Il discorso del re è un film che quando hai finito di vederlo dici “OHHHH, ma che bello”, che poi non so se ci credi per davvero, ma sei contenta di averlo visto.
Ma sai che ne hai per il cazzo di analizzarlo, di sapere se è congruente con la realtà storica, se è retorico (lo è), se “si fa presto a dipingere così un re”, se “che palle il lieto fine”, se “che coglioni la lacrimuccia”.
Il discorso del re è uno di quei film come - non so se li avete visti - Le fabuleux destin d'Amélie Poulain o Le petit Nicolas, solo che questi due sono francesi e The King's Speech è inglese, e che quando esci stai un po’ meglio, e pensi che non sarebbe poi male se esistessero le favole.
Arrivi persino a pensare, ma porca troia meglio un re che un sultano.
Il discorso del re è uno di quei film che sei contento di aver visto, perche Colin Firth (che tu conosci solo per averlo visto in A single man, e che invece ha recitato in un sacco di film, compreso Another Country , foto ad avvalorare tesi che non racconto bugie, - che tu hai visto quando è uscito ma col cazzo che te lo ricordi), è proprio bravo, e quella che hai da poco scoperto essere sempre la stessa, la compagna di Tim Burton e prima di Kenneth Branagh, quell’attrice che hai visto in Frankenstein di Mary Shelley, La fabbrica di cioccolato, Harry Potter (Bellatrix Lestrange), Sweeney Todd e Alice in the Wonderland, e che hai visto anche - non ti ricordi nemmeno ti girassero un braccio, ma l’hai vista - in Fight Club, ti piace un sacco e per la prima volta l’hai vista senza le occhiaie e il trucco da troia o da zombie.
Il discorso del re è un film che se non lo vedi ti sei persa Geoffrey Rush, e credimi è un vero peccato, e se vuoi sapere perchè è un vero peccato, lo vai a vedere e così lo capisci da te che sarebbe stato un vero peccato perderselo.
Il discorso del re è uno di quei film dove ancora i dialoghi contano e gli scambi di battute sagaci ti fanno sorridere e dire a te stessa, quando in un film esistono i dialoghi il più è fatto.
Il discorso del re è uno di quei film che dopo averlo visto ti viene voglia di avere un buon amico, uno di quelli che non hanno paura di dirti quello che pensano, che ce la mettono tutta per arrivare al tuo cuore, e non danno nulla per scontato.
Il discorso del re è un film dove un rapporto tra due uomini diventa la trama che tiene su tutta la storia e sei contenta di averlo visto perché tutt’al più, se proprio ti fa schifo, per 118 minuti ti sei dimenticata del presidente del tuo consiglio, della nipote di mubarak, della consigliera regionale e della casa a montecarlo.
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