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Landis ...aspettando "Burke & Hare"
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Finalmente dopo anni di assoluta scomparsa dalle sale - il suo ultimo film proiettato e' stato il flop "The Blues Brothers - Il Mito Continua" - sta per uscire , anche da noi,  il nuovo film di John Landis , ovvero "Burke & Hare - Ladri di cadaveri".


E' il caso quindi di ripercorrere assieme la carriera di un autore tutto sommato snobbato dalla critica " bolsa" (ma che ha girato almeno tre capolavori assoluti che resteranno nella Storia del Cinema)  e che negli ultimi anni e' stato anche abbandonato dal pubblico ormai anestetizzato da effettoni e da storielle basilari e senza sottotesti.
John Landis nasce a Chicago il 3 Agosto del 1950 e si innamora del cinema sin da bambino quando divora i film di Mario Bava e Hitchcock nelle piccole sale di seconda visione.
Gia' da adolescente riesce ad inserirsi nell'ambiente cinematografico, prima come portalettere per la 20th Century Fox ed in seguito come stunt-man.
La sua intenzione pero 'e' quella di scrivere , produrre e dirigere film ed il suo lavoro alla Fox gli permette di conoscere tanti personaggi illustri - tra cui il sovracitato ed amatissimo Sir Alfred - e di farsi notare come assistente di produzione.


All'eta' di 22 anni riesce finalmente a mettere in scena con soli 60.000 dollari una sua storia intitolata "Slok" che  vede come protagonsita  un antropoide dei boschi che miete vittime in una cittadina rurale degli States e che si innamora - ricambiato - di una giovane ragazza cieca. Questa grottesca commedia nera mette subito in luce il talento di Landis ma non riscuote nessun tipo di successo, ne' di pubblico ne' tantomeno di critica.
Per nulla scoraggiato il giovane autore americano aspetta ben tre anni prima di dirigere un nuovo film.


"Ridere per Ridere" e' un progetto originale , che si basa sull'auto-zapping di un canale televisivo del quale possiamo vedere ogni tipo di programma. Avanti col tempo -  sceneggiato assieme ai fratelli  Zucker ed a Jim Abrahams , ovvero le menti geniali dietro ogni ottimo film demenziale degli anni ' 80 , da "L'aereo piu' pazzo del mondo" fino ad "Una Pallottola Spuntata" passando per "Top Secret" - il film diviene presto un cult ma non raggiunge il successo sperato dal suo autore.

Successo invece che arriva come un fulmine a ciel sereno con la pellicola successiva: "Animal House".
Ancora perfetto dopo quasi 35 anni dalla sua uscita questo e' il classico esempio di cinema "nuovo". Mai i personaggi di una commedia da college erano stati cosi' anarchici e contro il potere costituito e mai sullo schermo si era visto un personaggio cosi' forte e "vitale" come il Bluto interpretato alla grandissima dal mai troppo rimpianto John Belushi.

E' un periodo d'oro questo per Landis che nel 1980 sforna un altro cult assoluto ovvero "Blues Brothers".
La storia dei fratelli Blues evasi di galera per formare la Band in missione per conto di Dio e' eccellente e l'idea di utlizzare cantanti soul-blues per le scene "musical" e' di quelle che restano nel mito.
Protagonisti del film sono uno strepitoso - e mai piu' cosi' bravo - Dan Aykroyd ed uno strabordante e assolutamente magnifico Belushi che delineano i loro personaggi con forza e carattere.
Il film comunque pur portando a casa un discreto successo non sfonda subito ai botteghii ma diviene col tempo un cult senza precedenti o quasi.


Confermando la sua forma magnifica Landis nel 1981 dirige il capolavoro "Un Lupo mannaro Americano a Londra" , commistione perfetta tra ironia , melo' ed horror puro che stavolta sbanca i botteghini e fa conoscere il nome di Landis a tutti gli appassionati di cinema.
Un film strepitoso , con effetti speciali divini - la trasformazione da uomo a lupo e ' ad oggi la migliore mai vista su grande schermo - e che ha al suo interno tante piccole sfaccettature che lo fanno rientrare di diritto tragli horror piu belli mai prodotti. Sicuramente il miglior film di lupi mannari di sempre.


