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Dizionario del Turismo cinematografico: Il castello di Torrechiara.
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In tanti da piccoli e poi da grandi, vedendo e rivedendo Ladyhawke abbiamo sognato ad occhi aperti di calarci nella parte del capitano Etienne Navarro ( solo di giorno, però ! ) o nella bellissima Isabeau ( solo di notte ! ), interpretati magnificamente da Rutger Hauer e Michelle Pfaiffer ed aver come compagno d'avventura un giovane ma validissimo compagno d'avventura come Matthew Broderick ( nel film detto : “il topo “ ! ).

La bellissima e contrastata storia d'amore tra Etienne e Isabeau ( si era presumibilmente intorno al 950 A.D., dove il potere temporale di vita e morte dei Vescovi in un feudo a loro assegnato era di gran lunga superiore e terribile di quello spirituale ), è un caposaldo del sentimento puro che il cinema fantasy ha saputo sfornare negli anni 80, inserito in avventure e siti memorabili per bellezza artistica e naturale.

Uno di quei siti, utilizzato per numerose scene nel set cinematografico di Ladyhawke, è appunto il castello di Torrechiara, che sorge sulle colline vicino a Langhirano a soli 18 km da Parma. La sua posizione elevata gli permette di dominare perfettamente la vallata dove scorre il torrente Parma, punto di incontro tra la città e la montagna poco distante. Fu fatto costruire da Pier Maria Rossi (1413-1482), Conte di San Secondo, fra il 1448 e il 1460, sulle rovine di una precedente casaforte del 1259, di cui rimane una sezione del portico nel lato ovest del cortile interno. Fin dall’inizio fu pensato non solo come struttura difensiva ma anche come dimora isolata per il Conte stesso e la sua amante Bianca Pellegrini di Arluno.

Il maniero è tutt’oggi considerato un esempio tra i meglio conservati di architettura castellare in Italia, poiché unisce elementi medievali e rinascimentali. Il castello era originariamente difeso da tre cerchia di mura: la prima circondava la collina su cui sorge, la seconda proteggeva il borgo e la terza riparava il castello vero e proprio. Per superare ogni cerchio di mura era necessario passare attraverso un ponte levatoio, di cui ancora oggi è possibile intuire la presenza dalle scanalature sul muro sotto cui si passa per accedere al castello. Vi erano in origine anche due fossati, uno a protezione del borgo, l’altro del castello, l’unico visibile ancora oggi. Il fossato, contrariamente a quanto si può pensare, è sempre stato asciutto per specifica richiesta di Pier Maria Rossi, affinché un soldato che tentava la scalata al castello potesse essere facile bersaglio delle guardie e non si potesse nascondere nell’acqua.

Le mura erano inoltre costruite su alte scarpate in modo da rendere difficile la scalata ai nemici e resistere meglio ai proiettili delle prime armi da fuoco in dotazione ai soldati.

La leggenda vuole che nel castello di Torrechiara, durante le notti di plenilunio, in cui la nebbia avvolge il castello, appaia il fantasma di una bellissima duchessa, murata viva dal marito, che vaga nella torre del maniero offrendo baci appassionati agli uomini che la incontrano.

Cari cine-turisti maschi, portatevi mogli e fidanzate per non cadere in tentazionee per farvi difendere da loro dal fantasma della bellissima Duchessa !



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