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ALI' BOMA YE....Un urlo che dura da quarant'anni.
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Il 30 ottobre del 1974 si disputava l'incontro per il titolo dei pesi massimi tra George Foreman (campione in carica) e il grande Muhammad Alì.

L'incontro per motivi di interessi economici, politici, sociali fu organizzato-da un giovane e già intraprendente Don King- a Kinshasa, Zaire, quando era ancora sotto la presidenza di Mobutu Sese Seko.

Mai il termine incontro fu più appropriato.

Incontro di emozioni, di popoli, di culture. Scontro tra due uomini completamente differenti che incarnavano due culture differenti, due visioni della vita differenti, due mondi agli antipodi.

Muhammad Alì a 32 anni voleva tornare campione del mondo, lo voleva diventare in Africa, sfidando il mondo intero.

George Foreman era al massimo della sua forma fisica, imbattibile, rimase schiacciato non solo dai pugni di Alì (cadde all'ottavo round per Ko), ma soprattutto dal tifo del pubblico africano a favore di Alì.

“ALI' BOMA YE...ALI' BOMA YE...ALI' BOMA YE...ALI' BOMA YE...ALI' BOMA YE...”

L'urlo della gente che incitava Alì durante gli allenamenti, durante le passeggiate del campione per le povere strade di Kinshasa, durante gli incontri della stampa e soprattutto durante il match.

 

“ALI' BOMA YE”- ALI' UCCIDILO!

ALI' uccidi, stendi, rendi inoffensivo questo mondo che non ci vuole, che ci sfida, che ci emargina, che ci squalifica sempre, che ci tiene con la testa china.

L'Africa calda, umida, povera, corrotta dello Zaire del 1974 non era la terra ideale per un incontro a certi livelli. E' stata la terra ideale per una rivoluzione sociale e mediatica rimasta nella storia e immortalata da un bellissimo film-documentario “Quando eravamo re” (When we were kings) d Leon Gast, uscito nel 1996.

A distanza di quarant'anni si rimane ancora strabiliati di fronte al match tra Alì e Foreman, quest'ultimo super favorito, appare stordito dalle urla della folla, dalle provocazioni e dall'agilità di un Alì invasato e potente come non mai.

All'ottavo round Alì butta in terra Foreman, che da quella sconfitta non si riprenderà mai più (mai più), facendolo cadere in una profonda crisi depressiva durata molti anni.

Il pugilato è uno sport che ho sempre amato molto, che necessita di una disciplina rigida e che non fa sconti a nessuno. Pochi sport inoltre hanno avuto la fortuna di avere un campione come Muhammad Alì, che ha dato lezioni di vita oltre che sportive.

Il cinema ha contribuito non poco a mitizzare certi campioni storici ( Marciano, Graziano, Eklud...), o inventanti come Rocky, ma Mohammad Alì rimane il vero e unico eroe di questo sport e forse anche di un intero secolo.

Consiglio anche a chi non è appassionato di pugilato, di vedere “Quando eravamo re”, o di gustarsi questo splendido incontro, che ha segnato la storia.

 

Consiglio di vedere questo video in cui ci sono riassunti gli 8 round dell'incontro.

Nei primi 7 Alì è sempre alle corde, Foreman gli scarica addosso tutta la sua potenza, senza tregua, si sfinisce sul corpo di Alì che incassa.

Nell'ottavo, un momento di debolezza di Foreman, Alì scatta con un destro potentissimo e butta in terra l'avversario: vince!

Come si fa a non avere le lacrime agli occhi di fronte ad una simile riscossa?

ALI' BOMA YE!!!!!!!

 

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