
La 71ª edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è pronta al via. Gli schermi si accenderanno il prossimo 27 agosto, quando Birdman di Inarritu aprirà le danze di un concorso, di cui è stata appena annunciata la line up. Difficile rimanere delusi dai titoli, che come ogni anno sulla carta accendono già entusiasmi e inevitabili scontenti. Tre i titoli italiani (quattro se consideriamo italiano anche il lavoro di Abel Ferrara): Il giovane favoloso di Mario Martone, Hungry Hearts di Saverio Costanzo e Anime nere di Francesco Munzi.
Ecco la lista dei film in gara per il Leone d'Oro:
- Il giovane favoloso di Mario Martone
- Anime nere di Francesco Munzi
- Hungry Hearts di Saverio Costanzo
- Pasolini di Abel Ferrara
- The Cut di Fatih Akin
- A Pidgeon Sat on a Branch Reflecting on Existence di Roy Andersson
- 99 Homes di Ramin Bahrani
- Birdman di Alejandro González Iñárritu
- Tre cuori di Benoit Jacquot
- La rançon de la gloire di Xavier Beauvois
- Le dernier coup de marteau di Alix Delaporte
- Loin des hommes di David Oelhoffen
- The Good Kill di Andrew Niccol
- Manglehorn di Davig Gordon Green
- The Postman's White Nights di Andrej Konchalovskij
- Fires on the Plain di Shinya Tsukamoto
- The Look of Silence di Joshua Oppenheimer
- Red Amnesia di Wang Xiaoshuai
- Tales di Rakhshan Bani-Etemad
- Sivas di Kaan Mujdeci
Per trame e foto, potete cliccare sui titoli visibili nella colonna alla vostra destra.
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Ovviamente non mancano i bei nomi ed altrettanto sicuramente ci saranno delle belle sorprese (quello lo si spera sempre!!), come selezione però non è assolutamente tra quelle che ad una prima lettura, di titoli e poi cast e trame, mi ha trasmesso le sensazioni migliori.
Scorrendo così rapidamente la lista appena sveglio sono già gasato per Il Giovane Favoloso di Martone. Da sempre e fin dalla prima ora credo in Elio Germano con tutto me stesso e non bastano alcune piccole scivolate per ridimensionarne la grandezza. Elio il Grande resta il più istitivo, fresco e interessante attore italiano da molti lustri a questa parte e gli auguro un riconoscimento personale. Ho già trovato il film da tifare.
Punto gli occhi anche sul film su Pasolini di Ferrara e il Good Kill di Andre Niccol. C'è Iñárritu e fa sempre piacere anche se Birdman non mi ispira come storia, ma mai criticare un film senza rima, prima vederlo.
Lamento l'assenza del cinema spagnolo che in Europa è tra quelli che vanno meglio, pieno di idee e storie e soprattutto talenti davanti e dietro la macchina da presa (più davanti sinceramente), e sperovivamente che il Leone d'Oro non vada più a nessuna cinematografia orientale. Non se li sono mai guadagnati, sono sinceramente stufo che i giurati per fare gli "acculturati" debbano premiare i film i più lontani possibili dalla nostra sensibilità occidentale. Si faccia un Festival dei popoli e lì si premimo film prosaici che parlino della vita di coreani, cinesi, afghani e così via. Io non li sopporto. Come se il meglio arrivasse solo da loro. E non lo credo assolutamente.
I nomi importanti non mancano, Tsukamoto Akin, ma anche Oppenheimer il cui precedente documentario The act of killing è stato uno dei film più apprezzati dell anno passato. Fra gli italiani sono molto curioso per Martone, di cui apprezzai molto i primi film, e poi un soggetto come la vita di Leopardi è davvero importante, finora non era mai stato trattato al cinema. Sul Pasolini di Ferrara, non so perché ma l'istinto mi dice che sia il solito omaggio cinefilo un po scontato, ma spero di sbagliarmi
Girando in rete ho trovato queste interessanti riflessioni di Fabrizio Tassi di Cineforum sulla prossima mostra di Venezia.
Ecco il link: http://www.cineforum.it/FocusesTexts/view/Che_Mostra_sara
grazie degoffro. in realtà penso quel che ho scritto nella newsletter. Al di là del fatto che i festival sono sempre pieni di incognite e sorprese, giusto e bene cambiare, cercare, muoversi. La formula allstar non regge più: poi va anche detto (e questo non lo dice mai nessuno degli organizzatori) che i festival si fanno con quel che c'è, con quel che si trova. Alcuni film non sono finiti, altri vanno altrove, altri ancora deludono i selezionatori... insomma. L'alea è sempre alta. Ma in questo allora meglio puntare su qualcosa che ci possa stupire e conservare la funzione - anche per la selezione ufficiale - di ricerca di nomi nuovi anziché quella di vetrina per colossi consolidati.
bello vedere citato un amico e compaesano, tra i più talentuosi critici cinematografici italiani della generazione più recente. L'ho prendo sempre come pietra di paragone nonostante abbiamo qualche divergenza cinefila (il cinema asiatico...) che poi ri ricompatta su altri fronti (Eastwood...).
Un festival è un festival... ci sono "proposte" non "dogmi". Si può pensare che il grande autore passi e lasci il segno, poi magari non lo è. Finisce che a scatenate le masse cinefile e a creare tendenze siano gli outsider. La proposta resta quindi l'idea base di un festival... se si parte subito con i "favoriti sulla carta" non ci si gusta il piacere dello scatto del gregario all'ultimo Km. Il Fabrizio, come sempre, ha ragione da vendere.
Eh Data, speriamo che la selezione sia stata più dettata dalla volontà di scoprire il "nuovo" (virgoletto perchè in fondo non è nemmeno così "nuovo") che dal fatto che a titoli migliori non si poteva arrivare (così ti cito il tuo messaggio a tutto tondo ;) ), tra l'altro qualche titolo di richiamo, penso a "The cut", ci arriva perchè, si dice, scartato da Cannes.
Comunque sarà come sempre un Festival da seguire (siamo pur sempre in Italia, qui si tifa per Venezia nonostante i dubbi) anche se questa selezione in tono minore, per così dire, mi fa pensare all'edizione vinta da "Lebanon", con Muller che diceva di cercare nuovi orizzonti ed alla fine fu, in generale, una gran delusione (ad occhio e croce la peggiore tra le più recenti).
;-)
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