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Dizionario del turismo cinematografico: "Quel cielo di Lombardia" che si specchia nelle acque scure dei laghi
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"...Più giù, all’orizzonte, si stendevano, a lunghe falde ineguali, poche nuvole, tra l’azzurro e il bruno, le più basse orlate al di sotto d’una striscia quasi di fuoco, che di mano in mano si faceva più viva e tagliente: da mezzogiorno, altre nuvole ravvolte insieme, leggieri e soffici, per dir così, s’andavan lumeggiando di mille colori senza nome: quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace..." (A. Manzoni, "I promessi sposi" Capitolo XVII)

 

Regione d'acqua la Lombardia. Mille torrenti, impetuosi in montagna, placidi in pianura. Fiumi, l'Adda, il Ticino, il Serio, il Lario, l'Oglio …. e tanti laghi. Quattro i maggiori, prealpini e glaciali. IChe in fondo si assomigliano tutti. Le acque, rese scure dall'ombra delle montagne tutt'attorno, qualche isola sparsa, le rive a volte morbide e verdeggianti, il più rocciose.

Eppure, così affini per origine, morfologia, geologia, fauna, flora e parzialmente clima, hanno vissuto uno sviluppo urbanistico, industriale, turistico molto diverso.

 

Il lago Maggiore, a cavallo con la Svizzera ed il Piemonte, da sempre ha respirato un'aria "nobiliare" data soprattutto dall'influenza e dal favore di famiglie importanti come i Visconti e soprattutto i Borromeo che ne fecero in qualche modo loro "feudo". La lontananza (pensiamo ai secoli passati, ed alle difficoltà di movimento in carrozza o a cavallo, su strade di campagna o peggio di montagna) dalle grandi città lo ha preservato da un eccessivo sfruttamento e cementificazione, lasciandocelo godere oggi, per la sua straordinaria bellezza, le isole, Stresa e gli altri borghi.

Poco più ad est, il lago di Como. Il più conosciuto, avvantaggiato dalla vicinanza di Milano e dallo sviluppo, sulle sue rive, di due città medio-grandi come Como e Varese. Qui fu ambientato "I promessi sosi", qui la nobiltà lombarda (e poi la borghesia ricca) aveva ed ha le proprie dimore, estive e non, più prestigiose, da Villa d'Este in giù. Qui si scrisse la storia dell'Italia moderna, la cattura e l'uccisione di Mussolini. Oggi lo sfruttamento è molto evidente, il territorio è messo costantemente a dura prova, la preservazione (vedi anche le furibonde discussioni sul lungolago e quel muro messo e poi buttato giù) un dictat sempre più forte.

Il lago di Iseo è il più piccolo, il meno prestigioso ma nel contempo il più selvaggio. Sfavorito dalla sua posizione, così a nord ed isolata, non ha ville prestigiose o città di grandi dimensioni. Ma ha saputo mantenere piccoli e silenziosi villaggi (soprattutto sull'isola), e montagne quasi intatte. La grande Storia qui passò solo con Federico Barbarossa, scarammucce di confine tra Milano e Venezia, il Cardinal Borromeo, e poco più. Ma, a nord, il più complesso e completo esempio di arte ruspestre mondiale, primo sito italiano Unesco, testimonianza eterna dello sviluppo dell'uomo dall'età del ferro alla conquista romana.

All'estremità est della regione il lago più grande per dimensioni, quello di Garda. Brescia e Verona non sono distanti, ma da sempre il suo microclima lo ha reso meta soprattutto di salubri vacanze, piuttosto che di aristocratici ritiri. Dagli antichi romani ad oggi baciato dal turismo (oggigiorno prevalentemente mitteleuropeo ed anglosassone), chiuso a sud dalla splendida Sirmione e a nord dalla ventosa Riva, vide sulle sue rive D'Annunzio al Vittoriale, ed una delle pagine più controverse e tragiche della nostra storia: Salò, e la Repubblica.

 

Destini diversi si specchiano dunque nelle acque blu e verdi di queste perle del nord. Anche cinematograficamente, è evidente.

 

"Sul Lago Maggiore c’era la casa di mio cugino, Alberto Mondadori, l’editore. Conoscevo bene quei posti ..." è Mario Monicelli che parla ("La Stampa - TorinoSette" 28.09.2007). A Meina, in quella grande villa, nella stessa dove fu ospite Walt Disney invitato da Arnoldo, girò nel 1969 "Toh, è morta la nonna!". Non fra le sue opere più riuscite, comunque con un certo fascino decadente.

