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Giornate Cinefile Torinesi - Capitolo 1
di alan smithee ultimo aggiornamento
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Il 31esimo Festival del cinema di Torino si apre discreto e poco appariscente in una città infreddolita dove invece è piuttosto il cioccolato che sembra farla da padrone, rubando nel capoluogo piemontese il ruolo di protagonista al Tff. La prima proiezione pomeridiana raccoglie al cinema Massimo i primi pellegrini e, vista da lontano, da uno sguardo superiore, sembra che l'apertura delle porte possa avere quasi uno scopo salvifico e di mutuo soccorso, accogliendo e preservando dalle intemperie un buon numero di pellegrini accorsi da ogni dove a celebrarne l'inizio. La prima proiezione della stampa inizia con un regista molto interessante, non nuovo al TFF. Il canadese Sebastien Pilote, recidivo dopo la partecipazione due anni orsono col riuscitissimo "Le vendeur", ci fornisce con "Le demantelement", letteralmente lo smantellamento, una drammatica riflessione su come tutte le basi e le certezze che hanno condotto un anziano allevatore verso scelte che lo hanno di fatto confinato nella solitudine e nel duro lavoro, possano essere messe da parte semplicemente in seguito alla richiesta di soccorso giusta o sbagliata che sia, di una delle due figlie. Un uomo, un padre che risponde alle richieste della propria coscienza ed abbandona tutto, pure il proprio affezionato cane pastore, per sacrificarsi in nome di una figlia ingrata e superficiale. Pilote filma con accorata e drammatica partecipazione un calvario soprattutto interiore di un uomo che cerca un riscatto che in realtà riguarda tutti fuorche' lui.

Gabriel Arcand, Lucie Laurier

The Dismantling (2013): Gabriel Arcand, Lucie Laurier

La giornata prosegue tesa e sanguigna con quel concitato ed interessante americano "Blue ruin" che solo quando sono in sala mi accorgo di aver visto (e recensito) a Cannes alla Quinzaine (sto invecchiando o vedo semplicemente troppi film: probabilmente la verita' è un'insieme delle due ipotesi). Il film di Jeremy Saulnier a rivederlo appare migliore delle mie prime impressioni sulla Croisette e la storia truculenta di vendette e faide familiari procede spedita fino ad un efferato duello finale risolutore.

scena

Blue Ruin (2013): scena

La giornata si conclude all'Auditorium del Lingotto con la affollata inaugurazione. Sala gremita in cui corro il rischio di inciamparmi in Chiambretti ed altre celebrita' o vips. Serata briosa e semplice condotta con una consumata verve da uomo di scena da parte del nuovo direttore Virzi, coadiuvato dalla solita scatenata Littizzetto munita di cartellino del prezzo (euro O) a dimostrare che a Torino, a differenza che altrove (leggasi Roma) ospiti e vips partecipano gratis o al massimo a scopo promozionale. Un tappeto rosso portato da casa da Luciana e custodito arrotolato sotto l' ascella sta a dimostrare una volta per tutte che Torino vuole essere un festival di contenuti piu' che di glamour. "Ci pagano per fare gli scemi ma a volte bisogna essere seri, come quando ci si sofferma a ricordare il giovane studente Vito, deceduto quattro anni orsono in seguito al crollo di una scuola nel torinese, e le vittime dell'alluvione in Sardegna". Queste piu' o meno le parole della Littizzetto. E poi finalmente il film d'apertura, esile, spiritoso e divertente, utile ad aprire con leggerezza una lunga ed appassionata avventura di puro cinema e passione.

 

 

Visti oggi:

-LE DEMANTELEMENT, di Sebastien Pilote ****

-BLUE RUIN, di Jeremy Saulnier ***

-LAST VEGAS, di Jon Turteltaub ***   

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