Finalmente "riconosciuto" Landis ha carta bianca e scrive una commedia dal titolo "Una Poltrona per Due" che dovrebbe avere la coppia di Blues Brothers riunita , ma che purtroppo dovra' fare a meno di Belushi perche' morto in circostanze ancora oggi misteriose seppur riconducibili ad un uso smodato di droghe e medicinali.
Il film comunque si gira lo stesso e lancia al posto di Belushi un altro talento che con gli anni diverra' ultrafamoso, Eddie Murphy.
Subito accolto calorosamente dal pubblico - e meno dalla solita critica americana miope - il film lancia definitivamente Aykroyd e rilancia anche la carriera di una Jamie Lee Curtis - Halloween - in precoce declino.
Naturalmente come sempre quando si parla del cinema di Landis bisogna andare piu' a fondo e comprendere che dietro la scommessa alla base del film dei due capitalisti ricchissimi - ovvero di porre Billie Ray Valentine ( Murphy ), un barbone , in una posizione privilegiata, con un lavoro e una casa prestigiosi, e successivamente fare in modo che Louis ( Aykroyd), loro "aiutante" e broker di successo, venga arrestato,  incastrato da un ricco e influente funzionario governativo (che è a patti con i Duke), Clarence Beeks,  per spaccio di droga perdendo tutto ciò che ha ottenuto nella vita: amici, fidanzata, conto in banca, lavoro e casa , per appurare se le persone  sono cio' che sono o cambiano a seconda dell'ambiente che li circonda - c'e' una fortissima critica verso l'America edonista e sfacciatemnte "reazionaria" e razzista dei primi anni ' 80.

Dopo il successo ottenuto in tutto il mondo Landis assieme a Joe Dante , Steven Spilberg e George Miller decide di portare su grande schermo una serie tv anni ' 60 che lo ha influenzato tantissimo : Ai Confini della Realta'.
Seppur di buon livello - e suddivisa in episodi , uno a testa per ogni regista coinvolti nel progetto - alla sua uscita la pellicola fa flop e viene anche distrutta dalla critica che non riesce a capire lo spirito dell'operazione e che come al solito sottovaluta il lavoro di Landis.


Per nulla scoraggiato il buon John nel 1985 dirige l'ottima commedia nera "Tutto in una Notte" , questa la trama : Ed Okin soffre di insonnia, ha una vita insoddisfacente, la moglie lo tradisce, e trova il lavoro monotono. Tutto cambia quando incontra la bellissima Diana all'aeroporto, da lì in avanti si ritrova improvvisamente coinvolto in mezzo ad una cospirazione internazionale.
Ritmatissima e messa in scena con ottimo piglio - oltre che piena di future star come Jeff Goldblum e Michelle Pfeiffer - la pellicola riesce ad essere un buon successo anche grazie ai cameo di registi come Jack Arnold, David Cronenberg, Jonathan Demme, Richard Franklin, Amy Heckerling, Jim Henson, Colin Higgins, Lawrence Kasdan, Jonathan Lynn, Paul Mazursky, Daniel Petrie, Don Siegel e Roger Vadim.


Sempre del 1985 e' "Spie Come Noi"  altro film che prende fortemente di mira le autorita' americane , in special modo quelle militari , e che mette assieme un cast all-star formato da Eddie Murphy , Chevy Chase e Steve Forrest che funziona alla grande. Purtroppo sottostimato e di poco successo nelle sale - causa anche la trama grottesca ma sinistramente realistica - avra' col tempo il giusto riconoscimento come cult per la  generazione degli anni ottanta.


L'anno seguente e' la volta dello spassoso " I Tre Amigos" , un film completamente autoriale che ha dalla sua la solita sfilata di star della commedia - Chase , Steve Martin , Martin Short -  e che sviluppa una trama semplice - un gruppo di attori vestiti da cow-boys scambia per un set cinematografico una guerra tra i buoni cittadini di una piccola cittadina messicana ed i criminali guidati dal sanguinario "El Guapo" - in modo assolutamente fantastico.
Il ritmo e la fantasia nella narrazione ne fanno un piccolo capolavoro purtroppo sottostimato e dimenticato dal grande pubblico .


Dopo il  divertente lavoro collettivo "Donne Amazzoni sulla Luna"   (che ritorna alle atmosfere da sketch di "Ridere per Ridere") composto da una ventina di corti che sfottono tutto e tutti - diretti da Joe Dante, Carl Gottlieb, Peter Horton, John Landis, Robert K. Weiss - e'  la volta di un film su commissione che sfonda al botteghino .


