La tv generalista oramai oltre ad offrirci poco e nulla in fatto di tv, ci offre ancor meno in fatto di cinema. Quattro o cinque film, sempre gli stessi titoli, che girano e girano sino a farci girare la testa e vomitare. Ma La7 oltre ai film di Toto’, qualcosa di buono ci porta. E questa cosa è la valigia dei sogni. Per chi non l’avesse mai vista (dubito...), una rassegna di film, presentati andando a visitare i luoghi in cui sono stati girati. A volte un po’ lunga la presentazione, ma in genere, è curioso trovare quell’angolo cambiato, e a volte ci si stupisce del colore - dal momento che lo abbiamo sempre visto in bianco e nero - sino a pensare che in b/n lo sia per davvero.
Beh, tempo fa è andato in onda “Doppio delitto”, un film del 1977, di Steno, con la sceneggiatura della premiata ditta Age e Scarpelli, tratto da un romanzo di Ugo Moretti “Doppia morte al governo vecchio”(che dopo aver cercato a lungo, sono riuscita a leggere, anche se non mi ha entusiasmato: sarà stata l’aspettativa).
Questo film io l’ho visto molte volte ma lo confondevo con La donna della domenica Mastroianni in Doppio Delitto, interpreta un commissario (così, in effetti come ne La donna della domenica), che “ha fatto una stronzata” e che per questo viene relegato in archivio. E che solo per puro caso si occuperà di un doppio delitto.
Non mi interessa segnalarvi l’intreccio giallo - che in effetti è poca cosa - ma raccomandarvi al prossimo passaggio di prestare attenzione alle atmosfere e ai dialoghi. Gli italiani - quelli bravi, quelli di ieri, quelli che conoscevano il mestiere di registi, l’uso della macchina da presa, il montaggio e l’importanza di avvalersi di uno sceneggiatore degno di questo nome - insomma quando facevano il loro mestiere, lo sapevano proprio fare. Non ci sono dubbi. I dialoghi sono brillanti, e qui avrebbero molto da imparare i nostri giovani sceneggiatori, e i nostri “valenti” registi, che pur di mettersi dietro a una macchina da presa, si accontentano di raccontare storie sciape, così, com’è la vita oggi. Da qui, l’immedesimazione dei giovani e il successo di film che ieri, che non solo nessuno si sarebbe sognato di produrre o girare, ma neppure di proporre, consci del flop al quale sarebbero andati incontro.
Torniamo al film. Lo scenario è Roma. Una Roma fatta di palazzi abitati da nobili, da ricchi e da poveri diavoli. Il cast è internazionale, anche se la Andress è il vero neo del film (per fortuna si vede poco, e quando si vede, si vede quasi nuda: quindi accecati dalle sue forme si passa sopra alla sua grande interpretazione). Se vi fate un giro in rete troverete quasi esclusivamente critiche che stroncano questo film, ma la cosa mi lascia del tutto indifferente. Un’ultima cosa, del tutto personale: Mastroianni in questa veste – così come ne La donna della Domenica e in Racconti d’Estate (episodio con Michele Morgan) mi ricorda un commissario Montalbano perfetto. Io sono certa che se Mastroianni fosse stato vivo, Camilleri lo avrebbe scelto per gli sceneggiati tratti dai suoi romanzi.
Ma questa è un’altra storia.
Doppio delitto (1977)
di Steno con Marcello Mastroianni, Agostina Belli, Ursula Andress, Peter Ustinov
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