Un anno dopo uscì nelle sale "Venga a prendere il caffè da noi di Alberto Lattuada, interamente girato a Luino. Luino che apparve anche in "Il piatto piange" di Paolo Nuzzi, girato per la maggior parte a Orta.

Un altro estimatore di questo lago fu Dino Risi che vi girò nel 1977 "La stanza del vescovo" per ritornarci (fra Laveno e Pallanza) nel 1980 con "Sono fotogenico"

Poco tempo fa Verbania fu invece scelta da Ficarra e Picone per il loro “Anche se è amore non si vede”

Senza dimenticare, l'opera internazionalmente più conosciuta girata in questi luoghi "Addio alle armi" del 1957. Hemingway stesso soggiornò su queste rive d'altronde.

 

Se autore "lacustre" vi fu, in Italia, quello fu Fogazzaro e se romanzo "lacustre" vi fu, quello fu "Piccolo Mondo Antico". Tragico, oscuro e denso come le acque di Lugano e Maggiore, eppure capace di improvvisi scintillii di pallida luce. E Luisa. Luisa, Luisa, che ama con il cuore ma la cui testa è sempre oltre. Luisa, rigida e senza pietà, alla ricerca di un senso di giustizia tutto terreno. "..In quel momento gli (a Franco) pareva di possedere tutta intera l'anima della donna sua mentre tante volte, pure sapendosi amato, credeva sentire in lei, al di sopra dell'amore, una ragione altera, pacata e fredda, dove i suoi slanci non arrivassero. .. Un tenace, fiero sentimento d'indipendenza intellettuale resisteva in lei all'amore". Lei, appassionata, e pur razionale: "Cantò l'aria di Anna Bolena ...  il canto dell'anima, che prima scende e si abbandona poco a poco, per più dolcezza, all'amore, e poi, abbracciata con esso, risale in uno slancio di desiderio verso qualche alto lume lontano che tuttavia manca alla sua felicità piena". Luisa, travolta dal dramma, gelida eppur capace, infine, di un unico gesto assoluto di speranza, e vita. Che bella Alida Valli. E' lei, assolutamente, Luisa. 

"Piccolo Mondo Antico" del piemontese Mario Soldati, che ci porta dritti a Como. Perchè molti esterni vennero girati nel verbano come ben segnala il sito: http://archiviodelverbanocusioossola.com/2012/01/26/quel-piccolo-mondo-antico-dellisola-bella. Ma la sceneggiatura fu redatta più ad est, nella villa di Emilio Pini a Volesio, vicino a Tremezzo. Como che ci richiama l'altro romanzo di Fogazzaro "Malombra" sullo schermo ancora con Soldati. E qui è Marina. Marina, drammatica e pura, corrotta e pura, algida e sensuale, aspra e dolcissima, folle e consapevole. La figura femminile forse più intrinsecamente sommamente romantica della nostra letteratura. Purtroppo a mio avviso, non pienamente centrata nella pellicola (anche da un punto di vista fisico, estetico). Pellicola  che fu girato in Valsolda e alla villa Pliniana sul Lago di Como.

 

E' indubbio che parlare del lago di Como è parlare in primis di Luchino Visconti. E di Villa Erba. Non tanto per il numero di locations che egli utilizzò nelle sue pellicole (in fondo non molte) ma per l'impatto estetico che questo specchio di acqua e la grande casa di famiglia ebbero nelle sue opere. Le scenografie de "Il Gattopardo", ed il lago Tegernsee ne "La caduta degli dei" ed ancora il lago di Starnberg in "Ludwig". Comunque, rientrando nei ranghi, questo pezzo di Lombardia è probabilmente uno dei più fortunati cinematograficamente. Bellagio  è la stella: qui, sul molo, si girarono alcune scene de "Rocco ed i suoi fratelli" e qualche anno più avanti (nel 1977) "Un attimo, una vita” di Sidney Pollack (il promontorio al centro dei tre rami del Lario visto dall’alto; l’approdo in traghetto da Cadenabbia, il Grand Hotel Villa Serbelloni). E come non ricordare poi “C’era una volta in America” di Sergio Leone (la festa nella villa del senatore Bailey fu girata in lungolago Europa, è lì che gli invitati parcheggiano le auto). E poi “Un mese al lago” di John Irvin (Vanessa Redgrave che fa il bagno al lido).

