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"Supergirl la ragazza d' acciaio" una recensione tra il serio e il faceto sul filo della nostalgia
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                                 Helen Slater è Supergirl nel film del 1985 "Supergirl - La Ragazza d' Acciaio"

Per qualche strana ragione l’altro giorno mi è capitato di rivedere “Supergirl – la ragazza d’ acciaio”, vi domanderete come si possa andare a ripescare un film dimenticato come questo che uscì senza successo nel  lontano 1985, quindi ben 28 anni dopo... beh immaginate di avere una bimba di 5anni e di ricordarvi una pellicola piuttosto innocua che pensate possa catturare la sua attenzione, il film l’avevate visto in TV da adolescenti e vi era piaciuto tanto da registrarvelo. La VHS risalirà più o meno all’inizio degli anni 90 e la qualità è quello che è ma non disperate, sulla rete si reperiscono anche delle buone fonti: in particolare una che sarà del 2009-2010 acquisita già dalla televisione digitale e pertanto di buona qualità, la migliore reperibile in lingua italiana per questo film, dato che il DVD (a differenza degli altri 4 Superman della serie di Christopher Reeve) non esiste per il nostro paese ma si trova solo in inglese, francese, tedesco e spagnolo.

 

La bimba è eccitata ed io sono incuriosito perché ho dei ricordi che voglio rinverdire … parte la visione e comincia un’esperienza curiosa, a tratti sorprendente, i ricordi cominciano a riaffiorare, mia figlia si diverte rapita dal clima favolistico e a tratti sognante del film. Prima si fa strada un po’ di nostalgia per il tempo andato poi si sorride, "Supergirl" è una sciocchezzuola dimenticabilissima e mi domando come abbia potuto piacermi la prima volta, ma comincio a ricordarmi quello che mi aveva suscitato quando lo vidi, doveva essere un pomeriggio estivo, maggio o forse giugno, la scuola già finita, brutto tempo, niente mare, si passa un pomeriggio davanti alla tele, papà e mamma sono fuori, tutto il tempo per gustarmi il film, titoli di testa in stile fantascienza, una musica quasi epica, sembra un episodio di “Superman” ma il primo personaggio che compare è una ragazza, molto carina, bionda, avrà avuto un paio d’anni più di me, diciamo circa 17; -ora mi vedo proprio che fa- pensai e mi immergo nella visione.

                                           Helen Slater nei panni di Kara, la cugina kryptoniana di Superman

Oggi mi sorbisco lo svolgersi degli eventi un po’ perplesso, Silvia è invece rapita, i nostri punti di vista sono diversissimi, lei ha visto qualche cartone della Disney, io nel frattempo Peckinpah, Kubrick, Tarantino, Ford e i Coen, Cronenberg e ultimamente Weding Refn ma sono un onnivoro non disdegno la commedia all’italiana, Kevin Smith e Kitano, il cinema indipendente e quello di genere … ”Supergirl” però,  con il suo ostinato disprezzo per le logiche narrative rende la sua visione come una sorta di volontario scollegamento delle sinapsi e a tratti è davvero terribile. Le carenze dell’intreccio e della regia del francese Jeannot Szworc (“Lo Squalo 2”, “La vera Storia di Babbo Natale”) si rendono manifeste e deragliano subito fuori controllo in pochi minuti diventando più folli e stupide ad ogni scena, come i generi che si susseguono e cambiano alla velocità della luce.

Il divertente prologo con Peter O’Toole e Mia Farrow è pura fantascienza (-e si-direte voi,  il cast è di tutto rispetto almeno sulla carta; Lawrence D’Arabia e la ex-musa di Woody Allen già nelle prime scene sono un’ ottimo inizio, in realtà però la Farrow non si vede più e il grande Peter ricompare solo verso la fine) ma “Supergirl” cambia direzione quasi subito prima con un lungo inserto quasi da college movie e poi virando verso il thriller soprannaturale più sciocco che si possa immaginare con l’entrata in scena della super-cattivona di turno, un’incredibile macchietta camp che raggiunge subito l’apice (si fa per dire) dell’ istrionismo più pacchiano, esagerando la parte oltre ogni limite con mossette e smorfie reiterate, occhi perennemente sgranati e di tanto in tanto guardando pure direttamente in macchina.