"Il Principe Cerca Moglie" (1988) con la ormai superstar Eddie Murphy e' un successone ed incassa piu' di 200 milioni di dollari , pero' a quanto pare Landis non e' contento del risultato finale , in effetti discreto ma annacquato dalla troppa voglia di apparire in ogni sequenza del divo afro-americano.
Confortato dall'esito stepitoso degli incassi Landis torna alla regia due anni piu' tardi dirigendo un bolso Stallone nella commedia in costume " Oscar - Un fidanzato per due figlie ".


Il risultato finale non e' male , la regia di Landis funziona come sempre ma la sua vena anarchica e' soffocata da un romanticismo troppo di maniera e da uno Stallone assai poco credibile nel ruolo di Angelo "Snaps" Provolone , un carattere che avrebbe avuto bisogno di ben altro interprete per poter sembrare credibile.
Super flop al botteghino che costa a Landis l'ostracismo delle case di produzione hollywoodiane.
Non abbattuto Landis nel 1992 torna all'horror e lo fa con il suo solito stile sarcastico e ironico.


"Amore all'ultimo morso" ( la storia di Marie , una vampira con degli scrupoli morali che la portano a cibarsi solo di persone cattive e che la fa imbattere in una gang di malavitosi italoamericani.Tutto precipita quando Marie ci prova con Macelli, detto "Squalo", un boss mafioso: Marie lo morde, trasformandolo in vampiro. Lo "Squalo", resosi conto del potere ottenuto inizia a trasformare in vampiri i suoi scagnozzi e a uccidere i suoi nemici. Marie cerca di sistemare le cose con l'aiuto di Joe Gennaro, un poliziotto italoamericano infiltrato nella banda di Macelli. Joe e Marie si alleano e si innamorano ) esce nelle sale ed e' un altro flop nonostante il regista metta in scena una storia originale , cupa e splatter ma allo stesso tempo ironica e piena di citazioni dai classici gangster-movie della old hollywood.
Le apparizioni di grandi registi in piccoli ruoli - si nota anche Dario Argento come infermiere di un'ambulanza - non servono piu' ad attirare pubblico.


Ormai snobbato dai produttori Landis accetta la chiamata di Murphy per girare il terzo capitolo della saga dei "Beverly Hills Cop" , altro film che si schianta contro un muro di indifferenza.
Stavolta pero' il ritmo e la tecnica di Landis non bastano a salvare un film tutto sommato anche gradevole ma di sicuro dotato di pochisssimo mordente e che ha l'aria di un film tv di buona scuola.

Ormai solo e senza l'appoggio di nessun potente producer di Los Angeles il grande John decide di autoprodursi un film demenziale dal titolo "The Stupids".
Massacrato dalla critica e scansato dal pubblico alla sua uscita ( estate 1994) da noi finisce direttamente nella massa degli straight-to-video ed e' un errore , visto che il film e' completamente folle e che diverte in piu' punti.
Dopo un ostracismo durato quattro anni Landis riesce a tornare in sala con il sequel del suo film piu' famoso.


"Blues Brothers - Il Mito Continua" e' pero' un altro flop e stavolta purtroppo il regista toppa girando un film fuori tempo massimo , che ha si' delle ottime sequenze ma che nell' insieme non regge assolutamente il confronto col capolavoro del 1980. La mancanza di Belushi e' troppo forte e non sopperibile.


L'anno seguente e' la volta del sottovalutato "Delitto Imperfetto" che esce direttamente per l'home video ma che nel tempo e' divenuto un piccolo cult tra i fan dell'autore  perche' ha al suo interno tutte le piccole schegge di follia marchio di fabbrica del regista.


Dopo questo ennesimo flop Landis ha ripiegato scrivendo e dirgendo due episodi della serie tv " Masters of Horror" ( il divertente "Leggenda Assassina" e il notevole "The Family" ).
Sembrava che il destino del grande regista anti-sistema ( sinistrorso convinto ha fatto una battaglia pubblica sia contro Reagan che contro i Bush...) fosse segnato definitivamente - nessuna pellicola negli anni 2000... - ma fortuntamente per tutti gli spettatori di Cinema il nostro sta tornando col sovracitato " Burke & Hure " e credo proprio che non deludera' le aspettative.






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