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Sequenze. Vita d'artista.
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Rodolfo, Marcel e Shaunard sono rispettivamente un pittore, uno scrittore e un musicista, tre uomini che ambiscono a diventare delle celebrità in campo artistico e che ogni giorno si vedono costretti a praticare la dolente arte dell’arrangiarsi. Per essere degli artisti è necessario che esista chi sappia riconoscere come arte un determinato prodotto della creatività dell’uomo, occorre cioè, oltre a un talento artistico capace di esprimersi con sufficiente originalità d’intenti, una società civile pronta a recepirne gli influssi creativi si da convogliarne gli esiti in tutti gli aspetti del vivere sociale, a fare il giusto discernimento tra una produzione artistica suscettibile di generare bellezza e la mera estetizzazione delle forme. Ora, se un determinato talento artistico non riesce ad emergere è perché l’artista in questione non presenta i requisiti minimi per porsi come autentico facitore di arte o perché la società nel suo insieme composito non è più in grado di riconoscerne appieno le doti in quanto attraversata dai flussi effimeri di una semplificazione del linguaggio artistico offerta a buon mercato ? Nel dubbio, a uomini come Rodolfo, Marcel e Shaunard non resta che la capacità di coltivare un’aspirazione e credere che questa, in un giorno non troppo lontano, possa germogliare i suoi frutti. Intanto, convivono con la precarietà delle rispettive condizioni esistenziali con la consapevolezza muta di chi nulla ha ricevuto e nulla pretende da chicchessia. Loro sono degli autentici artisti della vita, di quelli che sanno vivere di espedienti senza perdere il gusto beffardo dell’ironia, che sanno dare e ricevere aiuto in maniera assolutamente disinteressata, uomini istintivamente anticonformisti e naturalmente votati al più lucido attaccamento per ogni forma conosciuta di libertà. Del resto, se una semplice giacca nera è resa necessaria come indispensabile biglietto da visita, allora è possibile che Rodolfo, Marcel e Shaunard possano davvero ridere delle proprie miserie e iniziare a considerarle come un qualcosa di transitorio, innalzarsi sopra di i ricatti di una vita che esige continui compromessi e convincersi che il ruolo semiserio degli artisti incompresi sia quello che più si adatti al loro modo di voler stare al mondo.

Vita da Bohéme (Aki Kaurismäki)

Marcel (Andrè Wilms), Schaunard (Kari Vaananen) e Rodolfo (Matti Pallonpaa) sono rispettivamente uno scrittore, un pianista e un pittore. O meglio, cercano di esserlo. Si conoscono e stringono amicizia in nome della stessa miserevole solitudine, dello stesso disordinato anticonformismo. Sono tre uomini a cui è impossibile non affezionarsi, voler bene, tre spiantati che vivono di espedienti ma che non hanno perso il gusto dell'ironia, il senso profondo dell'amicizia, la capacità coltivare una speranza e di credere che un giorno potrà realizzarsi. Tre amici che cullano il sogno di diventare artisti e che quotidianamente praticano l'arte dell'arrangiarsi.

 

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