Foto di famiglia ad Argo city: da sinistra Simon Ward (il padre di Kara, Zor-El), Mia Farrow (la madre, Alura), ed Helen Slater (Kara/Supergirl), a destra il suo mentore Peter O' Toole (Zaltar).

 I pensieri  però continuano ad affiorare, l’azione partiva dalla città di Argo dove i superstiti dell’esplosione di Krypton avevano fondato, con l’aiuto di un potente oggetto: l’ Omegahedron (una sorta di sfera azzurra e oro) una fulgida civiltà dedita all’edonismo; qui la giovane e graziosa Helen Slater alias Kara, scopre il suo mentore Peter O’Toole alias Zaltar che si trastulla con l’oggetto e dopo averlo rimproverato perché non lo tratta con le dovute precauzioni si fa coinvolgere in sciocchi e futili esperimenti e mentre il carismatico ma incauto personaggio si intrattiene in amabili conversarsi con sua madre Alura interpretata proprio dalla Farrow, lei stessa lascia uscire l’Omegahedron dall’orbita della città attraverso un non meglio precisato foro creatosi sull’involucro protettivo esterno.

                                                                           la cattivona camp

Ben presto si diffonde il panico, la città potrà sopravvivere solo pochi giorni poi senza l’energia dell’Omegahedron le luci si affievoliranno e l’aria si farà sempre più rarefatta come sottolineato con il terrore negli occhi, i genitori di Supergirl: Mia Farrow e Simon Ward; colpita dall’accaduto la giovane fanciulla fugge all’affannosa ricerca dell’oggetto utilizzando la strana navicella spaziale progettata da Peter O’Toole , il quale, a sua volta accusatosi della leggerezza che ha generato tutto il guaio, si ritira nell’esilio della Zona Fantasma pronunciando una frase sibillina verso gli attoniti Farrow e Ward disperati per la paura di non rivedere mai più l’amata figliola: “La vostra sofferenza sarà breve, la mia sarà eterna” (un monito che ripensato oggi alla luce della pochezza del film sembra quasi rivolto agli spettatori: in realtà la sua è una sofferenza breve perché rimane in scena per una manciata di minuti ed è pure ben pagato per questo, mentre noi dobbiamo sorbirci questo scempio di pellicola per quasi un’ora e quaranta a gratis).

                                           la splendida Helen Slater, una vera SuperGirl di nome e di fatto      

Ma torniamo al film e finalmente al vero motivo per il quale vale la pena vederlo: Helen Slater, allora appena 21enne, al suo esordio cinematografico, era stata scelta dopo migliaia di provini in tutto il mondo finalizzati alla scoperta di un volto nuovo che potesse associare la sua immagina ad una serie come quella che aveva visto protagonista Chris Reeve. Arrivata sulla Terra, Kara, cugina naturale di Superman, emerge dalle acque già con tanto di costumino di Supergirl e ricordo che alla sua emersione, ai miei occhi di adolescente, si aprirono le porte del paradiso perché confermo quanto già mi ricordavo dalla mia vecchia precedente visione: è bellissima, bionda con due occhi azzurri da perdere il fiato, i lineamenti leggeri e lo sguardo da cerbiatta, stretta nell’ attillatissimo mini-costume da supereroina: una vera goduria. Da qui in poi il film divento’ per me un’altra cosa, non più un mero spettacolo di intrattenimento da gustarsi distaccatamente ma un’esperienza di partecipazione, ora ero coinvolto, ero innamorato, uno di quei classici amori platonici dell’adolescenza, facevo un gran tifo per lei, Supergirl e per la sua corsa contro il tempo (si fa per dire) nel tentativo di salvare Argo e la sua gente e l’intero pianeta terra; mi sentivo un po’ come quando assistevo in TV agli incontri della tennista argentina Gabriela Sabatini di cui mi ero follemente innamorato in quegli stessi anni vedendola in una partita al foro italico di Roma, la partita mia era diventata quasi una sofferenza fisica non un semplice tifo e così era ora per la bellissima Supergirl.

