Un film famoso ed indimenticabile “ NON CI RESTA CHE PIANGERE “, ha avuto la genesi nel Castello di Sorci ( AR ), dove fu scritta 30 anni fa la sceneggiatura da Roberto Benigni e il compianto massimo Troisi ospiti dei proprietari che nel frattempo l'avevano adibita a locanda.
Inoltre gli interni del castello furono una delle tante location del set dove furono girate le riprese di una delle pellicole che ormai fa pare e con merito, della storia del cinema italiano.
Curiosamente questo castello ha una storia particolare che ha origini lontane, e, dalla morte di Baldaccio D'anghiari capitano di ventura ad oggi, ogni 6 di settembre ( data certa della sua morte avvenuta nel 1441 A.D. ), le cronache anche odierne parlano della presenza costante intorno alla mezzanotte del 6 settembre, dell'apparizione del suo fantasma senza testa, che chiede vendetta e giustizia !
Di certo c'è che nel castello, allora di proprietà del Baldaccio, vi è ancora conservata la sua armatura, ma manca l'elmo !
La storia ci racconta …..
La costruzione del castello, secondo le cronache, risalirebbe al XII secolo : in un diploma dell'imperatore Enrico V, del 1111 A.D., riguardante la proprietà della badia di san Bartolomeo di Anghiari, infatti, appariva il nome Sorci, in quell'epoca sede di un monastero.
Nel 1332 A.D. il maniero appartenne a Piersaccone Tarlati, fratello diGuido, vescovo e signoredi Arezzo che glielo donò e rimase ai suoi eredi fino al 1338 A.D.
In seguito all'estinzione del suddetto ramo della famiglia Tarlati, la rocca entrò in possesso, un po' contrastato, del famoso condottiero Baldaccio Bruni D'Anghiari (1400 A.D. Circa –1441 A.D.), al cui nome sarà sempre correlata, anche oggi.
Baldaccio soggiornò a Sorci, durante le pause delle sue battaglie, con la moglie Annalena Malatesta di Giaggiolo, discendente dal dantesco Paolo, e il figlioletto.
Annalena si ritirò qui dopo l'uccisione a tradimento del marito, avvenuta in Firenze il 6 settembre 1441 A.D..
In seguito alla morte a causa della peste, del decenne erede, indossò l'abito delle monache domenicane e visse ancora pochi anni.
Valoroso uomo d'arme, Baldaccio aveva accusato Bartolomeo Orlandini, Gonfaloniere di Giustizia della Repubblica di Firenze, di codardia, per precedenti fatti di guerra.Simulando noncuranza il Gonfaloniere invitò a Palazzo Vecchio a Firenze il suo denigratore. Nelle prestigiose stanze si era preparata un'imboscata, mentre Bartolomeo passeggiava per i corridoi con la vittima designata.
Preso alle spalle da sicari, Baldaccio fu ucciso. Il suo corpo fu gettato dalla finestra e decapitato in piazza della Signoria, sempre a Firenze.
La leggenda del fantasma di Baldaccio D'anghiari …..
Nel suo castello Baldaccio pare che ricompaia, nella sua ultima parvenza di guerriero decapitato, in cerca di vendetta e di giustizia.A volte il soffio della pena e della doglianza è leggero. Baldaccio si farebbe sentire soltanto con un lamentoso tintinnio d'armature.
Secondo la " leggenda " lo spirito di Baldaccio si mostra senza testa, o meglio, portandola sotto il braccio. Strana perchè, da quanto sappiamo, in genere le manifestazioni spiritiche, se così possono essere definite, sono in figura intera.
L'ultima attesa apparizione di Baldaccio fu nel 1991.
Un altro mistero legato al castello di Sorci riguarda il fatto che, da quanto si racconta, spesso si ode il suono di uno zufolo o di un'ocarina senza sapere quale sia la provenienza.la
A cena con un fantasma ! Non vi è mai capitato ?
Sì, perchè il castello è da parecchi decenni sede di un famosissimo ristorante dove, oltre a radunarsi il 6 di settembre di ogni anno interessati a fenomeni paranormali provenienti da ogni parte d'Italia e solo su invito, è meta prediletta anche di noti personaggi dell'arte e dello spettacolo, tra i quali il pittore Alberto Muri, lo scrittore Paolo Mieli, i registi Bernardo Bertolucci e Pupi Avati, l'attrice Edwige Fenech, clienti abituali, oltre allo stesso Benigni.
Insomma, male che vada con il fantasma, si può condividere un esperienza stuzzicante con vicini di tavolo molto noti ed ammirati e, sopratutto, mangiare divinamente alla “ toscana “ !
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La location diventa set del film ” Non ci resta che piangere “ del 1984 …...
Secondo il titolare del ristorante, proprio davanti al caminetto della sala da pranzo Massimo Troisi scrisse il soggetto della sceneggiatura di “ NON CI RESTA CHE PIANGERE “, in compagnia di Benigni e, tra le scene più gustose del film girate all'interno, si ricorda volentieri la lettera a Savonarola, un omaggio a Totò.
Per i cineturisti - buongustai, il posto è l'ideale per visitare un castello con alone di leggenda immerso in una rigogliosa natura e omaggiare il mai dimenticato Massimo Troisi, stroncato prematuramente in giovane età da una vigliaccata del destino sotto forma d'infarto.
Ciao Massimo, ci hai dato tanto, hai vissuto poco .... ma sarai sempre tra di noi !
ovenienza"...".
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Grande Messer Alberto ! Cosa ne dici, potremmo definirlo lo Sleepy Hollow nostrano :))) Ho l'acquolina in bocca al pensiero di una storia così intrigante ....e al pensiero di gustare le prelibatezze toscane ! Anche se temo che da quanto dici il ristorante non sarà tra i più abbordabili :( ma proveremo ad avvicinarci :)) Ad ogni modo ti ringrazio per le tue sempre ottime storie. Un saluto dalla Dolly
Non ringraziarmi Dolly, per me è un divertimento e un piacere scoprire e condividere con chi mi legge nuove storie che non conoscevo.
In effetti si può definire un “ casereccio “ Sleepy Hollow “ italiano, anche perchè prima della sua brutta fine, Baldaccio non è mai stato uno stinco di santo …. anzi !
Se il restaurant non è abbordabile, ci accampiamo nei dintorni con valide alternative culinarie per poi gironzolare furtivi nelle ore notturne nei dintorni del castro!
Comunque il suddetto è visitabile per 2 ore al giorno.
Un saluto.
Sarebbe la location ideale per il prossimo raduno di Film Tv, vista anche la alta concentrazione di utenti in zona (la Toscana)....Un saluto a tutti, Madonne e Messeri!!!
Coordinate catalogo post: //www.filmtv.it/post/15167/dizionario-del-turismo-cinematografico-cineturismo-catalogo/#rfr:user-43261
Non è proprio un'idea da buttare, l'organizzarci un raduno del sito, anzi ! Con un po' di fortuna e le dritte giuste, potresti incontrarci Pupi Avati e, se non l'hai già conosciuto, potrebbe essere l'occasione buona.
Un saluto Messer Davide da Torino.
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