'usuale come i thriller "La morte ha fatto l'uovo" e "Arcana", o il western "Se sei vivo spara".

E restando in tema western verrà presentato anche "The Homesman" di e con Tommy Lee Jones,  che era in concorso a Cannes , 

Tim Blake Nelson, Tommy Lee Jones, Grace Gummer

The Homesman (2014): Tim Blake Nelson, Tommy Lee Jones, Grace Gummer

 

e il dramma musicale "Whiplash", visto al Sundance e a Cannes pure lui. Si dice di entrambi un gran bene.

J.K. Simmons

Whiplash (2014): J.K. Simmons

Insomma ce n'è davvero per tutti i gusti, il nuovo film di Volker Schlondorff ,"Diplomacy", Woody Allen "Magic in the moonlight", "Stray Dog" di Debra Granik (che qui vinse nel 2010 con "Un gelido inverno"), la spiazzante serie tv di Bruno Dumont "P'tit Quinquin", "La Chambre Bleue" di Mathieu Amalric tratto da Simenon. E i vecchi, imperdibili "Profondo Rosso" di Dario Argento (restaurato dalla Cineteca Nazionale per il suo quarantennale) "Via col Vento" (restaurato anch'esso), "Allegro non Troppo" di quel genio di Bruno Bozzetto e "Il Gabinetto del Dr. Caligari", capolavoro espressionista del muto firmato da Robert Wiene. 

Locandina originale

Il gabinetto del dottor Caligari (1920): Locandina originale

 

Per non parlare della seconda ed ultima parte della retrospettiva dedicata alla New Hollywood anni '60/'70 che consentirà di (ri)vedere capolavori assoluti come "La conversazione" di Coppola, con un immenso Gene Hackman, "Il piccolo grande uomo" di Arthur Penn, "I tre giorni del condor" di Pollack,  il primo Spielberg con "Duel", "Lo squalo" e "Sugarland Express" e altri super classici come "Il laureato" di Nichols o "Il grande freddo" di Kasdan.

Senza dimenticare altri titoli forse un po' meno conosciuti ma altrettanto belli, "Panico a Needle Park" di Jerry Schatzberg (che firma anche la foto simbolo di questa edizione del TFF), "Salvate la Tigre" di Avildsen, passando per vari altri registi come Mann, Grosbard, Mazursky, Benton, Pakula, Carradine e molti altri.

 

E chi ama gli horror nella sezione After Hours troverà "sangue per i suoi canini", con titoli sconosciuti ma che di solito riservano belle sorprese. Oltre ai due titoli del concorso "The Babadook" e la commedia horror "What we do in the shadows", anche qui vari titoli paiono interessanti: "The canal", "It follows", "Life after Beth", "The man in the orange jacket", "The editor". Saranno certo più sensati di quelli spesso tutti uguali che arrivano in sala e spero ci faranno saltare sulla poltrona senza usare i soliti abusati mezzucci.

 

 

 

Inoltre il  nuovo film, che horror non è, di Sion Sono, che fu omaggiato con una retrospettiva al TFF 2011, "Tokyo Tribe".

locandina

Tokyo Tribe (2014): locandina

 

E un omaggio a  Jim Mickle, giovane regista di talento, ai più ignoto, per ora. Dopo il successo di pubblico al Sundance ed alla Quinzaine di Cannes presenterà anche qui il suo noir "Cold in july" tratto dal romanzo omonimo di Joe R. Lansdale. Inoltre verranno proiettati anche i suoi primi tre film, guardacaso tre horror pure loro.

 

E poi l'omaggio alla regista e artista  Josephine Decker, il Gran Premio Torino a Julien Temple, il documentario di Lav Diaz (fresco vincitore del pardo d'oro a Locarno) sui bimbi delle Filippine, vittime di uragani ed altre sciagure, il film di Daniele Segre su Carlo Colnaghi, la nuova commedia anti natalizia degli autori di "Boris" e poi e poi e poi...

Questo non è che una piccolissima parte, ovviamente. Tantissime, interessanti e diversificate sono le sezioni e le proposte: c'è di sicuro anche per voi qualcosa di travolgente (c'è pure Demme ma con un'altro film). Quindi, se non siete mai venuti a Torino potrebbe proprio esser questa l'occasione giusta. E se proprio non credete a me, fidatevi almeno del direttore Emanuela Martini e dei suoi collaboratori...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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