L'isola comacina comparve invece in “Pleasure garden”, il primo film di Hitchcock del 1925, in una romantica scena di un viaggio di nozze.Cà Di Brenno, una frazione di Costa Masnaga; Campo Marzo, una località di Merone (Como); ed il lago di Pusiano (Como) compaiono invece in “Allònsanfan” dei fratelli Taviani

 

Lenno è protagonista invece in “Una vita difficile” di Dino Risi: la spiaggia dei platani (Sordi nella prima scena), il battistero romanico,  il lungolago, la chiesa di Santo Stefano in piazza XI febbraio (davanti alla quale fu allestita una quinta per trasformarla nell’albergo in cui Sordi si rifugia e viene salvato da Lea Massari)

Cernobbio è famoso per due Ville: la già citata Erba è stata il set di “La partita – La difesa di Luzhin” Marleen Gorris e qui si sono girate anche scene di “Ocean’s Twelve" diSteven Soderbergh;  D’Este, set invece de “L’ombra del sospetto” di Richard Eyre e de "Il labirinto della passione" sempre di Hitchcock

Quasi superfluo poi citare “Star Wars- episodio II” e la famosa scena del bacio fra Padmé e Anakin girata nella splendida Villa del Balbianello a Lenno. Gran brutto film, ma gran bella scena, niente da dire.

Sempre qui, e a Villa La Gaeta alcune scene di "Casino Royale (il finale, con la sparatoria, girato appunto di fronte alla seconda delle due ville citate)

Segnalo infine "Mussolini ultimo atto" di Carlo Lizzani.

 

Sia per il lago Maggiore che per quello di Como al cinema le informazioni in rete sono abbondanti e di facile reperibilità e non nascondo che molto di quanto sopra elencato lo abbia citato più per dovere di cronaca che altro.

Non sono una affezionata né dell'uno né dell'altro lo ammetto. Forse perchè li ho poco frequentati, forse perchè non amo la confusione e, beati loro (chi vive di turismo intendo), qui ce n'è in abbondanza quando la stagione si apre. Del primo ho un ricordo diretto piuttosto vago, l'isola Bella ed i pavoni (quelli bianchi, stupendi). Però, la mia adorata nonna Luisa era solita raccontarmi le sue gite a Stresa, l'eleganza degli edifici, le signore affascinanti avvolte in splendide stole (erano i primi anni Trenta): il mio bisnonno era autista di una facoltosa famiglia milanese, alcune volte gli era concesso portare con se la figlia. Ed io bimba fantasticavo di principesse e balli in riva alle acque scure. Il lago di Como, seppure ancora bellissimo, è inflazionato, non me ne vogliano gli abitanti. Turisti ovunque, la strada statale (quella che sale da Bergamo e a dire il vero poi si dirama tra Lecco e Como, generandone pertanto due) un vero incubo, l'autostrada, vista anche la vicinanza con la frontiera, addirittura. La presenza della oramai famigerata villa Oleandra di George Clooney è stata la ciliegina sulla torta, con ondate regolari di curiosi in pellegrinaggio a Laglio. Molto dei film da me menzionati li ho visti a brandelli e spesso con poca attenzione ed approfondimento. Molto non posso pertanto dire a riguardo. Doveroso e corretto lo sottolineassi.

 

ll lago di Iseo, come detto, è il più sconosciuto. E il discorso cinematografico a riguardo, brevissimo. Non compare infatti in nessuna pellicola di un qualche rilievo, soltanto in un paio di pubblicità. L'ultima, della Mercedes per il solo mercato cinese, ha visto una affollata troupe sulle rive bergamasche e la presenza, ennesima, di Georges Clooney (peraltro abitué della zona in moto e non). Una menzione particolare, anche se non strettamente legata alle locations, va ai cantieri Riva di Sarnico. Le splendide imbarcazioni qui prodotte, da sempre sinonimo di lusso assoluto, si ritrovano in numerosi pellicole, da "Il sorpasso" di Dino Risi a "Mambo" Robert Rossen" a Sapore di Mare" di Carlo Vanzina, a "Ocean's Twelfe" di Steven Soderbergh, a "Indiana Jones e l’ultima crociata” di Steven Spielberg. E senza dimenticare, è ovvio, l'agente segreto 007, grande appassionato sembra, visto che le utilizza in ben tre film, "Solo per i tuoi occhi" "GoldenEye" e " After the Sunset". Qualsiasi mia annotazione riguardo alla bellezza di questo angolo di Lombardia (in particolar modo le isole) sarebbe del tutto di parte. Lascio parlare una paio di immagini, dibattuta se augurarmi maggiori fortune (turistiche e cinematografiche) per questo lago, oppure il protrarsi dell'oblio, a vantaggio dei locali e della conservazione.

