Il semaforo nasce come momento di pura evasione. Non c’è critica né approfondimento ma solo la sana e consapevole libidine di ciarlare del nulla, di sfogarsi di seguito ad un’intensa settimana cinematografica fatta di uscite in sala, film in televisione, dichiarazioni sui giornali ed inevitabili polemiche. Ogni fine settimana film o personaggi saranno presi di mira o premiati per qualcosa che li riguarda. Il meccanismo è semplice: tre semafori rossi per qualcosa da bocciare, tre gialli per qualcosa che ci ha lasciati perplessi e tre verdi per qualcosa da premiare. In più, ai semafori potrebbero aggiungersi anche due pass speciali, uno positivo chiamato All Access e uno negativo denominato No Entry, concessi in via del tutto eccezionale a chi si è distinto notevolmente per un verso o per l’altro. Nello spazio commenti, chiunque può contribuire a dire la sua durante l’arco della settimana e vedere il weekend successivo la propria osservazione passare sotto i riflettori per un confronto più ampio.
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I padroni della notte: Ryan Gosling e Eva Mendes sono diventati genitori di una bella bambina. Alla pargoletta hanno dato il nome di Esmeralda Amada, in omaggio a due grandi amori della Mendes: Il gobbo di Notre Dame e il film I Padroni della notte, in cui Eva interpretava la conturbante Amada, per l'appunto. Del resto, anche noi fatichiamo a dimenticarla in coppia con Joaquin Phoenix.
Alfred Hitchcock: Un noto sito americano si è sbizzarrito nel mettere on line tutte le dichiarazioni che molti registi hanno provveduto a rilasciare negli anni sui colleghi. Mentre in Italia vige l'arte del parlar bene di chiunque, così non funziona nel resto del mondo. Ci si diverte a leggere, con umana comprensione, di quando Vincent Gallo definì Abel Ferrara un cocainomane e ladro o di quando il grande Bergman, interrogato su Hitchcock, rispose: "credo sia un tecnico molto bravo". Viva la sincerità.
Magic in the Moonlight: Manca un mese alla conferenza stampa della lineup del festival di Torino. Qualche indiscrezione, però, inizia a trapelare e, dopo Stella cadente, possiamo confermare la presenza di Magic in the Moonlight di Woody Allen, di Diplomacy di Volker Schlöndorff, di La scomparsa di Eleanor Rigby di Ned Benson (in versione integrale e non quella ciofeca vista a Cannes) e di A Second Chance di Susanne Bier. Non proprio roba esclusiva ma pur sempre succosa.
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Men, Women & Children: Esce questo fine settimana, dopo la limited release di sette giorni fa, negli Stati Uniti la nuova fatica del regista (oltre che sceneggiatore e figlio celebre) Jason Reitman, un ritratto spietato di come internet abbia isolato gli individui nonostante l'apparente e costante connessione. Vedremo mai il film in Italia? Ni, forse in homevideo. Sembra infatti che i nostri distributori non intravedano più in Reitman una fonte di incassi. Questo spiegherebbe il motivo per cui anche un'opera corposa e strutturata come il precedente Un giorno come tanti sia finita direttamente in dvd.
Dario Argento: Non ci sono più i produttori di un tempo. Così Dario Argento (va detto, neanche lui regista di un tempo) è costretto a ricorrere al crowdfunding per il suo progetto su The Sandman in coppia con Iggy Pop. Non sapendo né leggere né scrivere (non gioite, è un modo di dire delle mie parti), dieci euro gliele regalo. Qui, per chi volesse contribuire: https://www.indiegogo.com/projects/dario-argento-s-the-sandman-starring-iggy-pop--2
Still Alice: Fiato alle trombe e si preparino i sali coloro che odiano i giovani idoli da young adult. Per Kristen Stewart, ormai orfana del suo amato vampiro Robert Pattinson, si aprono le porte dell'Academy: per il ruolo della figlia di Julianne Moore e Alec Baldwin nell'opera di Richard Glatzer e Wash Westmoreland concorrerà all'Oscar nella categoria miglior attrice non protagonista e sarà fortemente sostenuta dalla Sony Classics, divisione 'culturale' della major tanto amata dai giurati.
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La trattativa: La docufiction di Sabina Guzzanti si è rivelata un sonoro flop al botteghino. Non la aiutano nemmeno le cronache e le vicende giudiziarie di questi giorni che hanno per protagonista il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nervosissima, la regista ed attrice (ex) comica ha dato spettacolo durante una puntata del talk show mattutino di Raitre Agorà, lasciando il collegamento a metà intervento solo perché nessuno le ha reso i 'dovuti' omaggi. Polemiche a non finire su twitter e sui quotidiani, poi, per un suo felice tweet che solidarizzava con i boss Riina e Bagarella. Va bene la promozione ma quando si esagera si esagera...
Martin(o) Scorsese: Ci risiamo. In Italia non si trovano produttori e così, per sostenere l'opera terza dell'amico (incompreso) Claudio Caligari, Valerio Mastandrea scrive una lettera a Martin Scorsese chiedendo il suo aiuto. Un dubbio però sovviene: il pasionario Mastandrea non può intervenire di tasca propria e racimolare fondi tra i suoi amici e colleghi di sinistra? No, vero? Non dicano che non avrebbero coperto i costi, nessuno ci crede...
Class Enemy: In settimana l'opera di Rok Bicek era in programma tra le visioni online in anteprima di MyMovies. Una decisione insensata dell'Anec Lazio ne ha però vietato a poche ore dalla trasmissione la diffusione, minacciando di non far proiettare il film in nessuna sala reale. Con tutto il rispetto nei confronti dell'Anec, ma che minchiata è questa? Si aiutano così le sale? Bel provvedimento... piena solidarietà invece agli amici di MyMovies.
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Gerard Depardieu: Ci vuole coraggio nella vita per raccontare, da attore famoso, un'infanzia fatta di violenza, prostituzione, furti e tentati omicidi. Senza ormai più nulla da perdere, Gérard Depardieu lo fa nell'autobiografia Ca c'est passé comme ça appena pubblicata in Francia. «A 10 anni ho imparato a sorridere, per non mostrare la paura, quando degli uomini alla Lino Ventura, camionisti e gente dei Luna Park, mi proponevano prestazioni sessuali orali, in cambio di denaro. [...] Ho sempre saputo di piacere agli omosessuali, perché ogni volta che facevo l’autostop, mi veniva proposto di fare o ricevere fellatio. Ne ho manipolati molti, quando ero giovane e il piccolo delinquente che è in me respirava ancora. Mi succedeva di strappare il filo del telefono, massacrare l’uomo con cui facevo sesso, e ripartire con il suo portafoglio».
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Stephen Collins: Non esistono parole per commentare quanto emerso sul conto dell'attore americano. Nato nell'Iowa nel 1947, Collins è noto in tutto il mondo per avere per 11 anni interpretato il morigerato reverendo Eric Camden nell'insulsa, moralista e fondamentalista, serie televisiva cristiana Settimo cielo (per capirci, dalla serie estromisero Jessica Biel, per essere ritenuta troppo procace). Il reverendo ha confessato senza mezzi termini di essere un pedofilo e di aver molestato alcune bambine. Immediata la reazione dello show biz (ipocrita): fuori dalla serie Scandal e dalla produzione di Ted 2 e mai più repliche di Settimo cielo (fortunatamente).
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