Non c'è pace per il destino almeno cinematografico di Silvio Berlusconi. 101 donne intervistate per "Sorelle d'Italia", la prima autobiografia non autorizzata per il Faenza di "Silvio Forever" e ora ci si mette anche una delle registe più intraprendenti e dissacranti d'Italia, la milanese Roberta Torre.
Accantonando temporaneamente il progetto incentrato sulla figura del nonno, l'inventore della Lambretta, Pier Luigi Torre (mancano i finanziamenti e la cosa non stupisce), dalle pagine del settimanale "L'Espresso", Roberta Torre ci fa sapere di essersi messa a lavorare su un nuovo musical incentrato proprio sullo scandalo "Bunga Bunga" e sulle donne "offese, strumentalizzate e usate", dedicato in primo luogo a Patrizia D'Addario, "simbolo del motto flaianeo, della situazione seria ma non grave, del letto in piazza sul quale milioni di persone vogliono sdraiarsi per saperne di più. L’ho incontrata a Napoli. Abbiamo parlato. Mi ha offerto suggerimenti, anche involontari. Come tutte le donne di Berlusconi , anche D’Addario è un personaggio tragico.
Girerò la storia di Patrizia D’Addario e di tutte le bellezze incatenate da un’illusione, sarà un musical sull’era del bunga bunga, una favola lieve che attraverserà sentieri grevi, un apologo su un universo parcellizzato.
A me interessa dipingere una satira che non risparmi nessuno degli attori del ventennio berlusconiano. Non farò nomi, perché tanto i personaggi saranno molto riconoscibili. Ci saranno Leporello, la maîtresse hygiéniste, il ragionier Spinelli e naturalmente il premier.
Per il ruolo di Berlusconi sarei felice di scritturare Joe Pesci. Un Berlusconi perfetto. Piccolo, espressivo, capace di sottili vendette, interessato alla rappresentazione teatrale dell’amplesso, più che al sesso in quanto tale".
Il titolo provvisorio? "La caduta dell'Impero". A conferma che non si tratta di una boutade, arriva puntuale anche la descrizione della prima scena che ha in mente di girare:
"La macchina inquadra una mano intenta a ordinare maniacalmente una casa per le bambole. Stanze curate, vestiti di pregio, bagni con le maniglie d’oro. A ogni miniatura, corrisponde una ragazza. Silvio dialoga, le rassicura, a volte le delude: “Mi dispiace cara, cerca di capire, stasera non posso portarti con me".
Torre, si sbrighi. Mala tempora currunt e noi siamo desiderosi di riderci su!! Al di là dei documentari che attingono a interviste e immagini reali, questo si candida ad essere il primo progetto recitato sull'argomento.
Un suggerimento alla regista: "Che fa? Me la sceglie anche Sara Tommasi come protagonista? Pensi al tocco di surrealismo grottesco!"
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