Spider-man, dopo la prima serie del 1967, tornò in tv nel 1981 con cartoni animati tutti suoi. Le serie erano due, non una, e s'intitolavano "SPIDER-MAN - L'UOMO RAGNO" e "L'UOMO RAGNO E I SUOI FANTASTICI AMICI". La prima era molto tradizionale, mentre la seconda più fantasiosa. Ma vediamole una per una, vi va?
"SPIDER-MAN - L'UOMO RAGNO" riprendeva le trame dei primi ragno-cartoni degli anni ’60 ed era coerente allo spirito del fumetto Marvel, creato da Stan Lee assieme a Steve Ditko e John Romita Senior. Le storie erano più lunghe delle precedenti e comparivano nuovi personaggi e nemici; inoltre erano evidenti i primi esperimenti di continuity televisiva fra episodi, anche se ogni cartone era autoconclusivo. Questa serie si soffermava sui combattimenti fra Spider-man e i suoi nemici e sui problemi economico-romantici del giovane Peter Parker. Da ricordare le presenze fisse del giornalista Jameson, della segretaria Betty Brant e di Joe Robertson, il collaboratore afro-americano di Jameson, che faceva il suo debutto in uno show animato. Da non dimenticare, poi, le scene di Peter all’università e a casa assieme a sua zia May, personaggio che ricopriva, finalmente, un ruolo più sostanzioso rispetto a quello del 1967. Importanti erano la saga in sei parti del metallico dottor Destino (spalmata durante tutta la serie di 26 episodi) e lo scontro con Goblin, dove il criminale mostrava il suo vero volto. Da registrare gli incontri di Spider-man con altri quattro supereroi Marvel: Capitan America, Namor il Sub-Mariner, l'Inumana Medusa e l'atletico Ka-zar, che aprivano una nuova pagina dello Spider-man animato, fino a quel momento mostrato solo come eroe solitario. L'episodio con Capitan America era animato dalla giapponese Toei e si differenziava dagli altri per la cura nei dettagli e delle animazioni.
"L'UOMO RAGNO E I SUOI FANTASTICI AMICI" mostrava Spider-man che diventava il capo di un gruppo di giovani supereroi, perché i mutanti Uomo Ghiaccio e Stella di Fuoco scoprivano che era in realtà Peter Parker e, per aiutarlo nella sua lotta al crimine (e per alleggerirlo un poco dal fardello dei poteri e delle responsabilità), andavano ad abitare assieme a lui in casa di sua zia May nei panni rispettivi del biondo Bobby Drake e della rossa Angelica Jones. Bobby e Angelica facevano parte degli X-men, gruppo di mutanti fondato dal professor Charles Xavier. L'Uomo Ghiaccio, che, come dice il suo nome, può rivestire il proprio corpo di ghiaccio, era uno dei primi studenti reclutati da Xavier, mentre Stella di Fuoco, dai poteri infuocati e dal costume dorato, era un personaggio nato in questa serie animata, che in seguito ha trovato posto pure nei fumetti, fra i membri degli eroici “New Warriors”. All’insaputa di May Parker, i tre supereroi si procuravano macchinari particolari e computer d’ultima generazione dal miliardario Tony Stark (alias Iron man), che si potevano nascondere spostando una semplice statuetta a forma di giocatore di rugby, posta sopra il camino del salotto di casa. Le storie erano ambientate, di solito, all’università, dove i tre ragazzi studiavano scienze assieme al biondo bullo Flash Thompson, comprimario fumettistico di Spider-man, che qui faceva il suo debutto in una serie animata. C'era però poco spazio per il quotidiano “Daily Bugle” e per il suo scontroso editore J. Jonah Jameson, anche se i problemi finanziari di Peter e May Parker restavano. Fra i temi ricorrenti della serie c’era la rivalità fra Peter e Bobby, entrambi attratti da Angelica che, però, non rivelava mai i suoi veri sentimenti e si diverte a civettare con i due partner. Fra gli avversari da combattere, quasi tutti presi dalle pagine di Spider-man, c'erano anche mostri di vario tipo e dimensione, come Videoman, un ologramma vivente che usciva fuori dai videogames installati nelle sale giochi. Numerosi i superospiti, come Capitan America, l’incredibile Hulk, il mitico Thor, il conte Dracula (sì, proprio il vampiro del romanzo di Bram Stoker!) e, per ovvie ragioni, gli X-men. Le trame erano divertenti, auto-conclusive ed erano un inno all'amicizia fra supereroi, ma evitavano il tema del razzismo mutante e le scene troppo violente. La serie contava di 24 episodi, alcuni dei quali prodotti dalla giapponese Toei Animation.
Personalmente preferisco la serie solitaria, anche se in America c'è un culto esagitato per "L'UOMO RAGNO E I SUOI FANTASTICI AMICI". Le storie veramente da ricordare di questa serie sono due: "SETTE PICCOLI SUPEREROI", ispirato al romanzo "10 PICCOLI INDIANI" di Agatha Christie e "SPIDER-MAN GOES TO HOLLYWOOD", dove Spider-man e soci se la vedevano con l'illusionista Mysterio ed un regista alla Ed Wood. Il resto è solo divertente, dove quel che conta è sopratutto l'incontro dello strano trio con altri supereroi ed i primi esperimenti animati con gli X-men.
Invece, i cartoni solitari hanno ancora oggi quel gusto della tradizione fumettistica ragnesca che non delude, vi sono esperimenti e debutti animati graditi, come quello della sensuale Gatta Nera, azzeccata versione Marvel della Catwoman dei fumetti di Batman, felici strizzate d'occhio a "GUERRE STELLARI" , grazie alla presenza del dottor Destino che mirava alla conquista del mondo e combatteva non solo Spider-man, ma anche un contadino ribelle del suo regno di Latveria, chiamato Joan, che era molto simile a Luke Skywalker.E poi, c'erano Goblin che si smascherava, rivelandosi l'industriale Norman Osborn, e ricattava Spider-man, perché sapeva che era in realtà Peter Parker, il tentacolare dottor Octopus col suo mini-sommergibile in stile Lotus di James Bond, che andava a svuotare le petroliere ed i problemi finanziari di Peter, che lo rendevano ancor più simpatico...Ah, che bei tempi, che ingenuità e che bei ricordi! So che è facile rintracciare questa serie col doppiaggio degli anni'90, ma vi consiglio, invece, di procacciarvi quello degli anni'80, con la sigla "SPIDER-MAN, TU SEI L'UOMO RAGNO", (ricerca difficile, ma non impossibile), perché, a parte qualche libertà di traduzione, risulta più coinvolgente e più adulta!
A risentirci per la serie anni'90!
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