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Per il film "Bella addormentata" mi fido di quello che dice Beppino Englaro.
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Il 6 settembre esce un film che aspetto tantissimo: “Bella addormentata” di Marco Bellocchio.

I film di Bellocchio mi sono sempre piaciuti, trovo che sia uno dei grandi registi italiani viventi operante ancora oggi: coraggioso, originale e maestro nel dirigere e inventare. Anche in questo suo nuovo film, in concorso a Venezia, non ha scelto davvero una storia facile ispirandosi alla tristemente nota vicenda si Eluana Englaro.

Naturalmente non posso giudicare ancora niente, e non è mia abitudine fare previsioni, posso solo prendere atto di quello che ho seguito fino ad oggi: il film è stato privato dei finanziamenti pubblici e ha avuto già pesanti critiche dalla chiesa e da alcuni esponenti dello stato, ma io voglio riportare qui, sul nostro blog, la fine di una bella intervista fatta da Piero Colaprico a Beppino Englaro, il babbo di Eluana, che ho letto di recente su “Il Venerdì” di Repubblica.

 

Dell'incontro con il regista il signor Englaro dice:

 

Con Bellocchio mi sono incontrato tre volte. E così come io ho il massimo rispetto per la sua libertà di artista, così lui è stato di una delicatezza profonda. E' stato bello parlarsi, ma vuole sapere la verità? Non c'era bisogno, per il film, di quel colloquio. A differenza dei politici che parlano senza sapere, lui sapeva tutto di Eluana, di me, della battaglia giuridica. Però, incontrarlo, guardarlo negli occhi, per me è stato importante. La memoria di Eluana è in buone mani.

La mia riflessione, dopo aver letto queste toccanti parole, è stata: che bello potersi ancora fidare di un regista, di un artista, sapere di poter affidare una storia così importante e personale nelle mani di un uomo competente e preparato. Bellocchio non ha mai fatto film “ruffiani”, ha sempre affrontato di petto da “Buongiorno notte” a “Vincere” (tanto per citare alcuni titoli tra i più recenti), temi scottanti e scomodi, ha fatto riflettere! Cosa alla quale non tutti sono più abituati a fare, troppo presi a comportarsi secondo pensieri e parole preconfezionati.

Ricordo che Eluana Englaro non è morta per eutanasia, la sua famiglia ha dato seguito alle sue volontà quando era ancora in grado di ragionare: non voleva che si accanissero su di lei con le cure.

Ora aspetto di vedere questo film.

 

 

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