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Tutto su mia madre (by Ferdinando Menconi)
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« A Bette Davis, Gena Rowlands, Romy Schneider… A tutte le attrici che hanno fatto le attrici, a tutte le donne che recitano, agli uomini che recitano e si trasformano in donne, a tutte le persone che vogliono essere madri. A mia madre (Pedro Almodovar) »

Tutto su mia madre è uno dei capolavori del grande Pedro Almodovar. Il regista spagnolo riesce a racchiudere in una sola pellicola tre grandi tematiche: la nascita e la morte, la transessualità  e soprattutto la maternità.

I personaggi principali sono: Manuela, madre di esteban ( un quindicenne avuto dal transessuale Lola). Il ragazzo muore in un incidente all’inizio del film senza avere esaudito il desiderio di conoscere suo padre.

Agrado,  una prostituta transessuale e migliore amica di Manuela, le due donne si ritrovano dopo che,  morto il figlio, Manuela decide di tornare a Barcellona per contattare Lola e raccontarle del ragazzo mai conosciuto.

Suor Rosa, interpretata da Penelope Cruiz,   è incinta di Lola e malata di HIV. Madri di figli dello stesso padre, la sua vita si lega inesorabilmente a quella di Manuela. La donna si prende cura di lei per tutta la gravidanza, ma la suora non sopravvive al parto. Il bambino ( il terzo Esteban), viene cresciuto da Manuela.

Emblematico è il bellissimo monologo di Agrado, attraverso il quale il registra racconta il dramma della transessualità con un’umanità e profondità davvero toccante. Essere racchiusi in un corpo che non ci appartiene e che sentiamo distante dalla nostra anima e dalla nostra mente è senz’altro una condizione umana molto difficile e dolorosa. Agrado racconta la sua esperienza e la sua trasformazione con ironia e commozione. Il suo corpo è frutto di molteplici interventi molto costosi, ma non per questo è meno autentico degli altri “perché una è più autentica quanto più assomiglia all’idea che si è fatta di se stessa”.

Alla fine del film compare Lola, ormai malata terminale di HIV, durante il suo incontro con Manuela viene a sapere dell’ esistenza e della morte di suo figlio esteban e della nascita di un altro Esteban, figlio della suora ormai scomparsa.

Manuela è  madre senza figlio, Esteban è figlio senza madre. Le loro vite si incastrano inesorabilmente ed è così che la nascita e la morte riportano tutto ad un naturale equilibrio.

 

 

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