                                     Helen Slater in una foto recente del 2011: sempre bella come allora

Ma che ne era stato dell’ Omegahedron? Dov’era finito? Beh naturalmente non poteva che essere nelle mani dei cattivi; con una originale ed elaboratissima scelta di sceneggiatura la sfera giunta sula terra, viene fatta letteralmente precipitare nel pathè di due sordidi e bizzarri individui accampati sul bordo di un fiume nei pressi di un sobborgo di Chicago, nella cittadina di Midvale. Mai coppia fu peggio assortita e pensata come coppia di malfattori in quello che comunque era ed è un cinecomics (un film di supereroi), perchè  lui è Peter Cook, alias Nigel, stregone di professione e professore di matematica nel vicino college femminile (si la matematica è diabolica lo pensavo anch’io quand’ero al liceo e non riuscivo proprio a farmela entrare in testa), lei, Selena, è un’eccentrica rossa di mezza età vestita e truccata in modo assai improbabile che sorseggia champagne e pronuncia raffinate frasi ad effetto come “Il mondo è molto bello e non vedo l’ora che diventi solo mio”; ben presto scopriamo che la vera cattiva è lei (del resto “Supergirl” declina la materia dei supereroi rigorosamente al femminile) ed infatti si impossessa dell’Omegahedron piantando in asso il povero e maturo boy-friend e raggiungendo una sorta di parco-divertimenti/luna park abbandonato dove vive con l’aiutante Bianca (Brenda Vaccaro); il duo è …. udite udite, a capo di una congrega di streghe (-si lo so qualcuno di voi si sarà cappottato sulla sedia ma è proprio così-); siamo di fronte forse alla peggior coppia di cattive della storia del cinema e soprattutto dobbiamo realizzare che l’ antagonista di Supergirl è una strega inferocita che rinvigorita dal potere derivatole dal ritrovamento dell’Omegahedron pronuncia la frase sibillina: “Sto considerando di conquistare il mondo e dominarlo” ma in realtà è una ciarlatana che sbarca il lunario leggendo i fondi del tè e facendo gli oroscopi con i quali raggira un gruppo di adepti senza riuscire a mettere insieme i soldi necessari a pagare le bollette a fine mese.

                                                  Le streghe di "Supergirl": a sinistra Bianca, a destra Selena

Un'immagine più recente (del 2004) delle due attrici che interpretano le streghe nel film del 1985 "Supergirl  - La Ragazza d' Acciaio", a sinistra Selena, a destra Bianca come sono oggi.


La coppia vorrebbe riproporre la formula del duo Lex Luthor-Otis dei precedenti “Superman” ma se tra i due maschi la sottomissione di Ned Beatty/Otis nei confronti del più intelligente Gene Hackman/Lex lasciava addirittura trasparire venature omosessuali, qui siamo in un film al femminile venato invece della classica misoginia hollywoodiana e si vuole troncare sul nascere qualsiasi fraintendimento che non starebbe bene in un film destinato principalmente alle teen-agers pertanto le due fattucchiere principianti ci vengono dipinte come due tardone in calore assetate di giovani stalloni. 

Separate alla nascita: a sinistra la strega Selena del film "Supergirl - La ragazza d' acciaio", a destra la cantante Milva: due autentiche gocce d'acqua

Separate alla nascita: a sinistra Darlene Conley nella parte di Sally Spectra nella soap "Beautiful", a destra la strega Selena del film "Supergirl - La ragazza d' acciaio". 

