Espandi menu
cerca
Dizionario del turismo cinematografico: Munich maltese
di Lehava ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

Lehava

Lehava

Iscritto dal 9 aprile 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 70
  • Post 42
  • Recensioni 107
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

 Ci sono luoghi a cui restiamo estranei. Che non sentiamo nostri. Che forse non ci piacciono nemmeno; ne distinguiamo con chiarezza e razionalità imperfezioni e mancanze. E che pure, inspiegabilmente, ci affascinano. Immediatamente. Così è stata per me La Valletta. Ci arrivai la prima volta su un autobus, sì, uno di quelli gialli , old style, per aria condizionata la porta aperta. Un odore sgradevole di materia organica umana, sudore, alito. Il capolinea è al City Gate. La piazza grandissima, attorno alla fontana del Tritone. Un fiume di gente di ogni colore, il caldo che sale dall'asfalto, l'olezzo acido di urina ovunque. Rumore, confusione, i ragazzi fermi sulle panchine ad aspettare forse la dose quotidiana forse qualcuno che dia loro un euro, giusto per una birra. Eppure è bella, La Valletta. Entri nella via principale ed il caos ti assale. I palazzi medievali e barocchi ti scrutano dall'alto e tu speri in un loro abbraccio d'ombra ma no, il sole ce l'hai davanti, ti acceca e ti toglie il respiro. Negozi tutt'attorno, mille voci e lingue. E il maltese, perchè ero convinta fosse una sorta di dialetto greco? E' una lingua semitica, una sorta di dialetto arabo. Strana gente, i maltesi. Mescolano il loro idioma com parole inglesi, a volte (soprattutto a Gozo) con l'italiano. Senza regole. Scuri, non molto alti, a volte invece dagli occhi chiari e tratti quasi nordici (retaggio della dominazione britannica?). Spesso distaccati, quasi scorbutici, oppure eccessivamente gentili, maghrebini e cattolicissimi. La Valletta ti inonda di una sensazione di Europa Mediorientale. La concattedrale di San Giovanni, meta imprescindibile, non è solo un riparo dalla canicola. E' l'esaltazione della ricchezza dell'Ordine: un empireo d'oro e marmi. Pieno ristoro del mio horror vacui. Che si può visitare solo con le spalle e le gambe coperte e senza tacchi (per non rovinare i pavimenti) - "kit" di emergenza (scalli e ciabattine) fornito all'ingresso. E la Decollazione di San Giovanni Battista, un incubo in plastico chiaroscuro, sensuale, immenso, che ti riempie gli occhi e l'anima di pathos, di orrore, di ammirazione. La Valletta è bella, verso il mare, il porto ed il Forte di San Elmo. Finalmente un po' di refrigerio, l'aria che ti sfiora il volto. Le mura altissime, il blu che la taglia nel mezzo, ma è uno squarcio dolce, quasi delicato. Dai Barraca Gardens la puoi abbracciare tutta. Fino giù, ai quartieri bassi verso il mare, i più poveri. Le case semidiroccate dal color terra/cremisi tipico dei mattoni maltesi (le cave incassate nel terreno, quasi di egizia memoria). Le lenzuola stese sui fili tra uno stabile e l'altro, il profumo della salsedine che si mescola a quello delle spezie.

 

Sì, deve essere molto simile, Israele. Forse un po' più lindo, più ordinato (non ci sono mai stata. Ci andrò). Quel senso di luogo di frontiera. Di avan-posto nell'oceano del diverso. Forse, solo un po' meno "affollato". Perchè se c'è un difetto innegabile per Malta, quello è il suo essere troppo cementata, troppo abitata. Con una densità spaventosa. Che si vede a La Valletta, che si vede nelle località vicine. Meno a nord, meno a Gozo. Per fortuna.

Dunque, Spielberg sceglie Sliema per Tel Aviv, forse un po' troppo roccioso il lungomare, comunque, sì, consono.

