Il mio corpo è il mio limite da superare, da combattere.
Ci hanno messo insieme, non ci siamo scelti, la mia forza è stata sempre ingestibile, il mio fisico ribelle.
Ingrassare, dimagrire, contenere la violenza, lasciarla andare, sudare, picchiare, saltare... tutto da gestire: il mio corpo è il mio limite, ed io faccio la fatica più grande nel dover controllare tutto.
Mi sento inadeguato, ma so di poter spaccare il mondo.
Mi sento il più forte, ma mi scopro a piangere da solo.
Mi sento il più bello, spacco la faccia a chi lo è più di me.
Voglio fare all'amore, ma riesco a contenere i miei brividi per picchiare più forte.
Il mio corpo è il mio limite, non lo sento mio, lo devo solo gestire, ci devo convivere, ma non ci siamo scelti.
Voglio mangiare ma devo dimagrire.
Voglio combattere ma sono ormai troppo vecchio e grasso.
Voglio parlare e invece picchio... picchio forte, faccio male e mi faccio del male.
Lo voglio rompere tutto il mio corpo, lo voglio dolorante, voglio che si apra in mille ferite, per vedere se all'interno ci sono proprio io... oppure no.
Io stesso sono una ferita, che non smette mai di sanguinare, che non guarisce, che si infetta: mi odio e devo convivere con me e la mia corazza.
Perdere il controllo sul mio corpo vuol dire perdere il controllo sulla mia vita.
Ma sul ring... sul ring tutto diventa armonia, la forza è stile, le ferite sono medaglie, il dolore mi fa muovere meglio e tiro dritto alla vittoria. Ogni mio movimento è danza: non parlo, non soffro, non piango, non penso... picchio duro e vado a vincere.
Il mio corpo è il mio limite nella vita, sul ring è la mia sopravvivenza.
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