Quando da piccolo vidi il film per la prima volta, ero convinto che la strega Selena fosse la cantante Milva, che allora (nei primi anni 90) imperversava ancora nelle serate sanremesi; con i suoi lunghi capelli rosso-fuoco, i look improbabili ed il trucco da strega di tanto in tanto mi faceva quasi paura, la somiglianza tra le due è davvero incredibile; qualche anno dopo arrivai invece seriamente a pensare che Selena fosse la Sally Spectra di “Beautiful” da giovane (qualche anno e diversi kili prima di diventare la nostra cara fottuttissima Sally);  soltanto molto tempo dopo identificai con una certa sorpresa chi era la strega di “Supergirl”: si trattava infatti, incredibilmente, della perfida Joan Crawford di “Mammina Cara”, un film che avevo visto da piccolo con i miei e mi aveva quasi traumatizzato, un biopic sulla vita della star della Hollywood d’oro Joan Crawford che tiranneggiava e sottoponeva ad un tour-de-force di maltrattamenti fisici e psichici i due figlioletti addottivi . Il film, nato con intenzioni serie era invece un polpettone melodrammatico che polverizzò tutti i record alla pernacchia d’oro che assegna i premi ai peggiori film americani della stagione e naturalmente anche la sua interprete Faye Dunnaway vinse il meritato e agognato riconoscimento di peggiore attrice dell’anno nel 1982 grazie al kitsch involontario e alle numerose scene isteriche oltre il ridicolo che ne fecero un’autentica icona camp.

Faye Dunaway nei panni della terribile Joan Crawford nel film del 1981 "Mammina Cara" : peggior attrice dell'anno ai Razzie Awards 1982.

Dolly Parton nel 1983 mentre posa con gli abiti di scena che avrebbe dovuto indossare interpretando la parte di Selena

Fu probabilmente grazie a questo film che la produzione, dopo che Dolly Parton, inizialmente scritturata per la parte, rifiutò ben 7 milioni di dollari per non interpretare la parte di una strega e dopo soprattutto i rifiuti in serie di Jane Fonda e Goldie Hawn pensò che la Dunaway potesse essere giusta per la parte di Selena e la ingaggio’. Si tratta di una cattiva da cartoon, monodimensionale e stereotipata, di pura convenienza senza vere motivazioni e poteri che ha il solo scopo di limitare la presenza sullo schermo della protagonista Helen Slater purtroppo però con la sua ingombrante presenza, il suo continuo manierismo e la sua recitazione sopra le righe finisce per vampirizzare lei il film e ne costituisce il vero punto debole. In aggiunta gli effetti speciali scadenti, gli insensati intermezzi da action movie e l’inspiegabile storia d’amore tra la Slater e Hart Bochner (“Die Hard – Trappola di Cristallo”) rendono il film ancora più brutto di quello che avrebbe potuto essere.

Hart Bochner (Ethan) riconsegna l' Omegahedron nella mani di Helen Slater  (Supergirl).

Alla fine prevale la vena fantasy che si rifà all’immaginario delle favole per bambini “Biancaneve” e “Cenerentola” in primis ma anche ai classici del cinema fantasy come “Il Mago di Oz”; il confronto tra le due protagoniste non può non richiamare la rivalità tra Cenerentola e la Matrigna e soprattutto tra Biancaneve e la Regina Cattiva, al cui personaggio rimanda anche lo specchio magico utilizzato dalla Dunaway per le sue malefatte. Il film vive così sul più classico confronto tutto al femminile tra il bene ed il male: da un lato la freschezza e la grazia della splendida supereroina intergalattica ottimamente fotografate dalla bellezza tutta acqua e sapone della giovane e splendida Slater ed all’ estremo opposto dello spettro femminile la vanitosa e sciatta strega Faye Dunaway che con quella sua faccia così antipatica e odiosa incarna alla perfezione la parte della strega malvagia. 

Faye Dunaway è la malvagia strega Selena: perfida e megalomane, arrogante e vanesia, subdola e senza scrupoli, sa rendersi odiosa e ne ha pure l'aspetto: alla Dunaway non manca niente per essere una strega.

Fetentona: una villain buona per tutte le stagioni; Fay Dunaway con il suo volto altero ha impersonato la carogna della situazione in tanti film degli anni '70 e '80.

