Il cine fantoccio di stasera è Johnny Depp.
Essendo un attore che mi è sempre piaciuto mi costa un piccolo sacrificio, ma è innegabile che la stella acchiappa-pubblico del Kentucky si stia tramutando sempre più in una nana bianca. L’ultima pellicola che lo vedeva protagonista, “Transcendence”, è ormai uscita da un paio di mesi nella maggior parte dei mercati, quindi il bilancio si avvia ad essere definitivo: costato 100 milioni di $ (senza oltretutto considerare le spese di promozione), il film ne ha incassati 23 negli USA più 60 nel resto del mondo. Numeri che di trascendentale hanno ben poco… Facendo un passo indietro, “The lone ranger”, con un budget di 215 milioni di $, ne ha sì incamerati in tutto il mondo 260, ma a fronte delle aspettative è stata una delle maggiori delusioni del 2013. Prima ancora è stata la volta di “Dark Shadows” di Tim Burton: production budget di 150 mln di $, incasso globale di 245 (di cui 80 negli USA). Benino, ma distante dai record, sia di Burton che del suo attore feticcio. Ancora un passo indietro (ottobre 2011) e ci imbattiamo in “The Rum Diary”: sebbene più economico dei precedenti (45 mln di $), il “fiasco” è arrivato puntuale: 24 mln in giro per il globo terracqueo. Tra le intercapedini dei titoli sopracitati si insinua anche un certo “Lucky them”, film indipendente uscito oltreoceano a fine maggio con un incasso complessivo di 24 mila bigliettoni verdi. Partito con un solo schermo, ora ne ha 9, ma la media per copia, 387 $, è davvero pessima. Il nostro farà anche solo una breve apparizione, ma il succo del discorso, anzi, il rum, non cambia. In altri termini, bisogna spostare le lancette indietro di oltre 3 anni per trovare un film di successo: “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare” (sul valore del film non posso che sospendere il giudizio, non avendolo visto). Non è che Depp sia davvero rimasto intrappolato nei panni del Capitano Jack Sparrow?
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