Ubiytsy (1956) è il suo primo cortometraggio da studente, ed è la trasposizione letterale del racconto The Killers (1927) di Ernest Hemingway, lo stesso da cui, dieci anni prima, era stato tratto l’omonimo capolavoro diretto da Robert Siodmak. Il film, realizzato presso la scuola nazionale di cinema Gerasimov, sotto la guida del regista Mikhail Romm, vede un Andrei Tarkovskij ventiquattrenne in qualità di regista ed interprete, affiancato, in entrambi i ruoli, dal suo compagno di corso Aleksandr Gordon, lo stesso con cui, in seguito, realizzerà il suo primo mediometraggio, Non ci sarà licenza oggi (1959).
La storia si svolge in due soli ambienti chiusi; Tarkovskij dirige le riprese nel primo, il salone di un bar (dove fa anche una breve comparsa, nei panni di un cliente che entra per chiedere due sandwich), mentre Gordon, oltre ad interpretare la parte del barista, gira la breve scena che si svolge nella stanza di una pensione.
La pellicola segna una piccola, ma significativa svolta nella cultura sovietica: si tratta, infatti, del primo film basato su un’opera occidentale ad essere ufficialmente autorizzato dai docenti della scuola.
Può essere interessante confrontare la versione di Tarkovskij con quella di Robert Siodmak: nel video seguente, i primi 7 minuti di The Killers (I gangsters) (1946) (cliccare qui).
La precedente puntata di Quando non erano famosi:
(10) Terry Gilliam
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