Robert Zemeckis è figlio d’arte, ma “adottivo”. Dopo essere cresciuto in una casa in cui non entrava altra cultura oltre a quella televisiva, ed aver deciso, contro il parere dei suoi genitori, di frequentare il corso di cinematografia della University of Southern California, ebbe la fortuna di trovare in Steven Spielberg l’appoggio necessario per entrare nell’esclusivo ambiente hollywoodiano.
Prima di incontrare colui che sarebbe diventato il produttore esecutivo di molti suoi film, il giovane Robert si era cimentato, da ragazzo, con una cinepresa domestica, e, da studente poco più che ventenne, aveva realizzato due cortometraggi. Il primo, The Lift (1972), è un filmato in bianco e nero, privo di dialoghi, con un unico personaggio, ritratto nella sua quotidiana routine di impiegato: una vita solitaria, in cui tutto appare affidato al funzionamento di apparecchi elettrici, dalla sveglia digitale all’ascensore.
L’incontrollabile processo di meccanizzazione delle attività umane è il pericoloso fenomeno contro cui Zemeckis, con questa storiella ripetitiva, ma dal finale grottesco, sembra volerci mettere in guardia. Nel suo secondo cortometraggio il dito è invece puntato contro il militarismo americano: A Field of Honor (1973) ha come protagonista un giovane reduce dal Vietnam che, dopo essere stato dimesso dall’ospedale psichiatrico, continua a vivere, nella realtà di casa propria, la tensione del campo di battaglia: una black comedy che ironizza sull’aggressività derivante da una micidiale miscela di paranoia sociale ed esaltazione patriottica. La musica che accompagna i titoli di testa è tratta dalla colonna sonora de La grande fuga (1963) di John Sturges:
Fu quest’opera, che ottenne un riconoscimento accademico, ad attirare l’attenzione di Steven Spielberg, tanto da indurlo a sponsorizzare il primo lungometraggio di Zemeckis, 1964: allarme a New York arrivano i Beatles! (1978) e a dirigere il film 1941 - Allarme a Hollywwod (1979), scritto dallo stesso Robert Zemeckis insieme a Bob Gale, il suo amico e compagno di studi destinato a diventare, negli anni successivi, il suo principale collaboratore alla sceneggiatura.
La precedente puntata di Quando non erano famosi:
(20) Oliver Stone
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