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Fargo: arriva la serie TV
di Texano98
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È da qualche anno che David Lynch afferma che la TV è il vero futuro del "Cinema"- il che è un po' un paradosso - sostenendo che gli spazi televisivi stanno diventando più liberi e spesso più coraggiosi del classico lungometraggio cinematografico. Personalmente non seguo molto le serie TV perchè non amo il meccanismo che porta a dover seguire una serie per mesi se non anni: preferisco vedere film che si completano da soli, ma questa è una questione di gusti. Ho fatto qualche eccezione giusto con serie tv che mi interessavano davvero, una delle quali - Breaking Bad - è entrata di diritto nelle mie opere preferite, senza distinguere fra cinema o altro. Proprio questa serie TV mi ha fatto capire che Lynch senz'altro un po' di ragione ce l'ha.

 

 

Ed ecco che in un'epoca dove nascono un sacco di serie ogni anno, arriva anche un curioso esperimento di una Serie TV tratta dal film Fargo dei Fratelli Coen, un autentico capolavoro dell'ormai lontano 1996. La prima puntata è arrivata due giorni fa sulle TV statunitensi, io ho avuto modo di vederla sottotitolato poco fa, e mi ha piacevolmente stupito. La serie mantiene la stessa ambientazione del film dei Coen e ne ricalca lo stile ironico e black, anzi: certi momenti in questa puntata sono ancora più torbidi e bizzarri, facendoci quindi respirare un clima oscuro nel bel mezzo della neve. I protagonisti sono il bravo Martin Freeman, che è in pratica un parallelo del personaggio interpretato da William H. Macy nel film dei Coen, uomo perdente, che non ne combina mai una buona, che viene deriso dalla moglie, dal fratello e addirittura da suoi vecchi compagni del liceo che anche ora non rinunciano a sfotterlo o picchiarlo (!): il nostro Lester, questo il suo nome, è proprio un cosiddetto derelitto. Nella sua vita entra con prepotenza però un sicario, non rivelo in che maniera, interpretato da un grande Billy Bob Thorton (di coeniana memoria ne L'uomo che non c'era), appunto un assassino stravagante e dal grilletto facile, che vive oltre le regole del mondo affermando che esiste solo l'anarchia e la libertà di fare ciò che uno vuole, si introdurrà nella vita del protagonista e in un modo o nell'altro lo "sedurrà" e si farà seguire lungo le proprie iniziative. Già in questa puntata ci sono anche altri personaggi di contorno... che compaiono, vengono approfonditi, e poi vengono già tolti di mezzo (anche qui evito spoiler), alcuni dei quali presentano caratteristiche fortemente coeniane: alcuni sono veri e propri idioti che sono cresciuti modellati male dal padre, poi ci sono anche mogli incinta che non sanno decidersi su che colore dipingere la stanza del figlio, e - una volta optato per il bianco - il marito dice "di quale sfumatura?". Ed ecco che si ricomincia da capo con l'infinita scelta...

 

La prima è quindi una puntata carica di colpi di scena e di svolte inaspettate, momenti violenti e irriverenti e un mix di black humour e dramma personale veramente riuscito. Una serie TV che mi ha già catturato. Ah, e ovviamente i Fratelli Coen non hanno lasciato la propria creatura da sola: sono i produttori esecutivi, mentre il regista di questa puntata è Adam Bernstein, nome noto agli appassionati di Breaking Bad. Una serie tv consigliata! In totale saranno 10 episodi per questa prima stagione, che è autoconclusiva, mentre la seconda, se si farà, sarà con attori e storia completamente diversa.

 

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