Assegnare i premi quest'anno non deve essere stato facile. A differenza di altri anni, questa volta tanti - forse troppi - erano i titoli che meritavano un riconoscimento: Farhadi, Coen, Payne, Kechiche, Koreeda, Polanski, Jarmusch.
C'era anche un italiano, direte voi. Senza Moretti in giuria, ovviamente è ritornato a mani vuote a casa (o, come dice Dagospia, con la "salma d'oro"). Idem per Refn, il grande favorito della vigilia: tanto rumore per nulla.
Tra i film in Concorso in Italia siamo certi che vedremo The Past, The Immigrant, Like Father, Like Son e Young & Beautiful distribuiti da Bim, Nebraska, La vie d'Adele e Inside Llewyn Davis distribuiti da Lucky Red, Venus in Fur da 01 Distribution, Behind the Candelabra da Medusa, Un castello in Italia da Teodora e A Touch of Sin da Officine Ubu.
Queste, invece, le decisioni prese dalla giuria presieduta da Steven Spielberg:
Palme d'Or: La vie d'Adele
Grand Prix: Inside Llewyn Davis
Prix de la mise en scène (regia): Amat Escalante per Heli
Prix du scénario (sceneggiatura): A Touch of Sin
Prix d'interprétation féminine (attrice): Berenice Bejo per The Past
Prix d'interprétation masculine (attore): Bruce Dern per Nebraska
Prix du Jury: Like Father, Like Son
Camera d'Or: Anton Chen per Ilo Ilo
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