La passeggiata di Avner, il sabra ed Ephraim, l'eminenza grigia. L'azzurro intriso di luce, e più in là i palazzi, alti, imponenti

 

E deve essere simile anche Cipro. Almeno nelle sue parti più cittadine, non rurali. Ecco perché l'hotel "Olympic" dove viene organizzato l'ennesimo attentato (con tutta quella sequenza di tensione, i due giovani innamorati …) in realtà è l'hotel Primera di Bugibba, altra località balneare non lontana da La Valletta.

La location in questa scena è riconoscibilissima, per chi sia mai stato a Malta. Sembra di poter percepire le voci, i suoni della vita notturna.

Che Atene assomigli a La Valletta, ecco, qui forse ho qualche dubbio. Forse. Perché chi ci è stato mi racconta della capitale greca come di una città imbruttita dall'inquinamento, e con purtroppo scarsi ricordi di sé e della sua gloria. Non, so, così mi dissero. Però, sono i miracoli della celluloide, trasformare, ricostruire, reinventare.

Lo stesso dicasi per Roma. Forse per motivi pratici ed economici, spesso filmata, ancora una volta sull'isola. Il travertino per il mattone rettangolare maltese. Perchè la prima inquadratura della capitale italiana è in realtà Republic Square

Il palazzo sullo sfondo è la Biblioteca Nazionale Maltese. Si riconosce anche chiaramente la statua dedicata alla Regina Vittoria. Siamo nel centro del centro de La Valletta, il grande bar con i tendoni centrali dove è bello rilassarsi nelle ore più calde del giorno

Non sono riuscita a caricare il video in you tube, comunque su un qualsiasi motore di ricerca selezionare Munich parte 3 e Republic Square appare in tutta la sua bellezza, camoffata da Italia con gli ombrelloni della Martini

Ma è la scena tra i tavolini del bar, dopo l'esecuzione di Wael Zwaiter, quella in cui la location è più, veramente, riconoscibile. Dovrebbe essere il centro storico romano, in realtà è Rabat, nella piccola isola di Gozo. Ero convinta fosse Pjazza Indipendenza. Proprio sotto la Cittadella. Splendida da visitare quando le temperature non sono proibitive. Perchè Rabat non è sul mare ma all'interno. Dalle sue alte torri si controllavano le coste, perennemente a rischio attacchi.

 

 Nel riguardare il film, mi sono venuti dei dubbi se fosse quella la piazza oppure quella un po' più su, proprio all'interno delle mura fortificate.

Comunque, Gozo.

Munich è un film che non mi piace. Come un bel ragazzo che non ti convince, non è del tutto sincero. Ed è tutta colpa di Spielberg. Del suo buonismo, del suo "non sbilanciarsi". Eppure, proprio come per quei luoghi che forse non ti piacciono nemmeno, ha qualcosa di affascinante.

Forse, solo, il ricordo di una splendida estate mediterranea

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. LIBERTADIPAROLA75
    di LIBERTADIPAROLA75

    Un posto con un'architettura indubbiamente magica. Come ti ho già detto: beata te che giri il Mondo!!! Ciao, Paola!

