Dopo l'anteprima sold out di ieri sera al Teatro Manzoni di Cassino, caratterizzata da applausi a scena aperta e commozione di pubblico, attori e dell’ex sindaco della città Antonio Grazio Ferraro (che, invitato all’anteprima, ha dichiarato di aver vissuto la violenza di quei giorni e di avere ritrovato nello spettacolo la tragedia in tutta la sua potenza evocativa), debutta domani sera lo spettacolo "La ciociara", diretto da Roberta Torre e prodotto dal Teatro Bellini di Napoli e con Donatella Finocchiaro, Daniele Russo e Martina Galletta, tratto dal testo di Annibale Ruccello.
Ecco come la stessa regista lo aveva raccontato a CineRepublic:
"Lo spettacolo teatrale [...] non parte dal testo di Moravia, bensì da quello di Annibale Ruccello, drammaturgo napoletano prematuramente scomparso all’età di 30 anni, grande talento teatrale, scrittore direi quasi profetico, più vicino per la lucida analisi dei suoi testi a un Pasolini che a un Moravia. Il racconto, dunque, non prende vita durante la guerra ma ha un antefatto che lo stravolge totalmente. Cesira e Rosetta sono già nel dopoguerra, in particolare negli anni 60. Madre e figlia, dopo la violenza traumatica che ha stravolto le loro vite, non solo sono sopravvissute ma hanno operato una forma di rimozione totale di quanto successo e si sono tramutate in piccole borghesi legate perlopiù alle piccole cose della realtà quotidiana. La guerra e la violenza riaffiorano in loro come un ricordo, come fantasmi. Questo, direi, è un testo sui fantasmi della guerra e su quello che resta delle due donne, Cesira e Rosetta, anch’esse piuttosto evanescenti. È uno spettacolo sulla rimozione e sull’annullamento di un trauma e sulle conseguenze di questo. Lo trovo molto attuale e molto contemporaneo. Chi lo vedrà lo affronterà partendo dalla visione di quanto c’è realmente rappresentato e non facendo raffronti con il film né con il romanzo, anche se il prologo che contestualizzerà il dopo sarà piuttosto esplicito."
Su "Film Tv" n.1/2011, intervistata da Nicola Cupperi, aveva inoltre aggiunto che:
"Stiamo facendo un grande lavoro sulle scenografie che saranno visive, dei muri di video: a teatro ci saranno tre schermi al posto dei soliti sfondi che creeranno un ambiente simile a una scatola nera di proiezioni dando vita ad uno strano effetto 3D. [...]
È molto faticoso confrontarsi con le versioni precedenti così forti: è meglio fare tabula rasa. Cesira [Donatella Finocchiaro] ha un legame molto forte con la terra, con il materno. È una donna istintiva, femminile negli aspetti più materici. Ma il personaggio più moderno e tragico è forse la figlia [Martina Galletta], che in seguito alla violenza diventa una sorta di velina, [...] elaborando in chiave superficiale la tragedia, la violenza subita: si attacca agli oggetti, al possedere, al suo corpo e alla coscienza di esso."
Queste le tappe al momento previste:
Debutto Brindisi Teatro Verdi 15 -16 Gennaio
Potenza Teatro Stabile 17 gennaio
Messina Teatro Vittorio Emanuela 19 - 23 Gennaio
Catanzaro Teatro Politeama 24 - 25 Gennaio
Bari Teatro Team 29 - 30 Gennaio
Venezia Teatro Goldoni 2 - 6 Febbraio
Milano Teatro Manzoni 8 - 27 Febbraio
Siena Teatro De I Rinnovati 1 - 3 Marzo
San Casciano Teatro Nicolini 4 Marzo
Padova Teatro Verdi 8 - 13 Marzo
Pavia Teatro Fraschini 15 - 17 Marzo
Grosseto Teatro Moderno 19 marzo
Lugano Teatro La Cittadella 23 - 25 Marzo
Sassari Teatro Verdi 28 -29 Marzo
Cagliari Teatro Massimo 30 Marzo - 3 Aprile
E grazie alla regista siamo in grado di mostrarvi alcune foto in anteprima esclusiva (cliccare sulle foto per ingrandirle):
“È passata la guerra e anche la violenza che le ha trafitte: una madre e una figlia oggi stanno litigando per l’acquisto di un automobile. Così ha inizio la nostra storia. Come se nulla fosse successo, nella Ciociara di Ruccello a farla da padrone sono i Fantasmi. Fantasmi della brama di avere, possedere oggetti di consumo semplici come può essere un televisore o una macchina nuova. Qui Cesira non è più quella madre sconvolta sul ciglio della strada polverosa a chiedere pietà per la sua povera figlia violata, Rosetta non è quella che non sarà mai più come prima dopo le mani estranee sul suo corpo di bambina: il fantasma di quella violenza si è tramutato in quotidiana banalità come se nulla fosse, l’ha cambiata per sempre in modo subdolo e silenzioso. È questa la vera violenza che nella scrittura di Ruccello ci proietta in un universo dell’orrore dove tutto viene dimenticato in cambio di una normalità apparente e inquietante. È straordinariamente attuale questa Ciociara, ci parla dei nostri giorni e di mutamenti apparentemente impercettibili ma definitivi. Ci parla anche della nostra Italia e dell’oggi, come in ogni testo straordinario è anche stato profetico Annibale Ruccello. E dunque se di fantasmi si tratta ho immaginato una messa in scena che possa materializzare i ricordi e il passato, che li traduca in immagini proiettate, che li chiuda in una scatola magica che molto ricorda una vera e propria proiezione da cinema. Ed ecco quindi che il cinema e il teatro interagiscono strettamente in questa Ciociara, oggi e ieri si mescolano continuamente lasciando ai protagonisti della scena una doppia anima che li rende corpi capaci di interagire con i fantasmi. Pochi oggetti sulla scena e un mondo di proiezioni interiori e non solo: un viaggio dove ieri e oggi prendono forma e ci trascinano avanti e indietro nel tempo”. (Roberta Torre)
Foto di Roberta Torre, Massimiliano Pappa e Francesco Squeglia
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