 

Un po’ come celebri cattive del passato quali Bette Davis e Joan Crawford che resero credibile la loro mostruosità perché erano il perfetto opposto della donna fatta per stare con il marito e con i figli, scolpita nell’immaginario collettivo: la donna virginale/innocente, materna/femminile, dolce/comprensiva, cosi anche la Dunnaway grazie al suo volto altero con gli occhi grandi e penetranti, gli zigomi alti e sporgenti non poteva certo definirsi di aspetto gradevole e rassicurante; non incarnava i classici canoni di bellezza hollywoodiani così anche da giovane veniva sempre scelta per la parte della donna malvagia e senza scrupoli in opposizione alla star di turno, celebre il suo ruolo della perfida Milady opposta alla Costanza di Raquel Welch in una famosa versione de “I Tre Moschettieri” degli anni 70 . Queste sue caratteristiche fisiche con gli anni si accentuarono e con il volto più stanco e segnato dalle rughe (ricordiamoci che all’epoca del film aveva già 44 anni) rappresentava il contraltare della sua ben più giovane e bella rivale.

Ancora una parte da cattiva: Faye Dunaway è la perfida Milady de Winter  nel film del 1973 di Richard Lester "I Tre Moschettieri - I Diamanti della regina"

Il film ri-presenta quindi il classico contrasto tra la bella Slater che interpreta l’ innocente/ingenua giovane donna che ancora non ha nemmeno sperimentato l’amore e la stagionata Dunaway nei panni della repellente megera che sogna di dominare il mondo. In quest’ottica viene introdotta la figura del giardiniere Etahn (Hart Bochner): una sorta di bel bietolone moro, tutto muscoli e poco cervello che costituisce un aggiornamento un po’ proletario del classico principe azzurro, suo malgrado al centro della diatriba tra le due primedonne del film. La Slater se ne innamora ricambiata, sperimenta con lui il primo bacio e fa esperienza delle sue prime schermaglie amorose, la Dunaway, cougar ante litteram ha ormai perso anche il ricordo delle sue prime schermaglie amorose ed è ridotta ad uscire con Peter Cook, non certo il Raoul Bova della situazione, ma da buona tardona in calore vorrebbe ridurre il buon Bochner a proprio trastullo sessuale ed a questo scopo gli fa pure un incantesimo per farlo cadere tra le sue braccia. Il film più che lo scontro tra due personaggi femminili che si contendono il potere (si potrebbe dire addirittura la conquista del mondo) diventa una lotta (impari) per accaparrarsi le attenzioni di un fustacchio di giardiniere: riuscirà la bella e giovane eroina a vincere la concorrenza della brutta strega cattiva? Voi che ne dite? Messa in questi termini non c’è magia nera che tenga le possibilità per la Dunaway sembrano avvicinarsi allo zero.

L' aitante attore canadese Hart Bochner nei panni del giardiniere Ethan; Bochner  è l'oggetto delle brame della strega Faye Dunaway ma si innamora della giovane collegiale sotto mentite spoglie Helen Slater

 

Il film si trascina stancamente su questa falsariga fino allo scontro finale dove finalmente il bene trionfa: Supergirl distrugge Selena e con essa tutti i suoi incantesimi che avevano portato al sorgere di una montagna nel centro di Midvale alla cui estremità la maliarda aveva edificato una fortezza inespugnabile da dove teneva le fila di una sorta di dittatura matriarcale istaurata sulla città; ora Supergirl può ri-appropriarsi dell’Omegahedron, salutare con un bacio il suo principe azzurro e volare alla volta di Argo. Silvia è contenta, si è divertita un mondo; alla sua età un’eroina che vola e combatte una strega malvagia per l’amore di un principe azzurro, ancorché giardiniere, basta e avanza per intrattenere. Ma anche a me, nonostante tutte le pecche del film, l’esperienza è stata gradita, una sorta di operazione nostalgia che mi accende la curiosità di cercare notizie sul film in rete e con grande sorpresa scoprire che ci sono centinaia di recensioni, alcune serie altre molto più facete ma che testimoniano l’interesse e anche l'insospettabile numero di fans che il film comunque suscita ancora a molti anni di distanza dalla sua uscita; è da questa sorprendente costatazione che scaturisce anche questo mio post sul filo della nostalgia, che vuole essere una recensione sui generis sulla falsariga di quelle numerossime presenti sui blog americani ed internazionali dove non si recensisce solo "Quarto Potere" o "La Dolce Vita" ma anche il film di genere il trash o il flop.

