Il cinema al servizio del prodotto.  Gli spot pubblicitari sono esercizi di mini cinema dove l’idea deve essere sviluppata nei canonici trenta secondi e al contempo rendersi  esplicita per il pubblico. E l’ispirazione? Chissà da dove la prenderanno l’ispirazione quei diavoli di creativi. In alcuni casi dal cinema. E non si parla di divi planetari pagati a peso d’oro per reclamizzare un prodotto del quale non conoscono neppure l’esistenza e che non useranno mai. E non si parla neppure di registi ingaggiati per incasellare il prodotto nel loro sguardo esclusivo. Si parla di scene di film che hanno ispirato una realizzazione di spot a volte in tutto e per tutto uguali all’originale. Questi creativi, che geniacci. Quando le idee latitano il grande barile del cinema è foriero di buone ispirazioni. 

Biscotti Colussi Gran Turchese e il cinema con effetti speciali di Ridere per ridere, di John Landis 1977.

 “Ideato da SpecialTeam con la regia di Gigi Piola della Bedeschifilm, il nuovo film gode di una location “fuori dalle righe” per dei prodotti da prima colazione: una sala cinematografica” . Recita così il sito de La storia della pubblicità Colussi. Siamo a metà anni 80 e la comicità demenziale si è già imposta all’attenzione del grande pubblico, diventando popolare. Peccato che nessuno si ricordi di dire che questo spot è preso pari pari dal famoso capostipite di quel genere di comicità che John Landis sdoganò definitivamente nel 1977 con gli attori del gruppo teatrale Kentucky Fried Theater del quale facevano parte, tra glia altri, i fratelli Zucker e Jim Abrahams futuri alfieri della comicità demenziale americana. Il titolo originale del film è proprio "The Kentucky Fried Movie".

Colussi Gran Turchese nel cinema con super effetti speciali.

E l'originale di John Landis di Ridere per ridere

Phantom 50 Malaguti e Top Gun di Tony Scott del 1986.

La pubblicità è del 1996 e vede un giovane emulo di Tom Cruise in bomber di pelle e occhiali da – appunto – top gun fare il fico a bordo di uno scooter 50: Il Malaguti Phantom. La pubblicità replica per  tematica, look e luce flou il film di Tony Scott di dieci anni prima nella scena in cui Tom Cruise affianca  il caccia in decollo a bordo della sua moto.  Anche il gesto che il ragazzotto fa verso l’aereo è simile a quello del divo. Da notare come entrambi guidino i rispettivi mezzi senza casco. Un vero spot per la sicurezza stradale no? Eh, il vento fra i capelli...

Il novello top gun in sella al potente motorino.

Tom Cruise saluta il caccia in partenza

Aceto Balsamico di Modena Ponti Capsula Oro e Lost in Translation di Sofia Coppola 2003

Forse non tutti sanno che. O forse non tutti ricordano che. O forse i pubblicitari ricordano ma fanno finta di nulla per non veder sminuita la loro creatività. Fatto sta che lo spot dell’aceto balsamico Ponti del 2007 è una replica esatta del surreale impegno pubblicitario che il divo del cinema Bill Murray esegue con annoiata dedizione di fronte ad una troupe giapponese nel bellissimo film di Sofia Coppola, Lost in Translation. Il Suntory time di Murray è replicato in vari sketch dal testimonial storico della Ponti, Ricky Tognazzi. Con tanto di assistente giapponese che fa il verso al film. In effetti, se così non fosse, perché usare una giapponese?

Questa è l'evoluzione ggggiovane dello spot. 

Questo invece è lo spot che replica il film Lost in Translation:
http://www.ponti.com/Spot_Televisivi/Spot_Aceto_Balsamico_di_Modena_Capsula_Oro_Anno_2007/4/1 

Ed ecco il Suntory time di Bill Murray

Patatine Amica Chips e  Boogie Nights di Paul Thomas Anderson del 1997

Il Rocco nazionale non poteva mancare in una delle più divertenti, ironiche e spregiudicate pubblicità che la nostra ingessata televisione abbia mai proposto. Infatti fu scandalo, nel 2006. La parola “patatina” in bocca – è il caso di dirlo – a Rocco Siffredi acquista molteplici sfaccettature proprio per via del testimonial che tutti conoscono ma fanno finta di non conoscere. E la location, con la piscina, le avvenenti ragazze e il contesto free, è preso in maniera inconfutabile proprio dal capolavoro di Paul Thomas Anderson, Boogie Nights che proprio di quel mondo di cui Rocco fa parte, il porno,  ha tratto un affresco potente. Assonanze, forse anche di più. I tempi sono diversi, fine anni '70 l’ambientazione del film di Anderson che è del 1997 mentre la pubblicità del 2006. Solo la patatina è rimasta sempre la stessa.

