Buon compleanno, Cecile!
Oggi compio gli anni.
E piove.
Per me in realtà, oramai che fuori ci siano il sole o la pioggia non fa alcuna differenza.
Da quando Raymond se ne è andato (proprio qualche giorno dopo aver compiuto 70 anni, gli stessi che oggi compio io), questa ricorrenza preferisco non ricordarla.
Speravo che questa giornata passasse incolore, come tutte le altre - che si trascinano via - da molto, troppo tempo: ad una certa età, le novità potrebbero risvegliare rimpianti e rimorsi, e certo per me, non sono compagni consigliabili.
Con me, vivono Claudine, - che da quando le mie gambe fanno i capricci, è diventata governante fissa di una vecchia sola - e la sua bimba, Juliette.
Per tenere buona in casa Juliette, le permetto di giocare con i miei vecchi vestiti, i cappelli, le scarpe. Lei prova tutto con grande entusiasmo, ed io sorrido guardandole infilare i minuscoli piedini in un paio di vecchi sandali, che in qualche punto fanno affiorare bagliori argentati, testimoni di antichi fasti, o nascondere i suoi grandi occhi viola dietro occhiali fuori moda da più di 40 anni, o ancora applaudo quando si atteggia a star del cinema imitando le mossette viste in un vecchio film.
Passatempo innocuo, e divertente, per chi non ha nulla da fare come me.
Oggi ha trovato il cappello di Anne ed emettendo gridolini di gioia, se lo è calcato in testa. Non lo avevo più rivisto da quella sera.
Ho avuto una reazione violentissima: “Juliette!” ho urlato” togliti subito quel cappello! Dammelo subito! Subito ho detto!”
Lei si è spaventata, non avevo mai strillato con lei, si è lasciata scivolare il cappello dalle mani ed è scappata via piangendo.
Non mi sono chinata a raccoglierlo, l’ho lasciato dov’era, e guardandolo, ho sentito il pianto chiudermi la gola.
Aiutandomi con il bastone, mi sono alzata, e una volta davanti allo specchio, mi sono sentita mancare: il bastone è scivolato a terra ed io mi sono appoggiata alla toeletta con tutte e due le mani per non cadere.
Quando i miei occhi si sono posati sullo specchio, ho visto lacrime - per troppi anni trattenute – scendermi lungo il viso, ed un’altra immagine si è sovrapposta alla prima: quella di una ragazza di 17 anni, che una sera, in un’altra vita, si era resa conto solo in quel momento, che con la sua leggerezza e il suo egoismo, aveva segnato irrimediabilmente il destino di tre persone.
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