                                    Supergirl (Helen Slater) alle prese con gli splendori del pianeta Terra

                         La bellissima attrice americana Helen Slater nei panni di Supergirl nel film del 1985

Se dobbiamo poi analizzare “Supergirl” come farebbe un critico cinematografico dovremo dire che siamo dalle parti del “guilty Pleasure”: serie B ma non Z, azione mista a parodia e commedia, se non si può non condannare regia, sceneggiatura e la quasi totalità delle interpretazioni, bisogna però sottolineare la splendida fotografia di Alan Hume perfetta nel catturare i colori vivi del fumetto e la bellissima musica di Jerry Goldsmith non inferiore a quella di “Superman”; delle due attrici prime donne, sarò un po’ di parte ma Helen Slater è davvero magnifica e merita da sola la visione del film quanto alla strega cattiva, se la Dunaway ha da un lato il cosiddetto physique du role per la parte (direi che soprattutto ha la classica faccia da stronza che serve in questi casi) ed infatti devo ammettere che oggi come allora, mi ispira sempre una genuina avversione ed antipatia a pelle, come si suol dire (non vi dico gli epiteti che mia figlia le ha rivolto a ripetizione durante la proiezione a conferma che la simpatia non è proprio la sua dote migliore) devo dire però che nonostante le riesca di suscitare qualche stiracchiatissimo sorriso, per la maggior parte del film è semplicemente terribile e la sua performance non a caso le valse un’altra meritatissima nomination ai Razzie come peggiore attrice dell’anno.

                 La mamma che nessuno vorrebbe mai avere: Faye Dunaway è Joan Crawford nel film del 1981 "Mammina Cara"

Tra le numerose scene in cui sprofonda nel ridicolo involontario del suo personaggio, due sono le sequenze da ricordare: quella imbarazzante in cui tenta goffamente e vanamente di sedurre Hart Bochner, (non so se sia più agghiacciante lei che fa la fatalona fuori tempo massimo o l’espressione realmente terrorizzata stampata sul viso di lui quando la vede avvicinarsi minacciosamente) e quella del confronto finale in cui con tanto di zazzera al vento, occhi fuori dalle orbite e smorfie varie a assortite si erge orgogliosamente al cospetto di Supergirl sprofondando letteralmente nel ridicolo.

                          La strega Selena (Faye Dunaway) tenta maldestramente di sedurre il bel Ethan (Hart Bochner)

La perfida Selena (Faye Dunaway) si appresta ad affrontare Supergirl (Helen Slater) nello scontro finale. Finalmente ci siamo: -"Ti sto aspettando ! Supergirl viene a prendermi"-

 

                                                                       pillole di Supergirl e highlights:

                                                "Supergirl - La ragazza d' acciaio" - titoli di testa

- IMDb ci informa che i titoli di testa da soli costarono 1 milione di $ [sic]; rivisti oggi sembrano uno screensaver.

- minuto 0: inizia il film ed entra subito in scena Helen Slater; le ragioni per vedere Supergirl diventano sempre più chiare e ora non siamo più imperdonabili

- minuto 3 e mezzo: entra in scena Peter O'Toole; un altro motivo per cui Supergirl si può vedere

- minuto 8 e mezzo dall'inizio del film e Kara ha già quasi distrutto la sua intera civiltà

- ma ad Argo City hanno tutti dei bellissimi e penetranti occhi blu? O forse questa è una caratteristica di tutti coloro che appartengono all' Innerspazio ? (Helen Slater, Peter O' Toole, Mia Farrow e Simon Ward: tutti hanno gli occhi azzurri)

- minuto 10: entra in scena la perfida strega Faye Dunaway; i primi dubbi sull'opportunità di proseguire nella visione si insinuano nella mia mente

                                                  La perfida Faye Dunaway è la malvagia strega Selena 

- La Dunaway sembra un travestito del '600: con quei capelli e con quel trucco è così kitsch che se ci fossero state le drag-queen nell' Inghilterra del 1660, in pieno periodo di Restaurazione, sarebbero state così.