  3. maurri 63
    di maurri 63

    ...e qui, magari, lo avrei dovuto fare io, il post. La mia prima volta, credo, fosse il 1991. Da La Valletta a Brbikara, dove ci aspettava un cantiere che comincerà due anni dopo, starà fermo per i successivi tre. Il primo grande scontro, con gli abitanti: dove sono, quelli che dovevano aprircelo ? Resto in hotel, "La pianta" (che c...x di nome)per i successivi tre giorni. Torno a La Valletta, ci restio altri sette. Vado a Mosta, il duomo. E' sporco, calato in una luce sgradevole. E prendo l'autobus, pieno di gente che odora decisamente di brutto. La cattedrale (?) è tetra, l'interno è un crogiuolo di liste arabe e medievali, ma la successione di rifacimenti mi rende poco leggibile la sua storia. Le sere, sono al bar dell'hotel. Si parla di una città turistica, ma chi l'ha vista ? La noia la fa da padrona, le turiste veramente...di età. La sera quel sole che incupisce lentamente, assume i colori prima verde, poi bruno mi schianta, con calma. Salgo in camera, sono sempre sudato, io che non sudo mai. Vado tra i vicoli: vedo i panni stesi da un balcone all'altro. E' allora che mi trovo a casa. E' allora che faccio amicizia con i maltesi; e' allora che capisco la sofferenza: l'isola, almeno quella principale, è chiusa al progresso. Sa che deve solo dare, non avrà mai nulla. Perché contano poco, i suoi abitanti. Giro ancora, ma di più a piedi. Potrei noleggiare un'auto, ma guidano come in Inghilterra. meglio camminare. Leggo le facce: là parlano praticamente tutti l'italiano (te l'aspettavi ?), ma gli occhi parlano di più. In particolare, parla una ragazza bruna, ma con gli occhi verdi. A me sembra addirittura che canta. Il cantiere riapre, la ragazza bruna si chiude, quattro giorni dopo. Ancora adesso, chi va sull'isola (Malta è una delle tre abitate) mi chiama: ricordo (quasi) tutte le strade, difficile perdersi se mi tieni all'orecchio. Ma, tra tutte le strade, non ho mai più ritrovato la ragazza bruna. E mi piace sognare, pensando che mi stia ricordando persa nel suo gallariij. A proposito, tutto il set esterno di "Troy" è stato girato sulla spiaggia nord de La Valletta. Ma, credimi, Atene è diversa : il sole incessante ha colori diversi; la città è tristissima. E pochi parlano italiano, men che meno l'inglese. Ps: indovina quale film di Totò è stato fatto qui?....

  4. LIBERTADIPAROLA75
    di LIBERTADIPAROLA75

    A proposito di Toto', maurri, potresti fare un post della serie "Dizionario del turismo cinematografico" dedicato alle location partenopee dell'attore. E chi meglio di te potrebbe? Ciao!

  5. Lehava
    di Lehava

    Prima volta nel 2008, seconda, nel 2009. Perchè non avevo visto, non tutto quello che volevo. Nel 2008 Malta...la sorpresa più bella? Mdina. Il silenzio, solido. Il colore cremisi, la vista sulla piana. Gli abitanti che non esistono, i turisti pochi. Niente confusione, un rigore quasi scandinavo. Ma io stavo a nord dell'isola, più ordinata, meno abitata, molti turisti. Comino di intravede, davanti l'isola di St Paul. Bruciata dal sole. A La Valletta ta ci arriviamo in autobus, appunto. Un'orgia di gente. Ma è bellissima, lo è veramente. Nel 2009 una intera settimana a Gozo, che di turistico ha veramente poco. Stiamo a Xlendi, non c'è neppure un negozio di alimentari, te lo immagini? Dobbiamo spostarci a Rabat, per forza, almeno per l'essenziale. Ed io, si sarà capito, non scelgo mai villaggi o alberghi. Ci arriviamo di mattina presto e già ci sono quaranta gradi. Appena lasci la costa soffochi. A Pjazza Indipendenza c'è il mercato, in un negozietto dove probabilmente ci stanno più mosche che in tutta la Pianura Padana, compriamo dei pomodori essicati, delle olive, un liquorino fatto con i fichi d'india dolcissimo. Qui sì, molti parlano italiano, e stupiti, scopriamo che un po' si sentono italiani! Forse più di me chissà....Il senso di fine del mondo conosciuto (l'Europa) è imperante. Ma dolce.

  6. ethan
    di ethan

    Ci andrei per vedere uno dei tanti capolavori di Caravaggio: mi sono ripromesso di volerne ammirare il più possibile dal vivo e questo è uno di quelli che mi manca.

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati