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Niente come la colonna sonora del suo unico film interpreta meglio il sentimento che provo mentre scrivo queste righe sul destino di Malik Bendjelloul, regista di Sugar Man, tovato morto, presumibilmente suicida, nella sua casa di Stoccolma.
Non ci sono informazioni su quali eventi abbiano portato il regista a questa estrema decisione al di fuori di un vago riferimento a una forte depressione. E così, con la colonna sonora di questo magnifico documentario nelle orecchie, mi resta nel cuore solo uno strano buco nero, forse provocato anche dall'ironia perversa che l'epilogo di questa storia porta con sé; quella di un regista che ha conosciuto il successo realizzando un unico film su un grandioso musicista che al successo e alla notorietà è sempre scampato. Il musicista suona ancora, il regista si è tolto la vita.
Qualcosa nella profonda malinconia di questa colonna sonora tocca questa corda.
La condivido qui, con voi.

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