La patatina tira

La factory del sesso di Anderson.

Peugeot 206 e Matrix dei fratelli Wachowski 1999.

La casa automobilistica francese si è sempre distinta per le idee innovative della comunicazione. In questo spot del 2002 non si nasconde l’ispirazione al film di fantascienza che ha cambiato le regole della realtà virtuale con un appeal cyberpunk alla second life che tutti sospettano di vivere. Anche in questo caso un’Amelie qualunque si trasforma mostrandosi  per quello che è in realtà. Una Trinity a tutti gli effetti, tuta e occhiali compresi e sospensione in aria come il suo modello più famoso in una città che vira il settaggio della fotografia in un monocromatismo che richiama il colore dell’auto e che allude ad una distopia sociale abilmente camuffata nella realtà che solo l’auto, così innovativa, può smascherare.

La matrice della Peugeot.

La fuga di Trinity

Morositas e Le Iene di Quentin Tarantino del 1992

Le caramelle gommose Morositas alla frutta sono protagoniste dello spot in cui viene ripreso il capolavoro di Quentin Tarantino del 1992, Reservoirs Dogs. Il taglio dell’orecchio di Mr White al povero poliziotto diventa una divertente parodia con il limone torturato da un emulo mentre lo slogan dice “Torturiamo la frutta per il vostro piacere”. Lo spot è del 1998 e quattro anni prima era esploso il fenomeno Pulp Fiction, successo che riportò alla luce il primo film di Tarantino, in Italia ignorato e passato solo direttamente in dvd.
Solo una differenza. La canzone dell’originale Le Iene è  Stuck In The Middle With You  degli  Stealers Wheels  mentre la canzone che si sente nello spot Morositas è Little green bag, di George Baker che in realtà è la canzone d’apertura del film. Problemi di diritti? Forse, ma di problemi lo spot ne ebbe parecchi perché fu censurato quasi subito e entrò nella memoria dei pochi – cinefili – che ne avevano gustato il potenziale iconico.

Limone tu mi provochi...

Mi senti?

Kodak e Blade Runner di Ridley Scott, 1982

Il futuro distopico sarebbe scomparso senza la carta fotografica Kodak. Ciribiribì, Kodak! dice il nanetto da un altro mondo ad un chiosco annegato in una città piovosa e cupa. Che lo spot  del 1987– poi evoluto in tante altre forme con il simpatico omino come protagonista -  fosse tratto da Blade Runner è palese, ma che fosse sostanzialmente mutuato da una scena tagliata del capolavoro di Scott forse non si sapeva. O forse si, magari non lo sapevo io.

Ciribiribì 

Blade Runner- scena tagliata

Biancosarti: Ubaldo Lay - Sheridan  e Humphrey Bogart  - Marlowe

Concludiamo con un grande Ubaldo Lay che divenne famoso negli anni ‘70 con la personale rivisitazione del telefilm criminale d’indagine, mutuando le atmosfere del noir Americano. E in particolare con il tenente Sheridan, capace di fare il verso al più famoso collega  Marlowe del grande Humphrey Bogart,

E il Biancosarti, qui in uno spot del 1974, con le sue storie chilometriche che riproponevano il personaggio alle prese con misteri e sparizioni, lo inchiodò alla popolarità eterna. Le réclame (così le chiamava mia nonna allora, gli spot non esistevano) finivano sempre con un bicchiere di Biancosarti. Un brindisi alla risoluzione del mistero.
Anche Humphrey beveva, eccome, e anche se il confronto con Il grande sonno del 1946, di Howard Hawks è forse ingeneroso, l’ispirazione al modello americano della pubblicità del liquore e del personaggio nostrano sono inconfutabili.

Lay 

Bogart