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Sequenze. I giochi di Murakawa.
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La quiete prima dell’inferno. Murakawa e i suoi uomini passano il tempo facendo giochi bambini, che li riportano alla candida ingenuità infantile e lontani dalle incombenze criminali che si sono scelti. La resa dei conti è vicina e con essa la sensazione di morte che i membri della Yakuza portano indelebilmente marchiata nel cuore. Eppure, su quella spiaggia accecata dal sole e attraversata da un ebbrezza marina che risolleva i sensi, sembra essersi eclissata la paura in nome di un rinnovato vitalismo, i volti hanno ritrovato il piacere puro di sorridere e gli occhi di guardare lontano senza interruzioni di sorta. Non si sfugge alle regole dell'organizzazione criminale, alla bramosia per il denaro e al potere dei suoi capi di decidere della sorte dei propri uomini, non si cancella l’odore del sangue, e neanche si può allontanare il buio che avanza. E’ possibile solo scarnificarne l’essenza maligna ritagliandosi attimi di gelosa intimità, illudendosi di allontanare la morte giocando a ridare alle proprie vite un po’ dell’innocenza perduta, trasformando  il tempo dell’attesa in momenti da santificare alla ritrovata pacificazione con se stessi e assorbendo nell’incontaminata natura che li circonda i cattivi pensieri chi li accompagnano da sempre. Murakawa questo lo sa, sa che nell’universo criminale in cui vive la vita ha un senso solo se si diventa autentici padroni del proprio gioco e si ha a disposizione uno spazio tanto grande da rasentare l’assoluto. Per questo conduce il suo destino di fronte al mare, con lo sguardo rivolto verso l’ignoto e la stanchezza del corpo a confrontarsi con la vastità dell’infinito, per delimitare i confini della furia umana e sottrarsi dalla necessità di rispondere a comando. Durante la calma del sospirato abbandono, prima che ricomincino i fuochi e prima che si sentano le ultime note sull'esistenza di un clown con la pistola.

Sonatine (Takeshi Kitano)

Murakawa (Takeshi Kitano) è un influente esponente della Yakuza. Il suo capo Katajima (Tombo Zushi) gli ordina di andara a dirimere una faida tra bande rivali sull'isola di Okinawa. Nonostante sia poco convinto dell'utilità dell'iniziativa e che abbia intuito i pericoli insiti nell'operazione, Murakawa obbedisce e parte insieme ai suoi uomini più fidati. Appena arrivati sull'isola, diventano il bersaglio principale delle bande rivali e dopo aver perso alcuni uomini Murakawa trova riparo insieme agli altri superstiti in una casa abbandonata su una spiaggia deserta. Qui passano il tempo facendo giochi infantili, scherzando tra di loro, prima che le consuete incombenze di mafiosi non li distolgono nuovamente dall'innocente godimento della natura di cui si erano fatti serenamente assorbire.

 

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