Venezia 2012, Giorno 0.
Lunedi, 27 agosto 2012
A differenza degli anni passati, abbiamo pensato qualche settimana fa di raccontarvi la 69ª edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia in maniera insolita. All'approfondimento sui film in programma durante le varie giornate, le recensioni degli stessi (nelle umane possibilità, cercheremo di vedere tutti i film in Concorso, tutti i film italiani delle altre sezioni e una selezione ragionata dei titoli stranieri), immagini e trailer, farà compagnia anche una sorta di piccolo diario di bordo di questi 15 giorni che passeremo al Lido.
Chi si stesse chiedendo perché parlo al plurale, rispondo subito di non allarmarsi: niente manie di grandezze. Semplicemente, il plurale serve a denotare che questo non è il frutto del lavoro di una singola persona. Materialmente sono io, Spaggy, ad essere al Lido ma se ciò è possibile è anche grazie al lavoro e coinvolgimento di Database e End User che, seppur invisibili ai più, hanno reso fattibile quest'avventura.
Poi, mi piacerebbe anche che chi - tra coloro che abitualmente scrivono su FilmTv.it e coloro che invece sono di passaggio per una semplice lettura - si trovi al Lido, partecipi attivamente nel condividere le proprie emozioni e sensazioni. Spopola (per qualche giorno) e Davide Stanzione sono i primi due che mi sovvengono in mente e che sanno già come rintracciarmi, agli altri basta palesarsi e ogni idea, proposta e suggerimento, verrà presa in considerazione.
Finendo con le premesse, passiamo al sodo.
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«È il 27 e sei già a Venezia?», mi chiede oggi per telefono un amico. La risposta è si, le proiezioni anticipate per la stampa cominciano già il 28 agosto, alle 14:30, con Penance di Kiyoshi Kurosawa (no, non è parente di...), 270 minuti di fiction televisiva trasformati per l'occasione in un unico film Fuori Concorso, ospitato nella Sala Perla.
«L’“assassinio” è, a mio avviso, un crimine impulsivo e irrazionale. Suppongo, tuttavia, che richieda un processo di anni, forse di decenni, prima di giungere al culmine... Non ho mai diretto un film che narri un arco di tempo così straordinario. In Penance ho dovuto gestire cinque periodi contemporaneamente, ed è stato sconvolgente. Come riuscire a ritrarre non una bensì cinque vite distinte? Alla fine penso che questo sia stato il modo migliore. Cinque tragiche strade si sono trovate a convergere, permettendomi di rappresentare una forza fluente e inevitabile chiamata “destino”. Con quale dei cinque personaggi lo spettatore simpatizzerà maggiormente? O se ne starà semplicemente seduto lì, ipnotizzato, con il fiato sospeso? Con il sostegno di una storia tanto possente, di una troupe incredibile e di attori dinamici, forse per la prima volta nella mia vita ho catturato la vera tragedia».
Al momento, ho preferito lasciare la visione di Penance ai giorni prossimi e concentrarmi invece sulle due proiezioni serali della Sala Darsena. Alle 19:30 scoccherà il turno, sempre Fuori Concorso, di Shark 3D di Kimble Rendall, primo film australiano ad essere realizzato facendo ricorso alla stereoscopia. Chiaro omaggio allo Squalo più famoso di tutta la filmografia occidentale, l'opera di Rendall sarà anche una delle prime ad arrivare in sala il prossimo 5 settembre con la distribuzione di Medusa Film. Chi volesse saperne di più, può accontentare la sua curiosità leggendo qui.
