Nemmeno un anno anno fa scrissi un post dando al cinema indipendente italiano nome e cognome, quello di Lorenzo Bianchini. Oggi ve lo presento in “carne e ossa” con una piccola intervista che sono riuscita a fargli.
Raggiungere il giovane regista friulano è stata una vera impresa, quasi quanto vedere i suoi film. In questi ultimi mesi Lorenzo Bianchini é oberato di impegni e questo ha ritardato l'uscita dell'intervista, ma sono una “testona” e volevo assolutamente condividere con gli utenti e amici del sito questa mia conoscenza (di cui, sinceramente, vado orgogliosa).
La prima cosa che mi viene in mente da chiedere è: cosa spinge un giovane regista a cominciare la propria carriera con il genere Horror?
LB: Mi piaceva, e mi piace tutt’ora, l’idea di poter raccontare storie che avessero a che fare con la dimensione onirica, magica, visionaria, fiabesca, sognante e ultraterrena della vita.
Con “Oltre il Guado-Across the River” ho notato come un ritorno alle origini, a quel primo corto girato nei pressi di casa tua, con tua cugina come protagonista: “Paura dentro”. Il bosco e i suoi misteri al centro della storia, avevi bisogno di chiudere un cerchio narrativo?
LB: No, nessuna intenzione di chiudere alcun cerchio narrativo… semplicemente il bosco, con tutte le suggestioni che evoca, è un elemento naturale dentro cui, prima o poi, ci si torna sempre a perdere…
“Oltre il guado” è la linea di confine tra ragione e follia, tra leggenda e realtà... ti sei ispirato a leggende friulane per il film?
LB: Per “Oltre il Guado” non mi sono ispirato a nessuna leggenda friulana in particolare ma è comunque ovvio che qualunque storia tu vada raccontando non puoi non ripercorrere sentieri già battuti più e più volte da leggende, da fiabe, da storie realmente accadute, da credenze e da tutto quel magico mondo di cultura popolare che ha inciso parte dell’emisfero destro del mio cervello.
In questo ultimo film la paura e la tensione sono create più da ciò che non si vede che da quello che si mostra, cosa fa paura realmente a Lorenzo Bianchini?
LB: …probabilmente…la solitudine… con tutte le angosce, con tutti i fantasmi, con tutte le paure primordiali che la solitudine stessa contiene nei suoi infiniti silenzi…
Sia in “Custodes Bestiae” che in “Oltre il Guado-Across the River” c'è un notevole lavoro di ricerca per la costruzione della storia, quanto tempo ed energie ci sono volute per la preparazione di questi film?
LB: Molto lavoro e molte energie. La scrittura di una sceneggiatura, per quanto mi riguarda, è la fase più lunga nella costruzione di un film.
Quello che mi piace molto dei tuoi film è la cura che hai per i particolari, il modo con il quale ti soffermi sugli oggetti. Quanto peso hanno nella stesura di una sceneggiatura certe cose?
LB: per me sono fondamentali… fino ad ora ho dato grande importanza, oltre che agli attori, anche a tutto ciò che circonda l’attore… mi piace pensare che i luoghi e tutti gli oggetti che riempiono questi luoghi, conservino tracce e memorie di tutto ciò che di forte è avvenuto in passato…
Oltre il guado-Across the river” ha partecipato a molti Festival cinematografici italiani e stranieri, ha vinto nel 2013 il primo premio come miglior film al TOHORROR FILM FEST, quanta importanza hanno effettivamente questi percorsi attraverso i Festival per una distribuzione del film?
LB: penso che ogni buon risultato sia fondamentale, soprattutto per produzioni indipendenti, per solleticare curiosità e interessi da parte delle tanto agognate distribuzioni.
Hai girato “Lidris cuadrade di tre” nei sotterranei della scuola dove lavoravi, “Custodes Bestiae” nei mercatini e nei paesi vicino casa tua, “Oltre il guado” l'hai scritto a 4 mani con tua sorella Michela, hai utilizzato molto il dialetto friulano... è una necessità quella di rimanere così vicino alle tue radici o semplicemente hai già vicino tutto ciò che ti serve per ispirarti?
LB: hai già risposto con l’ultima parte della tua domanda.
Ho visto tanti film horror in vita mia, in ognuno arriva sempre il momento in cui si dice '...ma perché non scappa?'... quanto ci si diverte a scrivere e dirigere un film horror?
LB: Per una persona a cui piace raccontare storie attraverso il cinema è sempre un gran divertimento scrivere e dirigere il proprio film… qualunque genere esso sia.
Sono arrivata a conoscere i film di Lorenzo Bianchini per “passaparola”, ho scoperto tutto un mondo di cinema underground italiano, relegato in una nicchia per appassionati, pensi che ci sia un futuro per un ritorno al genere horror in Italia? Che non sia per forza legato ai soliti nomi conosciuti?
LB: …mi auguro che ci sia un “ritorno”… sai, è da quindici anni che sento parlare di questo “ritorno”…
Molti registi giovani (e non) di film horror utilizzano molto lo splatter, con elaborati effetti speciali (per non parlare del 3D), tu al contrario, soprattutto nell'ultimo film, hai fatto la scelta di ridurre al minimo certe cose, concentrandoti più sull'aspetto psicologico e creando atmosfere angoscianti... non ti piace il genere splatter?
LB: pur avendo tutto il suo fascino per ora non vado matto per lo splatter…
Infine la domanda che non può mancare: progetti futuri?
LB: Beh…film film e film.
Aspettando di vedere al più presto in sala “Across the river (Oltre il guado)”, pubblico qui sotto il video del backstage, in cui si respira già l'atmosfera particolarissima del film.
Ringrazio Lorenzo Bianchini per la sua disponibilità, sperando che la piccola finestra che apriamo di tanto in tanto qui sul sito sul cinema indipendente e “invisibile” gli possa portare fortuna.
Ringrazio in modo particolare Omar Soffici del “Collective pictures”, uno dei produttori di “Oltre il guado” (Gianluigi Perone è il produttore esecutivo), che mi ha consentito di vedere il film e di mettermi in contatto con Lorenzo Bianchini.
Filmografia lungometraggi:
-Lidris cuadrate di tre-2001
-Custodes Bestiae-2004
-Film sporco-2005
-Occhi-2010
-Oltre il guado-Across the rivere-2013
Filmografia cortometraggi:
-Paura dentro-1997
-Smoke allucination-1998
-I dincj de lune-1999
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