                                                                           Peter Cook nei panni di Nigel

- Peter Cook mi ricorda un Alan Rickman più comico; il suo sarcasmo a tratti è molto divertente anche se è costretto a fare i conti con la pochezza di sceneggiatura e script e non può rimediare una gran figura visto che il suo personaggio è inspiegabilmente attratto dalla Dunaway (come se non bastasse essersi invaghito di un'arpia ora il povero Peter deve anche essere maltrattato da lei per tutto il film?). 

                      Helen Slater nei panni della brunetta Linda Lee, studentessa presso il locale college femminile

- Magari il travestimento di Supergirl non sarà il massimo dell'originalità; assumere l'dentità della brunetta studentessa Linda Lee nel locale college di Midvale non sembra un'ideona per celare la propria identità di supereroina ma la Slater fa la sua figura anche in versione bruna

- Coincidenze ! Il boy-friend della cattiva lavora nel college femminile di Kara e la sua nuova compagna di stanza è la sorella di Lois Lane: Lucy                                                                                                               

                                                    La splendida Helen Slater nei panni di Supergirl

- Ok lo ammetto ! Questo modi di interpretare il Girl-Power dolce e sincero è vincente e ormai a finito per prendermi; chi non vorrebbe essere sconfitto da una Super-ragazza come lei?

                                            Lex Luthor + Mammina cara + Alexi Lalas/Umberto Tozzi = Selena

- Alcuni critici hanno definito la performance di Faye Dunaway in Supergirl come un ibrido in versione camp tra il Lex Luthor di Gene Hackman e la sua Mammina Cara ma la domanda è: i suoi capelli di chi sono? Sono quelli di Alexi Lalas quando era ancora in attività oppure sono quelli di Umberto Tozzi ai tempi di Gloria?

                                                 una sequenza di "Supergirl - La ragazza d' Acciaio"

- il film sarà una boiata ma la fotografia di Alan Hume è meravigliosa, perfetta nel cogliere i colori vividi del fumetto

                                   Selena prepara un filtro d'amore per far cadere tra le sue braccia il bel Ethan

 

- minuto 35: il ragno; Faye Dunaway prepara una pozione d'amore da far bere ad Hart Bochner, dopo aver bevuto, lui si innamorerà della prima ragazza che vede, naturalmente l'incantesimo andrà di traverso alla strega perchè il bel giardiniere si risveglierà tra le braccia di Helen Slater; la scena ha però una sua particolarità, perchè alla Dunaway serve un ragno per completare l'intruglio e la nostra maliarda, come dichiarato dal regista Szwarc in un'intervista, non volle nè ragni finti nè che a prendere l'insetto fosse qualcun altro ma durante la lavorazione della scena ebbe ad esclamare:-ma sono o non sono una strega non vorrete mica che abbia paura a prendere in mano un ragnetto?- Delle due l'una, o la Dunaway quando girava era totalmente immersa nel metodo Stanislavsky oppure è l'unica donna cui non fanno schifo i ragni...che la Dunaway fosse davvero una strega? 

                              Un romantico incontro: Linda e Ethan; assunta l'identità di Linda, Supergirl fa innamorare il bel Ethan

- però ! Essere una super-Ragazza è forte...ha proprio i suoi vantaggi.

