Tra le leggende metropolitane che si raccontano tra i giovani di Tokyo,si dice nel film,c'è n'è una su un tale armadietto della stazione di Shibuya davanti al quale si dovrebbe dichiarare il proprio amore per ottenere tanta felicità. A questa leggenda se ne affiancherà presto un'altra,molto più inquietante,di una neonata (divenuta demone) rinchiusa poco tempo prima in quell'armadietto, perché frutto di una gravidanza indesiderata, animata dall'intento di sfogare il suo rancore verso il mondo terrorizzando e uccidendo chiunque entri in contatto con il suddetto armadietto...

Film da poco piu' di un 'ora che si infila nella scia  del notissimo Ringu riproponendo la solita storia di fantasmi che ha per protagonista una ragazza coi capelli scuri sul volto.
Il regista Kei Horie mette in scena con perizia tecnica ma senza guizzi una storiella che si lascia vedere e che nonostante i mille rimandi intrattiene senza annoiare.
Un teen movie,che si avvicina gli slahser americani per il classico body count e che non cerca soluzioni nuove per il genere,appoggiandosi invece su basi clsssiche che pero' fanno rimanere il tutto nella medieta' piu' assoluta.
Medio e' anche il cast,composto da facce giovani e poco espressive che recitano senza verve dei caratteri tagliati con l'accetta.
Insomma,un filmetto con piu' infamie che lodi,che pero' in alcune sequenze ha la giusta atmosfera e che non dispiacera' del tutto agli amanti del genere anche per la cura "visiva" della messa in scena.