Leos Carax e Denis Lavant, mi piace pensarli diversi e compatibili. Carax dice di Lavant: «Non siamo amici, eppure mi è indispensabile».
Il forte legame che unisce questi due artisti francesi mi ha sempre affascinata, perché non deriva da una amicizia o da una «semplice» intesa artistica (favorevole ad entrambi), ma piuttosto mi appare come una continua sfida nel esplorare le proprie capacità. Carax ha scoperto Lavant come attore a tutto tondo, riuscendo a sfruttarne tutte le capacità di acrobata e mimo, mettendole al servizio di un modo di fare cinema davvero innovativo. Sono cresciuti insieme con i primi film di Carax («Boys meet girl» -1984, «Rosso sangue»-1986 e il bellissimo «Gli amanti del Pont-Neuf»-1991) per poi perdersi per lunghi periodi e ritrovarsi.
Di quest'anno il loro ultimo lavoro insieme «Holy Motors».
Holy Motors (2012): Denis Lavant
Il cinema colto e raffinato di Carax nasce su basi solide di un passato glorioso: il cinema francese, di cui il giovane Carax si deve essere cibato a sazietà per poi saperlo cucinare con nuove ricette davvero personali. Già dai suoi primi film le citazioni a Godard e Vigò sono esplicite («L'atalante» di J. Vigo per «Gli amanti del Pont-Neuf» per esempio), ma senza la fisicità di Lavant sarebbe stato possibile il personaggio del vagabondo Alex ne «Gli amanti del Pont-Neuf»? Penso di no...Lavant non corre danza, è brutto eppure appare bello, cambia sempre fisionomia nei film di Carax ma si riconosce come la pennellata di un pittore, affermando così l'originalità dell'opera.
Anche se lavorano separati li penso insieme, pronti a separarsi dopo l'ultimo lavoro per molti anni, ma consapevoli che sono uniti per sempre.
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