«Fare film è sempre una sfida e Shark 3D non è stato da meno. È girato in un supermercato di due piani allagato. Al piano superiore, un gruppo di clienti si è arrampicato sugli scaffali; sotto, altri sono bloccati nelle automobili. A questo, aggiungete due enormi squali bianchi, un cane e qualche cinepresa 3D. A volte, più le sfide sono grandi, più si ottengono soddisfazioni. Ho una teoria che tutto è il contrario di quello che sembra. Girare una commedia è un affare serio, mentre fare un horror può essere molto divertente. Per esempio, si passa un sacco di tempo a decidere il colore del sangue: è sangue arterioso? di una ferita leggera? È stato molto popolare, per un certo periodo, il sangue di Braveheart, e ora abbiamo il sangue di Shark 3D. Dovremmo aver creato il nuovo rinascimento del sangue. Sono emozionatissimo per la presenza del mio film a Venezia».
Se gli horror non mi fanno letteralmente impazzire, avrò pane per i miei denti quando alle 22:30, sempre in sala Darsena, sarà di Enzo Avitabile Music Life, il documentario che il regista premio Oscar Jonathan Demme ha dedicato a Enzo Avitabile, alla sua musica e alla sua Napoli: un omaggio che è il frutto della stima reciproca che i due artisti provano l'uno per l'altro ma anche il risultato di molti anni passato a seguire l'estro musicale di Avitabile, noto sulla scena musicale internazionale per la sua passione per la ricerca e la sperimentazione. Per chi se lo stesse chiedendo, il singolare incontro è avvenuto per la prima volta nel 2010 quando Demme, invitato come ospite d'onore al Napoli Film Festival, ha accettato di parteciparvi in cambio di qualcuno che gli presentasse Avitabile. La sua passione per Avitabile era infatti nata una sera di molti anni prima, quando alla guida della sua auto per le vie di New York, Demme ascoltò per caso alla radio un programma sulla world music, imbattendosi in un pezzo del musicista napoletano.
«Ascoltavo la radio mentre ero in macchina sul George Washington Bridge a New York cinque anni fa, quando ho conosciuto la musica di Enzo Avitabile e la mia vita è cambiata. Avevo deciso di incontrarlo e due anni dopo ne ho avuto l’occasione mentre ero a Napoli. Ci accordammo per collaborare su un ritratto musicale filmato. Tornato a Napoli, abbiamo realizzato il sogno ed Enzo ha invitato musicisti da tutto il mondo per suonare insieme. Enzo Avitabile Music Life è il risultato di una meravigliosa settimana trascorsa con questo grande uomo di musica con il quale ho visitato Napoli e il suo magico luogo di nascita, Marianella».
In attesa che il Festival abbia inizio, oggi ho trascorso la giornata a guardare come procedono i preparativi per la grande apertura al pubblico di mercoledì 29 agosto. Beh, qualcuno con una battuta - neanche troppo originale, visto che si è a Venezia - direbbe che "siamo in alto mare". Ingresso del Palazzo del Cinema, Red Carpet e PalaBiennale presentano ancora lavori in corso. Sono più i tecnici provenienti da tutta Italia che i vip. L'Hotel Excelsior e il suo attracco sono ancora palesemente deserti, come vuoti sono gli espositori delle locandine. Tra tanti residui di cartelloni dello scorso anno, dell'edizione che sta per aprirsi al momento è possibile vedere solo le due differenti versioni del poster di Betrayal, film russo in Concorso.
Tra tanta agitazione e, ahimè, uno spazio vuoto che ancora non si colma, mi ruba un sorriso la tabaccaia dove mi fermo a prender una bottiglietta d'acqua. Le chiedo che ne pensa di quello che accadrà nei prossimi giorni, mi risponde nella sua disarmante sincerità: «Per noi commercianti è un bene, ci ridà la vita in questo momento di profonda crisi. Ma non pensi che sia per i vip, chi li vede quelli? Siete voi, gente comune, a ripagarci di un anno di sacrifici. E, sapendo ciò, io non ho neanche cambiato i prezzi. La bottiglietta d'acqua? Un euro. Come a dicembre o a maggio, come in un bar di Napoli o uno di Torino».
Come darle torto?
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