 Arriviamo dunque ai confini est della regione per trovare il lago di Garda. La cui visibilità cinematografica si deve, più che altro, a 007 ed a "Quantum of Solace"

L'inseguimento di apertura è stato infatti girato sulla Provinciale 38, la Porto-Pieve che dalla Gardesana sale verso i verdi altopiani di Tremosine attraversando la forra del torrente Brasa. Alcune scene della stessa pellicola sono state invece girate sulla Gardesana da Limone al Porto di Tremosine; i "controcampi" degli inseguimenti  nel tratto di strada tra Capo Tempesta di Torbole e Navene di Malcesine

La Porto-Pieve, inaugurata nel 1913, è in effetti molto suggestiva. Si dice che Churchill la definì "l'Ottava meraviglia del mondo". Non a caso fu filmata anche da Tom Tykwer nel suo "The International". A me, molto volgarmente, Tremosine ricorda anche un gustosissimo formaggio locale, ma forse non stà bene dirlo. Comunque, anche la Gardesana sia essa Occidentale (quella che io conosco meglio) o Orientale ha tratti pittoreschi. Certo, se non si guida un pullman (ho visto fare di quelle manovre nelle gallerie di Gargnano!). Malcesine è sulla sponda veronese e come altri villaggi (Garda, Lazise ...) è grazioso e placido. A parte quando una Aston Martin finisce nelle acque di Torbole, un po' per pubblicità (quindi "organizzato") un po' per vero (e quindi lo stuntman ha avuto qualche acciacco). Notizia planetaria - vedi TV brasiliana

Ritornando sulla sponda bresciana, e facendo un passo indietro di qualche anno (1975) mi si dice che alcuni esterni di "Salò o le 120 giornate di Sodoma" furono effettivamente girati a Salò. Chiarisco subito che non ho mai visto il film, né mai lo vedrò. Semplicemente perchè, ognuno deve essere chiaro con se stesso con i propri limiti. E, sono certa, questo è oltre i miei. Non è assolutamente una "presa di posizione" nè politica, né estetica. E' una constatazione di fatto. Non posso pertanto disquisire in una materia a me sconosciuta. Riporto la notizia come mi è arrivata, senza controllare le fonti. Mi permetto solo una osservazione generica: Salò, nella Storia, è evidentemente legata ad una pagina dolorosa e controversa come quella della Repubblica. E della Guerra Civile, che in tutto il centro-nord visse i suoi momenti più tragici con la lotta partigiana, la ritirata tedesca, le deportazioni, la cattura poi e l'uccisione di Mussolini. E' oggi assai difficile rammentare tanto dolore passeggiando fra le strette vie del centro storico, o sul lungolago, spazioso ed elegante. La bellezza è tutt'attorno. Respira. Ancor più, salendo fino al Vittoriale (giusto un paio di Kms più a nord) a Gardone. Dal Mausoleo, si è inondati dal blu dell'acqua e dall'azzurro del cielo. Come, d'altronde, dai camminamenti sulle torri del castello scaligero di Sirmione (pochi Kms più a sud). Maestoso, proteso verso la luce. E'impossibile pensare che tale splendore abbia vissuto le brutture degli uomini. Eppure così è stato. Se esiste rimorso o vergogna questo provo ammirando la semplicità della bellezza.

 

Faccio ammenda per qualsiasi inesattezza o omissione, aperta come sempre a suggerimenti, aggiunte, o correzione. Spesso non è facile parlare di ciò che si conosce bene, troppo bene. Idee, impressioni, emozioni, si affollano e rendono confuso ciò che invece, dovrebbe apparire, come non mai, chiaro.

 

Questo non è turismo per me, è casa. Con i limiti della competenza cinematografica, che ho segnalato

 

La Lombardia è una terra sorprendente, lasciatemelo dire. A volte si ha l'idea di noi come di un territorio grigio ed inquinato, inbruttito dall'industria e sfruttato dall'agricoltura. Ed in parte è così. Solo in parte però. La Lombardia è anche la regione italiana con più sito UNESCO, ben nove. Ed i lombardi, quadrati ed un po' precisini, ligi al dovere e poco fantasioso, possono stupire proprio come la propria regione. Ed essere capaci, al di là di facili demagogie, di accoglienza, calore e simpatia. Basta ascoltarli. E capirli.

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