La nausea e il forte desiderio di cacciarmi due dita in gola e vomitare anche gli organi interni.
Queste le immediate reazioni alla vista del primo dei quattro poster (che mostrerò in basso) messi a ripetizione in un giornale gratuito di cinema e vedere delle minorenni in quell’atteggiamento ha manifestato immediatamente lo spettro di uno dei più orrendi e putrescenti crimini dell’umanità, la pedofilia.
Ora sappiamo benissimo che le quattro infette attricette di questo film sono tutte maggiorenni, nell’ordine abbiamo un 1986, un 1988, un 1989 e un 1992, ma è evidente che sono state scelte perché hanno l’aspetto di minorenni, da un lato per innescare un perverso sistema d’identificazione da parte delle vere minorenni e dall’altro per meglio stuzzicare le bestie maschili di qualunque età.
Che poi 1992… La Gomez praticamente non ha fatto in tempo a diventare maggiorenne che già è stata buttata nel tritacarne, perché l’industria cinematografica è diventata un proprio un tritacarne, si prende una tizia qualunque la si fa diventare un idolo delle adolescenti e appena maggiorenne, via a svendere il proprio corpo.
Questo film sebbene negli States sia vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto e in Italia sia appena vietato ai minori di 14 anni è chiaramente indirizzato ai minorenni da ammaestrare per bene.
Per questo dico che questo film è morbosamente diseducativo, attraverso la desensibilizzazione noi otteniamo il concetto di “normale” che viene confuso sempre con “giusto”, mentre “normale” è ciò che si ripete in maggioranza all’interno di una società, e questo film fa di tutto per far apparire come normali e rendere attraenti determinate cose per le nuove generazioni. Lo spacciano come critica ma invece è tutto il contrario è l’esaltazione di un determinato e raccapricciante modo di vivere.
Non vorrei apparire come un vecchio bigotto, ma qui bisogna essere oggettivi, i nostri bisogni e gusti, la nostra concezione di giusto e sbagliato ed infine cosa è normale e cosa non lo è secondo voi da dove viene? Dal nostro libero arbitrio? Bella favola ma non è così, la società malata che ci circonda con tutti i media a fare da braccio armato, a cui obbediamo ciecamente, ci dice queste cose, e ognuno di noi infetta il prossimo con le stesse idee.
Non credete che sia diseducativo? Guardate con che grafica super cool e giovane vengono appesi questi pezzi di carne in vetrina con tanto di tagline da supermercato.
Pensate che a guardare queste tavole dei comandamenti vostra figlia di 15 anni dica “Credo che questo film ledi la mia dignità di essere umano, di donna e d’innocente adolescente?” oppure che inizi ad andare in frenesia con le sue amiche decerebrate per andare a vedere la nuova lezione di vita?
Questa generazione ha già perso in partenza come tutte quelle precedenti, completamente stuprate a ripetizione da questo sistema putrefatto e farcito di vermi brulicanti dove solo il profitto e il piacere a breve scadenza regnano incontrastati.
Cari attori, regista e produttori vi auguro di spendere tutti i soldi ricavati da questo aborto in malattie dimenticate ed inenarrabili.
Scusate ma mi torno a vedere Ferris Bueller’s Day Off, quello sì che è un film per adolescenti, divertente, edificante, terapeutico e anche pieno di intelligenti riflessioni.
(per scrivere questa recensione mi sono avvalso di questo album:
)
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