                                                   Linda fa le prove di bacio ... con lo specchio

- minuto 54: dopo aver sperimentato quel piccolo rituale amoroso che risponde al nome di bacio, Kara fa pratica con lo specchio...forse qui si sente la mancanza del suo mentore Zaltar

                                     La moltiplicazione di Selena: la strega si fa multipla per disorientare Supergirl

- minuto 64: attentato alla salute degli spettatori all'ascolto, gli incauti Szwarc e Odell, regista e sceneggiatore, non contenti di averci propinato l'atroce Dunaway che resta in scena per un tempo quasi pari a quello della Slater, si inventano questa scena nella quale la maliarda addirittura si moltiplica sullo schermo (in questo fotogramma ce ne sono addirittura 5...francamente troppe, va bene il gusto dell'orrido...)

                                                                                 Selena, regina di Crazytown

- minuto 68: posso far cadere noci di cocco con la massima precisione dove voglio ma non riesco ancora a controllare la mente di uomo - (Faye Dunaway a Brenda Vaccaro); N.B: se sentite pronunciare questa frase a vostra moglie o alla vostra ragazza preoccupatevi: lo spirito della Dunaway sta crescendo dentro di lei.

                                     Il grande Peter O'Toole, leggendario attore britannico, interpreta Zaltar

 

- minuto 81: torna in scena Peter O'Toole; finalmente.

                                                                     Zaltar precipita nel vuoto

- minuto 88: la fine gloriosa di Peter O'Toole; purtroppo sono sempre i migliori ad andarsene (sarebbe curioso sapere quale sia stato il compenso che ha spinto un'attore come il grande Peter a partecipare ad un film come questo)

Lo sguardo terrorizzato della strega Faye Dunaway; ora siamo davvero alla resa dei conti; Selena  si rende conto di essere davvero alla frutta; finalmente sta per arrivare la meritata punizione per tutte le sue malefatte

- minuto 94: la perfida Dunaway sta finalmente per uscire di scena; troppo tardi ! Il film è quasi finito, ma adesso sei davvero alla frutta, strega, stai finalmente per pagare per le tue malefatte, crimini gravissimi come esserti messa contro Supergirl, aver cercato di soffiarle il fidanzato, aver causato la morte di Peter O'Toole ma soprattutto pagherai per le tue colpe più gravi: i crimini contro la recitazione, il make-up, il buon gusto nel vestire ma soprattutto per quello che hai fatto contro i parrucchieri e gli hairstylists (le associazioni di categoria ti volevano sul rogo già dopo 10 minuti dall'inizio del film, cioè quando si vedono per la prima volta i tuoi orrendi capelli).

-Naaaaaoooooooooooo! Idioti, i Miei capeeeeeeeeeeeelllllllllli; fermate quei ventilatori prima che perda la parruccaaaaaaaaaaa

La Dunaway sta per essere divorata da una specie di Godzilla, un orrido mostro che lei stessa aveva evocato per distruggere Supergirl

                                           Faye Dunaway durante le riprese del film prima di trucco e parrucco

-Maledetti tecnici addetti ai ventilatori, Non vorrete mica che il mio pubblico mi veda così

        Il trionfo di Supergirl: tutto è bene quel che finisce bene; torna la pace sulla terra, Argo è salva ed i cattivi sconfitti

-minuto 95: la strega cattiva è un lontano ricordo; Supergirl trionfa

 

 

 

                                                      Supergirl - La Ragazza d' Acciaio (Supergirl) 1984

durata: 1h e 40' circa                                                                                             uscita nelle sale: 21 Novembre 1984

genere: azione e avventura, cinecomics, fantascienza, fantasy  uscita DVD: 8 Agosto 2000 (non esiste un'edizione italiana)                 regia: Jeannot Szwarc (Lo squalo2, La Vera Storia di Babbo natale)                                                                                                             sceneggiatura: David Odell (Masters-I Dominatori dell'universo, serie TV Muppet Show)    

fotografia: Alan Hume                                                                                      musica: Jerry Goldsmith      

produzione: Tristar Pictures di Alexander e Ilya Salkind (Superman I, II, III e IV, I Tre Moschettieri-I Diamanti della Regina, Milady-I Quattro Moschettieri, Il Principe e il Povero)

 

 

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