Nel 2011  ha compiuto ottant'anni di cinema. L'esordio registico di Manuel Cândido Pinto de Oliveira è il breve documentario muto Douro, faina fluvial (1931) dedicato alle attività commerciali (faina significa lavoro) che si svolgono intorno al Duero, il fiume di Oporto, sua città natale.  Nel cartello introduttivo leggiamo: Il fiume portoghese Duero possiede una vita che gli è propria, generata dal paesaggio delle sue rive e dal comportamento della gente che lavora intorno a lui.

In quest'opera prima si avverte chiaramente, nelle riprese a camera fissa, nella scelta dei soggetti (un'alternanza di persone, paesaggi, animali e macchine) e nel ritmico dinamismo del montaggio, l'influenza del documentario Berlin: Die Symphonie der Groβstadt (1927) di Walter Ruttmann, la cui visione pare sia stata determinante nell'indirizzare il giovane Manoel verso la carriera registica, negli anni in cui la sua passione era divisa tra vari interessi, tra cui le corse automobilistiche (sarà campione a Estoril nel 1937, ed arriverà terzo al Gran Premio di Rio de Janeiro nel 1938) e la recitazione. Debutta come attore sul grande schermo in A Canção de Lisboa (1933) di José Cottinelli Telmo, il secondo film sonoro uscito in Portogallo. Nella prima scena del prossimo video, de Oliveira, allora venticinquenne, è il terzo da sinistra:

Negli anni immediatamente successivi, seguiranno altri cinque documentari a sfondo geografico, tutti girati in Portogallo; quindi arriverà il primo lungometraggio, Aniki Bóbó (1942), una storia di bambini ambientata ad Oporto. Nel video che segue, una scena del film, in cui i protagonisti intonano la filastrocca (comunemente usata per fare la conta) a cui si riferisce il titolo.

Il post di Spaggy: 102...ma non ce ne siamo accorti

La precedente puntata di Quando non erano famosi:

(13) Abel Ferrara